Se ne stanno lì, magari sul nostro comodino, nella nostra borsa o su qualche mobile del nostro soggiorno, aspettando che dedichiamo loro qualche minuto del nostro prezioso tempo. Sono i libri, quelli che, dopo averne letto qualche pagina, lasciamo da parte aspettando chissà quale momento per riprenderli in mano e continuare la nostra lettura. Libri che forse non avranno mai il piacere di essere sfogliati fino all’ultima pagina. Quei libri insomma che se potessero parlarci ci lancerebbero dei segnali per ricordarci della loro esistenza.
Il Libro-Inchiesta di Roberto Saviano divenuto fiction per raccontare il Sistema
«L'occhio antropologico di Garrone non ha permesso quello che per me sarebbe stata una sconfitta, cioè di rendere incredibilmente interessanti dei personaggi per il solo fatto che questi personaggi militavano in certe organizzazioni».
Le parole più intense su questo film arrivano direttamente dall’autore del libro da cui è tratto: Roberto Saviano, scrittore e giornalista italiano. Saviano scrive “Gomorra-Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra” nel 2006, spiazzando il mondo dell’editoria e della critica letteraria, ma soprattutto suscitando immediate reazioni in ogni strato della società italiana, dal lettore popolare alle alte cariche dello Stato.
Per molti autori non fa differenza presentare il proprio romanzo di venerdì 17. Più scettici i lettori che, se fossero scrittori, rinvierebbero la data per non rischiare la carriera
In Giappone è il 4 a non portare bene, nei paesi anglosassoni è il venerdì 13 ad essere un giorno da cancellare sul calendario. Qui in Italia, invece, è la giornata di oggi ad essere nefasta: il venerdì 17. Ogni superstizione, si sa, è figlia di irrazionalità, di non logico e incomprensibile. Eppure, è quasi sempre legata a eventi storici, cioè realmente accaduti. Perché, allora, il venerdì 17 è un giorno “sfortunato” per la nostra cultura?
«Meglio il libro o il film?» è questo uno dei grandi dilemmi che si affollano all’uscita dei cinema (o alla fine della proiezione in streaming…).
Meglio il libro perché è più completo e introspettivo.
Meglio il film, perché c’è più movimento e più narrazione.
Quale che sia il risultato, nessuno dei due partiti riesce a spuntarla con uno stacco tale da chiudere la questione.
Può essere una miniera d’oro per le case editrici e per i tanti scrittori emergenti che ogni giorno cercano di farsi strada nel mondo dell’editoria, e di raggiungere il successo con i propri manoscritti. Stiamo parlando dello scout letterario, lo scopritore di talenti letterari, una figura non molto conosciuta in Italia, comparsa non molti anni fa che, però, oggi si sta conquistando un ruolo di primo piano nel mondo editoriale.
“Io sono convinta che esistono davvero due dimensioni: la dimensione terrena dove noi esseri umani viviamo e la dimensione divina dove sono i nostri figli, ora figli di Dio e della Luce.”
I Sorrisi di Dio è un libro che nasce dalla tristezza e dalla pena infinite di una madre che ha perso suo figlio, dolore che attraverso queste pagine diventa forza, ottimismo, speranza.
“[...] Solo Visconti, comunista e aristocratico, poteva con tanta sottigliezza dosare il grado di scetticismo e di poetica nostalgia del principe di fronte alle questioni sociali e politiche dell'epoca [...]. E' il film di Visconti più equilibrato, più misurato, più puro e più accurato [...]”. (Alberto Moravia, "L'Espresso", 7/4/1963). Con queste autorevoli parole, la critica descrive l’abile trasposizione cinematografica di uno dei grandi capolavori della letteratura italiana di tutti i tempi: Il Gattopardo.
La ragazza stava leggendo. Aveva i capelli raccolti, e il sole primaverile risplendeva sulla pagina. Le persone le passavano accanto quasi sfiorandola, ma quello doveva essere davvero un buon libro, perché lei neppure se ne accorgeva. Continuava a starsene lì, con un certa innocenza, mentre i passanti quasi la investivano, come se fosse la cosa più naturale del mondo. In fondo, se una ragazza ha voglia di leggere, non può forse farlo dove e quando le pare?
Sugli scaffali delle librerie, negli ultimi anni, non è difficile trovare libri scritti da magistrati e avvocati. Sono alcuni degli scrittori emergenti che, abbandonati per un po’ i fascicoli giudiziari e le aule di tribunale, si cimentano con la scrittura creativa e diventano scrittori di racconti. Un fenomeno in crescita quello degli scrittori “togati” che riscuote successo tra il pubblico di lettori tanto che più di una casa editrice ha cercato di assicurarsi qualche nome nella sua rosa di autori.
