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28 Mar
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Per farsi conoscere come autori, presentare il proprio libro è d'obbligo

Per farsi conoscere come autori, presentare il proprio libro è d'obbligo © pojoslaw

Specie per gli autori emergenti, organizzare delle serate per presentare il romanzo può essere un buon modo per promuoverlo. Ecco alcuni consigli utili.

Ogni anno le case editrici pubblicano centinaia di opere di scrittori emergenti dedicandogli più o meno attenzione, a seconda del budget della casa editrice stessa e, quindi, della grandezza dell’editore. Il discorso cambia se parliamo di self-publishing. Spesso, infatti, questi libri in uscita finiscono nel dimenticatoio se non sono gli stessi autori a occuparsi della loro promozione.

Infatti, se autopubblicarsi garantisce la stampa, la pubblicazione e la diffusione dell’opera, non può essere realizzata, poi, anche la fase successiva, cioè quella della promozione. E, in tali casi, allo scrittore non resta che adoperarsi per far sì che il libro trovi un maggiore risalto all’interno del panorama culturale locale e cittadino. Come fare?
Il primo passo è sicuramente quello di organizzare una serata di presentazione del libro. La presentazione fa parte della fase di promozione del libro, quella cioè che deve portare la platea alla conoscenza dell’opera e alla curiosità di leggerla e approfondirla, altrimenti il volume resterà invenduto. È, in sintesi, il biglietto da visita dell’autore. I punti cruciali di una buona presentazione devono essere la location, il pubblico, il presentatore, il programma e, ovviamente, la promozione.
La location preferibile, di solito, è quella di una libreria, possibilmente la più frequentata dai lettori della città. Con una libreria si risparmia in denaro (rispetto ad altri luoghi come bar, ristoranti e birrerie), si guadagna in flessibilità di orari e, inoltre, si ha la quasi certezza di trovarsi di fronte un pubblico interessato e preparato sull’argomento.
Per quanto riguarda il pubblico, è sempre preferibile avere spettatori in piedi che una sala semi-vuota, per tanto è consigliabile trovare un posto che non sia eccessivamente grande e dispersivo (anche per questo la libreria conviene). Di solito, è buona regola coinvolgere il maggior numero possibile di amici e parenti, in modo che questi spargano la voce, creando un passa parola che consenta la maggior diffusione possibile del volume.
È importante anche scegliere chi dovrà presentare la serata, in modo da evitare che questa diventi una manifestazione pesante e addirittura noiosa. È preferibile quindi scegliere personalità che già conoscono la realtà di un evento di presentazione, come giornalisti o addetti stampa della casa editrice, ma l’importante è che siano persone allegre e accattivanti. Meglio ancora se accompagnati da attori che possano leggere con disinvoltura e pathos qualche passo del libro.
In relazione al programma, la presentazione dell’opera non deve seguire un andamento standard e ripetitivo, ma è opportuno che essa abbia un filo logico, e che sia semplice e chiara. Questo perché le persone faranno meno fatica a seguire il discorso e saranno più inclini a porre domande alla fine. Il power point, quindi, non è essenziale. Ma la presentazione non si esaurisce in sé. Il vero punto focale è quello che verrà dopo di essa, ovvero la sua promozione. Per questo deve essere assolutamente indispensabile coinvolgere giornalisti, o amici che scrivono su blog, affinché il giorno dopo su quotidiani, riviste, siti e social network il titolo del libro sia presente, anche se su di un piccolo trafiletto.

 

Giovedì, 28 Marzo 2013 | di @Dario D’Auriente

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