2. E quanto c’è di lei in ciò che ha scritto?
Non è un saggio bio-autobiografico, anche se parlo molto di me. Andrea e Alessandra, questi e tutti i personaggi inseriti, sono di fantasia, creati sulla base di modelli o archetipi che sono di tutti. Alessandra e Andrea rassomigliano, per storie ed eventi, alla moltitudine di persone che ho sostenuto e continuo a sostenere nelle associazioni di volontariato oncologico. La narrazione non si riferisce che casualmente a persone o luoghi. I sentimenti espressi sono reali, anche se sperimentati da individui diversi e molto distanti tra loro.
3. Perché scrivere un romanzo proprio su questo argomento?
Il romanzo indica nuove strade possibili o comportamenti che permettono di evolvere e, qualora applicati, di migliorare la vita, tramite la consapevolezza che il tumore, solo per fare un esempio, è anche legato ad una difficoltà traumatica del vivere, che costringe il corpo a cozzare contro un muro. Quando lo scontro diventa insopportabile, l’estrema difesa spinge verso la malattia e il termine della vita, giudicata insopportabile o invivibile. L’esperienza dei protagonisti, che hanno superato così tante avversità, mi ha convinto che un’opera come questa può, se recepita senza pregiudizi e con la voglia di praticare percorsi nuovi, a fianco delle terapie canoniche, cambiare l’approccio alla malattia e migliorarne grandemente il decorso. Dunque riflettere per migliorare la durata e la qualità della propria vita con: psicoanalisi, storytelling, catarsi teatrale, postura e portamento, ottimismo e pensiero positivo, potenziamento dell’autostima, amicizie “terapeutiche”.
4. Il libro racconta un miglioramento della sintomatologia per gli ammalati. Perché non pensare che sia l'ennesimo tentativo di risposta di fronte a un quadro complesso come la malattia tumorale?
Quando mi sono ammalato ho cercato una via d’uscita nella chirurgia ma anche nella psicoanalisi e mi sono guardato attorno. Grazie ai volontari dell’associazione Spiraglio ed alle esperienze maturate sul campo da oncologi del calibro di Veronesi, ma anche da nuovi terapeuti psicosomatici come Claudia Rainville, ho percorso strade inconsuete e piene di sorprese positive.
5. La bibliografia non appartiene al genere del romanzo. Perché l'ha inserita nel suo libro?
Ad un lettore attento non sfuggiranno i numerosi omaggi ai principali letterati (Dante, Pirandello, Verga, Kafka, Wilde…) e poeti (Leopardi, Hesse, Neruda…) in segno di immensa riconoscenza. Molti testi sono riportati per il loro valore euristico. Sono presenti molti excursus e approfondimenti che a partire dai cenni presenti rimandano ai testi fondamentali citati (Neuroscienze, Fisica quantistica, Immunobiologia…). Quindi dal romanzo si può partire per una ricerca dettagliata su tutto ciò che ho sperimentato.
6. Nel testo ci sono diverse poesie: ne può leggere o accennare ad una?
Bellissima
Fuori… occhioni Blu dell’oceano.
Dentro… dolcissima creatura dell’acqua!!!
Grazie per i tuffi nelle onde dei tuoi lidi…
In alcuni istanti la tua corazza, forte e dura, è crollata e…
se tu potessi vedere ciò che ho visto io!!!
…il tuo cuore sereno, la tua luce, la tua forza…
per andare dove tu vuoi…
Puoi tutto occhioni blu… osa, osa, osa.
Salta!!! Buon viaggio!
…usa tutto il potenziale che hai…
Agisci le parole di Mandela,
vivi le sue parole per essere felice…
Sì! Felice. Fallo per gli altri, ma prima… per te,
sei tu la persona più importante di tutte!!!
Non sei tu la causa del dolore degli altri.
Ti adoro occhioni Blu
quanto vorrei baciarti
su quella boccuccia di fragola
e lisciarti i capelli e accarezzarti gli occhi…
quanto sei Bella!
Occhioni Blu
Sei tu che mi guardi dall’alto
degli abusi della tua terra sconsacrata…
7. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alcuni passaggi importanti a mia moglie, poi mia figlia maggiore, alcuni colleghi e studenti. Esistono anche dei corti, elaborati su YouTube da Vincenzo Gatto, giovane attore e regista. Il lettore si sente coinvolto dalla narrazione dei fatti sin dall’inizio. Pur essendo chiaro quale sarà il destino della protagonista, la sua lotta affascina chi legge, la sua forza e il suo percorso interiore fanno riflettere sulla condizione della malattia, ma anche sulla vita in generale.
8. Quali erano i rapporti tra Andrea ed Alessandra? Quali le difficoltà e le conseguenze?
Si tratta di una relazione vera, vitale, interiore ed affettuosa. Insieme prolungano reciprocamente la loro vita, diventano significato perché sono veri guerrieri della luce. Due guerrieri circondati che si mettono schiena a schiena per combattere a 360 gradi. Reagire alla morte del compagno significa diffondere le sue scoperte per permettere ad altri di salvare le loro vite.
9. La pubblicazione prevede anche un formato e-book. Secondo lei sarà questo il futuro della scrittura?
Certamente il libro elettronico è multimediale, ipertestuale, permette aggiornamenti in rete e gli innumerevoli vantaggi della tecnica elettronica. Purtroppo anche l’evasione del dovuto all’autore ma chi evade sappia che queste azioni diminuiscono sia la qualità della produzione che gli stessi posti di lavoro.
10. Quali autori contemporanei l’hanno ispirata in questo romanzo?
Sono citati nella bibliografia ma alcuni sono più letti di altri: Giuseppe Berto per il tentativo di analisi, Jill Bolte Taylor per il viaggio nell’emisfero destro, Grey per l’approccio con l’altra metà del cielo, Pasquazzi per il supporto agli alcolisti, Claudia Rainville per l’approccio psicosomatico, Umberto Veronesi per aver dato ordine all’universo tumorale e specialmente per i suoi consigli pratici post-intervento.