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BookSprint Edizioni Blog

18 Dic
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Intervista all'autore - Riley

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere è accedere ad un'altra dimensione, a cui per il volere di qualcuno sei il prescelto, l'unico ad avervi accesso, e ad avere il compito di raccontare la tua esperienza a chi non ha avuto questo privilegio. Scrivendo, ho sempre avuto questa stranissima impressione: che la storia fosse già lì, da qualche parte, e che io fossi solo il tramite, la persona che l'avrebbe resa visibile, tangibile. Ha sempre avuto qualcosa di speciale, per me: spesso mi sono riferita a Michelangelo, nel parlare di ciò... Lui che sceglieva il marmo che già conteneva l'opera. Non so cosa lui provasse, ma per me è stato quasi opprimente, alcune volte (in senso positivo). L'emozione e la curiosità erano spesso talmente struggenti che mi si mozzava il fiato.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Davvero molto poco. Cominciai a scrivere questo romanzo in un periodo molto buio, pieno di confusione e sentimenti negativi, e scrivere è stata una grande valvola di sfogo; creare nuovi personaggi, strane creature, antagonisti... ognuno con il proprio carattere e background personale. Mi estraniavo dai miei stessi pensieri e dalle parole altrui. Voglio pensare di essere riuscita a non trasmettere pressoché nulla di ciò che mi circondava, perché altrimenti questo libro probabilmente non sarebbe mai venuto alla luce.




3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Non è facile... Di sicuro sono cresciuta parecchio. Ma soprattutto, ho portato avanti il sogno di una vita, e ho guardato al futuro con occhio positivo; il che per me è di sicuro un' indice di maturità, essendo stata spesso redarguita per il mio pessimo carattere...!



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Scrivere un intero romanzo senza averne il tempo e senza sapere dove stessi andando a parare è stato molto più facile che sceglierne il titolo. Con nomi e titoli faccio piuttosto schifo. Ma infine è arrivato quello che ho sentito giusto.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Direi che la mia scelta ricadrebbe su "Lasciami Entrare" di A. Lindqvist, il mio libro preferito ad oggi.



6. Ebook o cartaceo?

Cartaceo! L'ebook è sicuramente comodissimo, ma l'odore della carta stampata e il suono che fanno le pagine quando le volti... Per me sono insostituibili!



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Ho deciso intorno agli otto anni, ma è probabile che al tempo fosse un sogno infantile dovuto all'immensa passione di mia madre per lettura e scrittura: lei stessa cercò di pubblicare un suo manoscritto durante la sua adolescenza, e ancora scrive e salta fuori con nuove idee ogni giorno. Crescendo, quest'aspirazione comune ci ha reso ancora più unite, l'una fa il tifo per l'altra, adoriamo scambiarci aneddoti sui nostri personaggi e ci diamo consigli a vicenda.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea... Non credo si possa parlare di un'unica idea, ma più di un agglomerato di pensieri, situazioni, personaggi, che pian piano hanno avuto senso nella mia mente... Ho ancora tutti i fogli, strappati dai quaderni di scuola e scarabocchiati durante le lezioni, contenenti i vari frammenti che pian piano hanno dato vita a questa storia. Creare personaggi e storie è da sempre il mio anti-stress/acchiappasogni preferito, perciò non sapevo di star per assistere alla creazione di una vera e propria trama.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Incredibile... Quasi spaventoso. Mia madre rise e mi prese in giro per giorni, visto che, quando ebbi la notizia della pubblicazione, continuai a chiederle "Ma sta succedendo davvero?" , "Ma davvero lo pubblicano?"...



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Come si è potuto intuire, credo, è stata mia madre. Lei è la mia fan numero uno, e mi ha sostenuto in ogni singola parte di questo strano viaggio.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Essendo cresciuta con mia madre a raccontarmi storie e a leggere libri a me e i miei fratelli per farci addormentare, non posso che essere entusiasta. Leggere è bellissimo, e prezioso, è esplorare nuovi mondi, imparare, crescere, riflettere sotto diverse chiavi di lettura e punti di vista. E' un bene prezioso, ed è più che giusto che anche a chi non può leggere, venga data la possibilità di avere queste esperienze.



 

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Lunedì, 18 Dicembre 2017 | di @BookSprint Edizioni

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