1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è accedere ad un'altra dimensione, a cui per il volere di qualcuno sei il prescelto, l'unico ad avervi accesso, e ad avere il compito di raccontare la tua esperienza a chi non ha avuto questo privilegio. Scrivendo, ho sempre avuto questa stranissima impressione: che la storia fosse già lì, da qualche parte, e che io fossi solo il tramite, la persona che l'avrebbe resa visibile, tangibile. Ha sempre avuto qualcosa di speciale, per me: spesso mi sono riferita a Michelangelo, nel parlare di ciò... Lui che sceglieva il marmo che già conteneva l'opera. Non so cosa lui provasse, ma per me è stato quasi opprimente, alcune volte (in senso positivo). L'emozione e la curiosità erano spesso talmente struggenti che mi si mozzava il fiato.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Davvero molto poco. Cominciai a scrivere questo romanzo in un periodo molto buio, pieno di confusione e sentimenti negativi, e scrivere è stata una grande valvola di sfogo; creare nuovi personaggi, strane creature, antagonisti... ognuno con il proprio carattere e background personale. Mi estraniavo dai miei stessi pensieri e dalle parole altrui. Voglio pensare di essere riuscita a non trasmettere pressoché nulla di ciò che mi circondava, perché altrimenti questo libro probabilmente non sarebbe mai venuto alla luce.
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Fin dall’inizio della mia attività, ho sempre voluto allacciare relazioni speciali con chi, per qualsiasi motivo, si trovava ad avere a che fare con me e, soprattutto, ho voluto e voglio conoscere bene i miei autori, diventare per loro un punto di riferimento, una persona a cui potersi sempre rivolgere per qualsiasi necessità, trovandomi sempre, in prima linea, a rispondere alle loro esigenze. Questo perché gli autori della mia casa editrice sono la linfa che mi permette di andare avanti ogni giorno, affrontando il duro lavoro, sempre con coraggio e determinazione. Quando, poi, tocco con mano il sogno che costoro hanno realizzato, anche grazie a tutto l’impegno e la passione con cui ogni giorno lavoro alla BookSprint, ricevo una grande carica, ma mi fermo anche a pensare a come migliorarmi continuamente, per offrire ai miei autori ciò che di meglio meritano.
Sarà presentato oggi alle 19:00 a Fabriano (An), “Io e la Lam”, Una storia filosofica vera, come la definisce la stessa autrice, Marta Costantini. L’appuntamento è al Bar L’Angoletto in Piazza Quintino Sella. Con lei ci sarà Leonardo Animali, ex assessore alla cultura del comune di Jesi, e l’attrice Laura Trappetti, che leggerà alcuni brani.
Che la lettura sia un viaggio verso la conoscenza è risaputo, se poi la lettura ha come argomento la comprensione dell’universo e del sistema solare... allora il viaggio diventa davvero stellare.
Il giornalista Marco Palumbo trae ispirazione, per la stesura di questo romanzo scientifico, dalla meraviglia vissuta presso il Kennedy Place Center della Nasa in Florida; è lì che ha la fortuna di incontrare gli astronauti Robert Crippen e Sally Ride, ed è ancora lì che ha l’onore di stringere la mano dell’esploratore italiano Roberto Guidoni.
L’unità d’Italia vista dagli occhi di un meridionale. Fu vera guerra patriottica o conquista coloniale?In 372 pagine pubblicate dalla BookSprint Edizioni, si snoda il racconto di quel che fu negli anni convulsi e movimentati (dal 1858 al 1862) che videro il Piemonte riunificare sotto le insegne dei Savoia lo Stato italiano. Una storia romanzata che narra dell’annientamento del Regno delle due Sicilie da parte del Regno di Sardegna e che è, ancora oggi, causa dei pregiudizi attuali sul Meridione creati dalla propaganda del tempo per giustificare tutti gli eccessi di quella sanguinosa conquista.
Siamo agli inizi del Cinquecento, la nave San Antonio della flotta del grande navigatore portoghese Magellano diserta la armata mentre esplorano lo stretto che poi porterà il suo nome, nella lingua di mare che separa la regione antartica dal Sud America. Gli ammutinati, inspiegabilmente, ci mettono il doppio del tempo necessario per ritornare a Siviglia e, dei pochi sopravvissuti, nessuno vuole spiegare cosa sia realmente successo. Cosa è accaduto in tutto quel tempo? Cosa li ha attardati?
È arrivata su LiraTV, Giovanna Portanova. L’autrice di “Disperatamente”, pubblicato con la casa editrice BookSprint Edizioni, ha scritto col nobile scopo di far conoscere una malattia sottodiagnosticata. «Voglio rompere il silenzio che avvolge le sindromi rare. L’avversario è temibile, terribile, anche se ha un nome dolce, Angelman. Semina la disabilità, e di conseguenza emarginazione, solitudine, silenzio. Assenza di tutto, anche di una cura».
«Mi piace insegnare: è una gradita scoperta che va rafforzandosi ogni giorno di più. È bello stare con i ragazzi, scoprire il loro mondo, conoscere le loro paure, i loro desideri, le difficoltà, le aspirazioni, le speranze.
Avverto con tremore, ma anche con gratitudine, che essi hanno fiducia in me, e a me si appoggiano in un’età delicatissima e bella, ma altrettanto difficile».
Non è un elogio alla natura e nemmeno alla musica. Non è affermazione della tristezza o della felicità. “Un fiore colto nel giardino del pensiero – la voce dei poeti” è un inno. Un inno all’evasione, a quella dell’anima che ha bisogno di uscire fuori dalle regole e dagli schemi, di allontanarsi dalla realtà sempre più distorta e meschina della nostra società.
