1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Pentone (un piccolo paese in provincia di Catanzaro), ma vivo a Casalecchio di Reno (BO). Sono una di quelle persone chiamate nerd (gli appassionati di videogame e PC), ma penso che lo smartphone non sia una console vera e propria. Sono molto disordinato, non amo disegnare e la moda non mi interessa affatto perché penso che tutta quell'enfasi sul look dei modelli e vip della TV sia eccessiva. Ho deciso di diventare scrittore nel 2013, quando ho provato a scrivere una fanfiction (storia che prende alcuni personaggi ed elementi da un'altra storia) sulla serie di videogame Final Fantasy, poi ho continuato e, dopo vari prototipi poi scartati, ho deciso di scrivere Tales of the Core: Katsuyori il Sopravvissuto, il primo di una duologia (il secondo è ancora in fase di lavoro).
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è passione pura, fantasia, sogno, estro misto a consapevolezza e realtà per me, questo è scrivere!!! Un tuffo che, non vorrei mai smettere di fare e rifare, sempre!
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi che nel mio libro, è presente solo la mia vita reale e concreta. Ll'unica cosa che ho voluto fare è addolcirla ed alleggerirla in modo che, risultasse subito più scorrevole ed ironico!!! Ci sarò riuscita?? Non spetta certo a me dirlo.
“Noi altri” non è il classico romanzo di ambientazione storica che racconta le gesta eroiche dei grandi uomini del passato. L’autrice, Simona Serchi, con il suo libro dimostra che anche chi ha vissuto vite normali ma oneste ha diritto di essere ricordato. Chi ha patito la miseria, chi ha rischiato per amore; chi per amore è morto o ha sofferto fino a stare male; chi ha affrontato quel rigido sistema che voleva tutti zitti dinanzi al potere… Il libro, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni, è fruibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Siena dove vivo e lavoro all'Università per Stranieri di Siena, un crogiolo di persone che arrivano e partono per ogni parte del mondo: tanti colori, lingue e razze diverse che mi ha fatto viaggiare anche con la fantasia in tutto il mondo. Mi piace comunque viaggiare e conoscere gli altri, credo che le differenze siano la ricchezza del mondo. Sono sempre stata un'accanita lettrice di tutto. dai romanzi impegnati a quelli di evasione, dai classici agli scrittori contemporanei e allora perché non provare a mettermi dall'altra parte?
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono di Loreto (Ancona) e qui abito. Sin da piccola ho avuto un animo sognatore e romantico. Ero e sono una buona osservatrice del mondo che mi circondava e mi circonda. Ho studiato e insegnato tanti anni. Mi sono sposata e mio marito è stato ed è il mio grande amore, ho avuto cinque figli, uno dei quali non c'è più. Il desiderio di scrivere è stato forte quando persi quel figlio ma non l'ho fatto perché il mio dolore era così intimo che non potevo ancora metterlo su carta. L'ho fatto poi nel 2015 pubblicando un libro con questa Casa Editrice dal titolo "Lisa - Storia di una donna".
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in una frazione del Comune di Montepulciano (SI), Cervognano. Frazione di campagna, ma negli anni ’50 piena di vita. A 13 anni, con i miei genitori, mi trasferii a Chianciano Terme. Fu un periodo meraviglioso. In estate, a partire dall’età di 14 anni, durante le vacanze scolastiche, lavoravo presso uno Stabilimento Termale. A 18 anni abbandonai quel lavoro ed ebbi l’incarico di bibliotecario presso la locale Biblioteca Comunale, 2 ore pomeridiane nel periodo scolastico e 4 durante le vacanze. Fu stupendo! Avere la Treccani a portata di mano non mi sembrava vero. Per non dire poi di tanti giornali e riviste. Dopo la maturità mi impiegai in Banca. Lì ho veramente avuto tanta fortuna, ho raggiunto dei livelli che all’inizio non avrei neppure osato immaginare. La Laurea in Lettere nel 1979 è da considerarsi una passione. Quella che ha anche dato il via al mio lavoro sui Proverbi Toscani.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Il racconto consente di non essere superficiali, di dare peso e valore al mondo che ci circonda, alle persone che incontriamo e alle cose che facciamo. La vita non può essere una banalità, una cosa scontata o peggio ancora un capriccio del destino, la quotidianità è il riflesso della vita, è la sua storia e la sua ragione, e raccontare ciò che accade fuori e dentro di noi, può dare emozione, suggestione e fascino al tempo che passa.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Già il mio nome è una storia! Da bambina mi hanno sempre chiamata Franca, scoprire in età adolescenziale che questo nome non era in anagrafe è stata una pillola dura da ingerire. Sono nata a Savelli(KR) Sila- Calabria, vivo ormai da decenni a Settimo Torinese (TO) e ho trascorso alcuni anni in provincia di Milano, e gli studi universitari a Napoli. Scrivere, così come leggere sono state due passioni che ho coltivato da piccola. Leggere, evidenziare, trascrivere e rileggere questa è stata una costante. Ho iniziato a scrivere poesie, commenti e soprattutto descrizioni. Ho scritto fiabe e favole, e in un periodo particolare della mia vita, mia figlia mi ha ad incoraggiato a pubblicare. Ho iniziato con un romanzo del genere fiaba lunga di cui posso dire di essere quasi una esperta, per passare adesso a un romanzo/denuncia. Non si decide di diventare scrittori, si scrive e basta: spesso le mani vanno sotto dettatura della mente, senza che io ne abbia consapevolezza. Infatti, ho scritto un romanzo in un mese e mezzo, sul ruolo della donna all'inizio del secolo. Ho ancora nel cassetto un romanzo fantasy.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un maresciallo maggiore della Guardia di Finanza in pensione per gravi motivi invalidanti. Ho trascorso trent'anni al servizio delle Istituzioni, della Giustizia e dei cittadini, cercando di dare la mia professionalità, il buon senso e la saggezza agli eventi che si presentavano nella vita professionale e non. Lo scrivere un libro mi ha distolto, nel quotidiano, dalle varie sofferenze fisiche dovute, appunto, alla mia invalidità, trascinandomi in un percorso mentale e metafisico che rasserenava la mia esistenza. Sono una persona che ama molto scrivere, avendo frequentato anche Istituti scolastici prettamente a carattere letterario, come il Liceo Classico e l’Istituto Magistrale.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di scrivere questo romanzo?
Mi chiamo Franco Morellato insegno materie letterarie e svolgo attività di volontariato in seno a un’associazione oncologica. Sono nato in provincia di Gorizia ma originario di Padova dove i miei avi, i Morellato ed i Carraro, hanno dato vita a note imprese industriali. Dieci anni fa una malattia importante mi ha cambiato la vita e la nuova esperienza è contenuta nel “Decimo amante”.