“Leggere a un bambino ha effetti molto positivi sulla sua salute, sullo sviluppo cognitivo ed emotivo” ha affermato il dottor Michele Gangemi, past president dell’Associazione Culturale Pediatri e pediatra di libera scelta di Verona, prevenendo eventuali disturbi relativi allo sviluppo mentale e all’apprendimento del piccolo, nonché aiutandolo nelle relazioni interpersonali. Ma non è tutto qui. Ascoltare una voce calda ed espressiva sin dalle primissime settimane di vita permette al neonato di sviluppare al meglio i neuroni e predisporli ad un’elasticità cognitiva maggiore.
I vantaggi di una lettura ad alta voce, comunque, anche secondo gli esperti del progetto veronese “Leggere per crescere”, non si fermano qui. Lo scambio reciproco mamma-figlio rafforza e solidifica la relazione adulto-bambino, creando momenti di intimità rilassante e appagante. Inoltre, l’ascolto e la lettura influiscono positivamente sulle capacità linguistiche del bambino, ampliandone il lessico e permettendogli un più probabile successo scolastico negli anni a venire. In ultima istanza, poi, l’ascolto sin dall’età infante permette di accrescere l’autostima dei bambini che, avendo più facilità nella comprensione e nel mantenere attiva l’attenzione, riescono a gestire al meglio le situazioni.
Insomma, leggere fa bene ai genitori e fa benissimo ai piccini. Ma cosa leggere?
Secondo una recente ricerca condotta da Doxa, i genitori e i ragazzi preferirebbero le favole, con quella di “Cappuccetto rosso” al primo posto. Le disavventure della piccola protagonista, con il lupo che si sostituisce alla nonna, sono lette da 3 genitori su 4. Segue, nella classifica di gradimento delle pubblicazioni, “Le avventure di Pinocchio” e solo sul terzo gradino del podio si incontra il primo libro di narrativa destinato dall’editore anche agli adulti: “Il piccolo principe”, preferito però più dai ragazzi che dai genitori. Molto apprezzata da entrambi è, invece, “Alice nel paese delle meraviglie”, con le sue stravaganze e i mondi fantasiosi che affascinano lettori e ascoltatori.
Il tutto senza dimenticare che, abituando i nostri piccoli alla lettura, non facciamo altro che predisporli ad una cultura più ampia e raffinata.