Può una grande paura trasformarsi in un immenso amore? Accade mai nella realtà che ci si leghi a tal punto a qualcuno che è causa delle nostre stesse fobie?
Ne parla Erika Marinoninel suo romanzo d’esordio “I vendigatti”, opera di 82 pagine pubblicate in versione sia cartacea che ebook dalla BookSprint Edizioni, e destinata, in particolare, a tutti coloro che amano gli animali, grandi e piccini.
A volte i sogni sono così reali che l’impossibile diventa realtà. Una notte ho sognato un caro amico morto anni fa. Ho conversato con lui a lungo, ricordando i momenti più belli vissuti al suo fianco. Sono rimasto stupefatto perché, nel sogno, mi ha confidato cose che non ero a conoscenza. Ho posto a lui alcune domande sulla mia vita futura e le sue risposte, anche se parziali, nel seguito della vita sono state veritiere.
La rubrica Tg1 Persone, condotta da Angelo Angelastro, ha mandato in onda su Rai1 l’autore BookSprint Luigi Trapani. Lo scrittore del romanzo fantasy “Mik Jewril e la leggenda del Crom-ra”, è arrivato nelle case di tutta Italia, su uno dei canali televisivi più importanti del nostro Paese.
«Da qualche parte il pugilato è ancora una passione sincera, un veicolo di conoscenza e di impegno», afferma Angelastro. «Qui sembra resistere un pugilato d’altri tempi. Si impara a combattere per migliorare l’autostima, rispettando l’avversario».
«Nel 1963 nacqui in una clinica privata a Messina da una donna dal nome sconosciuto. Fui subito portato in un orfanotrofio e lì ebbe inizio la mia storia».
Comincia così “Una carezza mancata” (BookSprint Edizioni, 122 pagine, disponibile anche in ebook), il romanzo autobiografico che racconta la terribile storia di Rosario Genio, e di tutti quei bambini che lasciavano il calore materno per la fredda pietra della «sacra ruota»:
Esistono legami invisibili, indelebili, che uniscono l’universo ad ogni singolo essere umano. Che lo rendono partecipe di un’attesa che è quella della nascita, un evento superiore che è al centro del libro “Corpo celeste minimo”, la nuova raccolta di poesie dell’autrice romana Federica Ribis.
L’adolescenza è trasformazione, è incertezza, è divenire, è cambiamento. L’adolescenza è un attimo che vola via, un uragano che travolge e sconvolge, una montagna russa che fa il giro della morte e poi ricomincia a correre veloce, un’onda che spinge tutto e tutti verso un approdo più pacifico. Ma l’adolescenza è anche rischio, insicurezza, dubbi e mille perché, è pericolo di cadere nelle sabbie mobili e non riuscire più a risalire.
Per la nostra autrice, quella del due dicembre del ’71 doveva essere una notte come le altre. Teresa ha solo quattro anni. L’indomani ci sarebbe stato il risveglio tra le braccia di mamma e papà. Ma altre braccia arrivarono dalle tenebre, ad afferrare e a scuotere quel palazzo, ad artigliarlo e sbriciolarlo. Sotto le macerie muoiono schiacciate quindici persone. Per loro, non c’è più niente da fare. Ma, come per uno scherzo crudele, è proprio una di quelle travi a salvare la vita di Teresa. «All’inizio ci si illude che continua a esserci vita a fianco a te. Quando realizzai che c’era soltanto morte e distruzione, compresi che era soltanto l’inizio di un dolore senza fine».
Così Teresa, dopo la pubblicazione del suo libro con la BookSprint, parla di lei a TV2000, emittente del Vaticano, raccontando con estrema lucidità ogni attimo di quella maledetta notte.
Si è ammalato a 29 anni, Paolo Buonarroti, ma ora, grazie alla sua tenacia, quando parla di cancro lo fa solo al passato. Il suo volume, Idendikit Cancro, uscito per BookSprint Edizioni (396 pagine disponibili anche in versione ebook), spiega come difendersi da uno dei mali più devastanti del nostro tempo.
Un computer in tilt e un file sconosciuto che vuole essere letto, perché è impossibile cestinarlo. Inizia da qui la storia di “Quando nessuna fonte dissetava”, il libro autobiografico di Giacomo Miniutti edito dalla BookSprint Edizioni. La sua quarta opera è destinata “alle tante persone in pena, affinché trovino la fonte giusta. Alle trentamila che moriranno quest’anno, poiché, quella fonte, non l’hanno trovata. Ai quindici anni di sobrietà del ragazzo che aveva sete, perché, un giorno alla volta, dica di no al primo bicchiere”.
«Mi chiamo Nicole, la gente diceva che ero una bellissima bambina dall'aspetto esile aggraziato, e dal carattere molto fragile. Non avevo uno specchio che mi consentisse di notare i tratti delicati del mio viso, in casa ne avevamo solamente uno: lo usava soprattutto mio padre per radersi la barba».
Avete presente l’immagine della scimmia che corre e dopo qualche passo (che dura migliaia di anni) diventa l’uomo contemporaneo? Ecco, quell’immagine, così impressa nelle nostre coscienze, è un bella menzogna.
Mette le cose in chiaro fina dal titolo, Piero Barovero. Senza filtro e senza timori reverenziali, lo scrittore lo dice già in copertina: “Darwin ha sbagliato”. Nelle 102 pagine che seguono e completano l’opera uscita per la nostra casa editrice, Barovero argomenta la sua affermazione, dura e shoccante, con dati, immagini e riflessioni che conducono il lettore a un livello più profondo di conoscenza.