Sono molte le motivazioni che spingono a pensare che questa data non sia tra le più favorite dalla sorte. Il venerdì è, per i cristiani, il giorno della morte di Gesù e quindi giorno ovviamente nefasto. E ancora, venerdì 13 (da qui la diversità con America e Gran Bretagna) ottobre del 1307 il re francese Filippo il Bello diede l’ordine di iniziare lo sterminio dei templari per estirparne le laute ricchezze.
Il 17, invece, è compreso tra i quadrilateri perfetti 16 e 18 e quindi, secondo la scuola pitagorica, è un numero imperfetto. Sempre il 17, in numeri romani, appare come XVII, che anagrammato diventa VIXI, tradotto “vissi”, ovvero ora sono morto. Il 17 febbraio poi, per la sacra Bibbia, iniziò il diluvio universale.
Siete ancora convinti che venerdì 17 non “porti male”?
Probabilmente sì, ma magari il dubbio è iniziato a venire e un piccolo amuleto a portata di mano, o un cornetto rosso, o qualche strano scongiuro non potranno che aiutarci.
Siete poi lettori e lettrici superstiziosi? O scrittori e scrittrici emergenti pronti alla pubblicazione della propria opera prima proprio in questa data?
Come vi comportereste se la vostra casa editrice vi chiedesse di presentare il libro proprio oggi?
Andreste a comprare un libro di venerdì 17? O scegliereste di inviare il vostro manoscritto ai vari editori, sperando nella pubblicazione del libro?
Ecco cosa ne pensano alcuni lettori e scrittori.
“Non avrei problemi a presentare un libro di venerdì 17 – ha spiegato lo scrittore, sociologo e criminologo Romolo Giovanni Capuano, autore di Apofenia (BookSprint 2012), libro che sfida le coincidenze e la sfortuna – così come non avrei problemi a scrivere un libro sul venerdì 17, anche se non ci ho mai pensato. Sono molto scettico nei confronti del paranormale e i motivi sono molti, ma credo che le superstizioni, per quanto irrazionali, aiutino a tener testa alle incertezze della vita quotidiana”. E come lui tanti altri.
Molti lettori, invece, non si pongono il problema di acquistare un romanzo in questa data, tanto al massimo sarà una brutta lettura, che non complicherà di certo la vita, cosa che invece potrebbe accadere (ritengono soprattutto le lettrici) ad un autore emergente che, presentando il suo primo libro di venerdì 17, potrebbe mettere a rischio la sua carriera.
E i librai? Organizzerebbero una presentazione in libreria di venerdì 17?
Risponde Sonia Guardo, libraia di Vicenza. “Io non sono particolarmente superstiziosa quindi sì, ma magari un cornetto… non si sa mai”. E, dopo il sorriso, rincara la dose: “Però manderei gli inviti per il giorno 16 e mezzo!”