Bene. Da oggi, tutti questi libri si potranno prendere una bella rivincita nei confronti di quei lettori distratti che prendono e lasciano i libri senza arrivare mai alla fine. Sono molti i lettori che iniziano a leggere un libro e poi lo abbandonano per molto tempo, per ricominciare a leggerlo e rilasciarlo di nuovo dopo solo qualche pagina. Quando questi lettori si decideranno finalmente a finire il libro potrebbero però trovarsi davanti una sorpresa. Quale?
Pagine e pagine bianche in cui non compare più neppure una parola. Fantasia? No, realtà. È l’idea avuta da una casa editrice argentina che, insieme ad una agenzia creativa di Buenos Aires, ha lanciato la campagna “Il libro che non può attendere”. Un’idea innovativa messa a punto da Eterna Cadencia, un editore indipendente argentino, che lo scorso anno ha pubblicato un’antologia di racconti di scrittori emergenti latino-americani sfruttando appunto questa iniziativa.
Si tratta di libri all’apparenza normali, uguali a tutti quelli che normalmente acquistiamo e leggiamo. Una differenza però c’è e sta al loro interno. Sono scritti con uno speciale tipo di inchiostro simpatico che, a contatto con l’aria e all’esposizione del sole, svanisce. Dal momento in cui si scarta l’involucro e si apre il libro, per il lettore inizia una specie di conto alla rovescia. A quel punto si hanno solamente due mesi di tempo per leggerlo prima che le parole spariscano ad una ad una senza lasciare traccia. Passati quei due mesi, il libro diventa un’insieme di pagine bianche e sembra che non sia mai stato stampato.
Un’idea, questa del libro a tempo, che a qualcuno potrebbe sembrare bizzarra ma che nasce per porre rimedio ad un problema concreto nel mondo dell’editoria. L’editore argentino ha infatti spiegato che l’idea del libro che svanisce è nata perché stava cercando un modo per motivare gli acquirenti a leggere rapidamente i libri e dare così agli autori più opportunità per scrivere nuove storie.
«I libri sono oggetti molto pazienti. Noi li compriamo, poi per leggerli attendiamo giorni, mesi, persino anni; questo va bene per i libri, ma non per i nuovi scrittori, se le persone non leggono i loro primi libri, gli autori non potranno pubblicare un secondo libro». Proprio così. Se noi lettori compriamo un libro e poi non lo leggiamo in un tempo ragionevole togliamo la possibilità ad uno scrittore emergente di pubblicare nuovi libri e di diventare uno scrittore di successo.
Ognuno quindi dovrebbe pensare che quel libro che non leggiamo più e che sta lì, ormai impolverato, poteva essere il trampolino di lancio per un nuovo scrittore. Dunque il libro che svanisce soddisferà sicuramente gli scrittori ma forse lascerà scontenti quei lettori che amano leggere e rileggere un libro, per assaporare fino in fondo ogni parola.
Tra soddisfatti e insoddisfatti però una cosa è certa. L’antico modo di dire “verba volant, scripta manent” in questo caso non ha più senso. Anche le parole scritte svaniscono.