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03 Ott
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Leggere allunga la vita

Leggere allunga la vita © contrastwerkstatt

Da Chicago la conferma che mantenere il cervello allenato in quest’attività permette alla mente di tenersi più giovane e sana

Leggere e scrivere rallenta l’invecchiamento: dopo millenni di ricerche e leggende alla ricerca dell’elisir di lunga vita, arriva dagli USA la scoperta che permetterà all’essere umano di vivere un po’ più a lungo. Stiamo parlando della vita celebrale, e non di quella riguardante l’intero organismo, ma è già un grande passo in avanti, specie nella nostra epoca dove malattie senili come l’Alzheimer distruggono e mortificano l’esistenza di chi, purtroppo, ne è vittima.

Come ha dimostrato uno studio condotto dai ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago, infatti, leggere e scrivere durante l’arco della vita permette al nostro cervello di rimanere giovane. Presi in esame 294 volontari in età avanzata, questi studiosi hanno chiesto loro le abitudini di scrittura e lettura ed è risultato, in seguito alla loro morte e i successivi esami biologici dei loro cervelli, che il tasso di declino cognitivo delle persone abituate a leggere e scrivere è, in questi soggetti, più lento del 15%. Ciò vuole dire che malattie celebrali e demenza sono più improbabili nelle persone che tengono il cervello in costante allenamento.
Inoltre, pubblicata su Neurology e successivamente su Focus, la ricerca ha dimostrato anche che, nelle persone che specie in terza età continuano a svolgere con frequenza attività cognitive come la lettura o fare i cruciverba, il declino della memoria è inferiore, attestandosi ad un livello intorno al 32% (rispetto al 48% che è la norma).
Dunque, che leggere e scrivere faccia bene a tutti, sviluppando la fantasia, le conoscenze e aprendo nuovi orizzonti, rendendo anche più allegri e felici chi lo fa era un dato di fatto, ma grazie a questi studiosi di Chicago ora sappiamo che la lettura rallenta anche l’invecchiamento.
Non resta quindi che consegnarci alle varie pubblicazioni del nostro editore preferito, o anche ad opere prime di scrittori emergenti, ma va bene anche mettersi in proprio e, ad esempio, pubblicare poesie, perché l’importante è tenere la mente allenata, sempre!

 

 

 

 

Lunedì, 07 Ottobre 2013 | di @Dario D’Auriente

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