Il libro, infatti, racconta (anche dal punto di vista degli stessi felini) delle vicende che legano tre splendidi gattini e l’autrice e dell’amore/paura di quest’ultima nei confronti degli animali, in particolar modo proprio dei gatti. Una paura irrazionale, che non ha solide basi, se non in quelle di una madre che, da piccola, fu graffiata da un micio e che le ha trasmetto da subito questa fobia. Ma saranno gli stessi animali a regalarle l’anno più bello della sua vita.
“I vendigatti” è la storia, purtroppo anche sfortunata, di Stella, Snoopy e Vendigatto, adottati dalla giovane Erika che se ne prende cura per evitare che vadano incontro ad un triste destino. Inizialmente impaurita, li tiene nel giardino di casa. Ma l’amore per i suoi “cuccioli” sarà un fiume in piena che abbatterà ogni barriera, fino a che non sarà costretta a lasciarli in un gattile perché dovrà trasferirsi in una casa dove i mici non sono ben voluti.
«Peppe? Ciricicchi? Ma che razza di nomi sono? Assolutamente no! Stella continuerà a chiamarsi così, Peppe si chiamerà Snoopy e Ciricicchi Vendigatto!» Quei nomi mi sono subito piaciuti ed è così che è iniziata la nostra nuova vita, ed è da qui che iniziano le nostre avventure, ma di questo c’è tutto il tempo per riparlarne.
Una vicenda a tratti molto triste, ma raccontata con scorrevolezza e passione da Erika Marinoni (veronese di nascita ma milanese di adozione) che lascia trasparire integralmente le proprie emozioni e anche quelle dei suoi gatti, allo scopo di avvicinare e sensibilizzare le persone agli animali. Un racconto che indaga molto sull’aspetto “umano” del gatto e su quanto il rapporto uomo-animale possa aiutare sia l’uno che l’altro.