Stando allo studio portato avanti da Matthew H. Schneps e dai ricercatori della Harvard Smithsonian di Bonston, infatti, impostando gli eReader con una visualizzazione di poche parole per righe, la lettura di questi soggetti viene di gran lunga facilitata e ne guadagna anche la comprensione del testo. “Almeno un terzo delle persone affetta da dislessia sono state agevolate dalla lettura su eReader” ha dichiarato Schneps per chiarire i risultati della ricerca oltre che ai medici, anche a svariati tipi di casa editrice che sembrano molto interessate alla vicenda.
Gli eReader, infatti, avendo righe più corte e, di conseguenza, meno parole per riga, permettono ai ragazzi di concentrarsi più facilmente su ogni singolo carattere di testo, favorendone quindi la lettura, che diventa più veloce, con meno intoppi e una comprensione migliorata. Un motivo in più per scegliere la pubblicazione in digitale.
Se questo studio fosse confermato, si avvalorerebbe l’ipotesi già paventata da anni, in Italia, di sostituire i libri scolastici con eReader e ebook.
Un esperimento in questo senso è già in corso nelle scuole di Roma con l’Editouch, il tablet anti-dislessia di cui abbiamo parlato nei mesi scorsi. L’esperimento sembra ben avviato, tanto che proprio negli ultimi giorni di settembre di quest’anno sono stati presentati i risultati in un workshop internazionale a cui hanno partecipato anche ricercatori stranieri.
Sembra evidente, dunque, che la tecnologia corra in aiuto dei ragazzi dislessici e non resta quindi che velocizzare la procedura di inserimento delle pubblicazioni digitali anche nelle nostre scuole.