Ma la perfezione è un traguardo inafferrabile, e qualcuno lo aveva capito molto tempo fa. Erano gli anni settanta quando nascevano le prime avventure testuali. Testuali: avete capito bene. Niente 3d e motion capture, niente suoni né milioni di colori. Solo il bianco, il nero, talento di scrittore e fiducia nelle infinite possibilità dell’immaginazione.
Il lettore diventa videogiocatore, personaggio principale di una storia che nasce e si sviluppa grazie alle sue scelte, e correndo in equilibrio sulla linea che separa letteratura e realtà virtuale partecipa a un romanzo interattivo. È come un libro che si stampa sotto i suoi occhi. Brevi paragrafi illustrano situazioni e propongono enigmi; con comandi testuali possiamo muoverci nelle descrizioni e percepire l’avventura così come la nostra mente la ricrea. Non è solo un videogioco e nemmeno solo un libro. E il protagonista sei tu.
Ma il genere text adventure è solo il fossile di un’era perduta? Niente affatto, e meno che mai in questo momento. Probabilmente la sua fortuna si deve al tentativo di aggirare gli angusti limiti della tecnologia del tempo. Ma ora che il gaming rasenta la perfezione, l’interactive fiction ritorna in grande stile. Sui tablet e sugli smartphone c’è ancora spazio per loro. Potrebbe apparire un paradosso temporale, ma forse è solo una piccola rivincita dell’immaginazione sulla tecnica.
Letteratura e videogioco si incontrano ancora, insieme aprono nuovi grandi spazi. Ambiente naturale per questo genere ritrovato potrebbero essere proprio gli ebook reader di ultima generazione. Editori che vedono lungo sono già a caccia di un nuovo tipo di scrittore emergente che si in grado di esplorare il confine tra i due mondi.
Non resta che scoprire questo nuovo genere che viene dal passato. E se qualcuno vi riprende perché giocate tutto il tempo, potrete darvi un tono proclamandovi pionieri della letteratura interattiva.