A ognuno di noi piace la letteratura straniera, e sono sicuro che proprio adesso gran parte di voi è alle prese con una pubblicazione extra-italiana. Ma dite la verità, siete per caso in grado di ricordare il nome del traduttore? Eppure è grazie a lui che riusciamo ad entrare nello spazio di una nuova lingua, ed è sempre merito suo se ora riusciamo a capire meglio quella determinata cultura.
Vi avevamo già dato la notizia che Lorenzo Bracco e Dario Voltolini, autori di “Da costa a costa” erano nella rosa delle 26 opere presentate Amici della domenica alla Fondazione Bellonci. Silvio Perrella e Marcello Fois, infatti, hanno scelto proprio il libro edito da BookSprint per far sì che fosse sottoposto al comitato direttivo che, nei primi giorni della prossima settimana, annuncerà i 12 titoli che si disputeranno il LXVII Premio Strega.
Se c’è un modo per vendere più copie di un libro, è farlo passare come un testo maledetto, un manoscritto inviato da una penna demoniaca. Un libro talmente inquietante che tutte le istituzioni, religiose e politiche, hanno fatto di tutto per evitarne la pubblicazione. Ma nonostante questo, il volume che volevano impedirvi di leggere è lì, davanti ai vostri occhi, opera di un nuovi scrittori misteriosi. Pochi euro e potete portarlo a casa.
Proliferano da anni le pubblicazioni digitali di politici e giornalisti, ma con le recenti elezioni il connubio è diventato ancora più stretto.
Il mondo cambia, evolve, progredisce, guarda avanti. Ai libri si sostituiscono gli ebook, alle relazioni i social network, alle fotografie i video, alle radio i lettori mp3 o mp4. A tutto questo la politica italiana, che sembra sempre più un mondo a parte rispetto al resto della nazione, ha sempre strizzato un occhio, se non tutti e due… ma non sempre nel modo “corretto”.
Il sogno di uno scrittore emergente, dopo aver tentato di inviare il proprio manoscritto a più di un editore, è vedere il proprio libro stampato balzare in testa alla classifica degli ultimi libri usciti per essere letto dal suo pubblico. Anzi, divorato.
Ci sono però alcuni amanti estremi della letteratura che prendono questo modo di dire maledettamente sul serio.
Viaggiare è sempre un salto nel vuoto: meglio prepararsi con una guida attrezzata e fornita
“Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane” (Emily Elizabeth Dickinson). Ogni romanzo, ogni storia, ogni libro, è sempre un viaggio. Un’esperienza che fa conoscere posti nuovi, reali o inventati, frutti del ricordo o dell’ingegno, posti della natura e posti del cuore e della mente.
Ancora Amici della Domenica, ancora Strega 2013, nei pomeriggi della BookSprint Edizioni.
In seguito alla notizia di ieri, in cui vi annunciavamo la presentazione al Premio letterario più famoso d’Italia del nostro “Da costa a costa” scritto a quattro mani da Lorenzo Bracco e Dario Voltolini, oggi vi proponiamo, per intero, le recensioni del libro che Silvio Perrella e Marcello Fois, hanno presentato alla Fondazione Bellonci, l’istituzione che gestisce l’intero premio.
Il primo romanzo italiano nato con la scrittura collettiva fu il visionario “Lo zar non è morto” del 1929 del gruppo futurista di Marinetti
Scrivere un romanzo, un racconto, un libro di poesie o di satira, o un saggio, è senza ombra di dubbio un’arte individuale, solitaria, dove l’autore si cimenta col foglio bianco per intingerlo di quell’inchiostro nero che è parte di se stesso, del proprio sentire, del proprio modo di pensare e di ragionare, del proprio essere.
Possiede centinaia di libri in pochi centimetri e li legge girando le pagine con la punta delle dita. Discute di letteratura sui blog, consiglia i suoi testi preferiti sui social network, pesca dalla rete libri scritti da autori emergenti ed esprime il proprio giudizio innescando il passaparola – forza in grado di sconvolgere la classifica degli ultimi libri usciti. È il lettore moderno: hi-tech, vorace, sperimentatore.
Specie per gli autori emergenti, organizzare delle serate per presentare il romanzo può essere un buon modo per promuoverlo. Ecco alcuni consigli utili.
Ogni anno le case editrici pubblicano centinaia di opere di scrittori emergenti dedicandogli più o meno attenzione, a seconda del budget della casa editrice stessa e, quindi, della grandezza dell’editore. Il discorso cambia se parliamo di self-publishing. Spesso, infatti, questi libri in uscita finiscono nel dimenticatoio se non sono gli stessi autori a occuparsi della loro promozione.
Ricordate com’erano i videogiochi fino a qualche anno fa? Joystick con un solo bottone, suoni rari e metallici, rigorosamente a due dimensioni. Ci voleva un certo sforzo d’immaginazione per ricreare quel mondo che sullo schermo era solo suggerito. Tutto è cominciato con il “C:\>” in alto a sinistra sullo schermo nero, per arrivare ai giochi attuali, in grado di offrire un’esperienza totalizzante che si avvicina sempre più alla perfezione.