In un romanzo dal forte valore etico, Franco Morellato racconta la battaglia di Alessandra contro il cancro e la sua lotta per la vita. “Il decimo amante” pubblicato dalla casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni, è disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è sicuramente un modo per guardarsi dentro; può essere (a volte) rivelazione dell’anima.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro nasce da uno scatto d’orgoglio per non volere rassegnarsi alla devastante temperie in atto, che una nazione libera e civile non dovrebbe mai conoscere: sentirsi, da uomini liberi, traditi, umiliati, ingannati ed offesi da parte di chi, in politica, ha creduto sul serio di non avere mai avuto alcun vincolo di mandato elettivo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ho lavorato per oltre 45 anni, come Agente operativo, nell'Intelligence italiana (SIFAR, SID, SISMI) e straniera (Agenzie Francesi), essendo stata reclutata a 18 anni ancora non compiti, direttamente dal Gen. C.A. Giovanni De Lorenzo, Direttore del SIFAR. Ho seguito un corso di Paracadutismo militare. Sono esperta di strategia e tattica militare. Conosco i sistemi d'arma relativi allo "Scudo Spaziale". Ho condotto numerose missioni "ad alto rischio", sia in Patria sia all'estero. L'operazione più significativa è consistita nel comunicare, nell'agosto 2003, al Ministero dell'Interno Italiano, le esatte coordinate del rifugio in cui si nascondeva il capo di al-Qaeda, Osama Bin Laden. Nel giugno 2010, ho inoltrato le medesime informazioni anche alla CIA. Ho svolto altresì la contestuale attività ufficiale di giornalista e scrittrice. Ho deciso di diventare scrittrice a 13 anni.
Quando il destino ci mette lo zampino, non c'è volontà o forza che gli si possa opporre. È quello che accade a Joseph, giovane protagonista di "Organizzazione internazionale ribelli", il nuovo libro di Angelo Lepri. Il volume, edito per i tipi di BookSprint Edizioni e disponibile sia nel classico formato della brossure cartacea che nella più moderna veste digitale dell'ebook, rientra nell'ampio filone della narrativa italiana ed affronta il tema importante della difesa dei diritti umani.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando scrivo provo varie emozioni, e l'emozione varia perché in base a ciò che scrivo provo un sentimento diverso da un altro, posso sentire la tristezza quando racconto momenti di angoscia e sofferenza, oppure mi sento felice quando scrivo aneddoti divertenti sui personaggi. In realtà è come se avessi una doppia vita quando scrivo, perché mi immergo in un mondo completamente differente dalla realtà, è come se attorno a me ogni cosa cambiasse forma e prendesse forma la storia che racconto. È come avere una doppia vita tra Realtà e Fantasia.
Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene?
Sono nato a Neviano degli Arduini, un piccolo paese collinare dell'appennino parmense, confinante con il territorio reggiano, ora noto come Terre di Canossa, dove visse la famosa contessa Matilde, zona di castelli e pievi, e di parmiggiano-reggiano e prosciutto di Parma. Mi sono diplomato al Liceo Classico Statale G.D. Romagnosi di Parma e Laureato in Medicina e Chirurgia con successiva specializzazione in Chirurgia Generale all’Università degli Studi di Parma., nel 1997. Vivo e lavoro all’Ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti (RE), comune dell'appennino reggiano, ai piedi della Pietra di Bismantova, singolare formazione rocciosa, nota meta turistica, citata nel quarto Canto della Divina Commedia di Dante che il poeta visitò nel 1306 traendone ispirazione per la descrizione del Monte del Purgatorio. Ho iniziato la mia professione come chirurgo generale nel nosocomio montano, attualmente vi svolgo l'attività di endoscopista nella S.O.C. di Endoscopia Digestiva dell'Ausl di Reggio Emilia con incarichi anche negli ospedali reggiani di Montecchio Emilia e Scandiano.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono molisana, nata a Campobasso in una fredda notte d'inverno. Sono cresciuta per così dire all'ombra del castello Monforte, il castello che sovrasta la parte più antica, medioevale della mia città. Riconosco in me il temperamento della mia gente, umile e fiera.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Certamente un libro che invita all'introspezione. In una società preoccupata solo dalle apparenze credo sia indispensabile proporre un percorso di interiorizzazione, uno strumento di decodificazioni delle proprie emozioni, un aiuto nella crescita psichica e spirituale. Agli adolescenti spesso consiglio i libri di Valerio Albisetti.
Cosa unisce sei ragazzi, che hanno deciso di partecipare ad una seduta di psicoterapia, alla ricerca di un punto in comune? Cosa ci fanno alla corte di Andrea, studiosa della mente umana? Prova a spiegarcelo Marilina Piscolla, l'autrice di "Il denominatore comune – Vite sconvolte da intossicazione di mercurio". L'opera, un romanzo psicologico edito dalla BookSprint Edizioni, la giovane casa editrice di Vito Pacelli, e disponibile nel classico formato della brossure cartacea, è di grande attualità perché prova a spiegare le cause delle crisi di ansia, fenomeno oggi sempre più attuale e conosciuto.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Secondo me, scrivere, è una forma di espressione che richiede un po’ di coraggio. Inventare delle storie, raccontare di sé, potrebbe sembrare naturale, tutti abbiamo qualcosa da dire, ma, davanti a un "foglio bianco" capita spesso di bloccarsi. Si può trasformare la vita reale in scrittura attraverso l'elaborazione delle emozioni, delle situazioni, delle persone... oppure, "passare" attraverso una visione distaccata della realtà e narrare di sé stessi. Io appartengo alla prima categoria.