1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato e vissuto a Perugia, non ho frequentato l'università, di conseguenza le mie conoscenze, ma soprattutto la mia formazione umana, viene in buona parte dalla lettura, ho sempre amato leggere. Ho deciso di scrivere per un esigenza di comunicare qualcosa, un’ idea, un pensiero, un sentimento. Ho iniziato abbastanza tardi per un fatto principalmente di fuga dalla quotidianità, da ragazzo ho avuto la fortuna di frequentare gente con cui parlare di vita, sentimenti, prospettive. Da grande, anche per varie storie che ciascuno ha avuto, mi è mancato una valvola di sfogo e scrivere è la naturale conseguenza.
Un libro profondo e introspettivo che ripercorre l’intera vita della protagonista che analizza il suo passato ricco di esperienze per poter comprendere il presente. Cristiana Aceti è l’autrice della raccolta di racconti “C'era una volta una favola” edito dalla casa editrice BookSprint Edizioni e fruibile nella consueta duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
Il secolo breve raccontato con gli occhi di Maria, una giovane donna che ha vissuto la sua infanzia in India, prima di tornare in Italia per provare a dimenticare i dolori del suo passato. È lei la protagonista di "Piccolo Novecento", il nuovo romanzo di Donatella Gaiani. L'opera, pubblicata dalla BookSprint Edizioni, la giovane casa editrice di Vito Pacelli, è disponibile sia nel classico formato della brochure cartacea che nella più moderna veste dell'ebook e racconta le inquietudini, le aspirazioni ideali e le contraddizioni di un secolo che ha cambiato la storia del mondo.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato durante la seconda guerra mondiale, a Lecce, dove abitava mia madre, ma subito dopo la fine delle ostilità i miei genitori hanno risalito l’ Italia e si sono stabiliti a Pavia, nella casa di mio padre. Quindi, mi posso considerare pavese, perché qui ho frequentato le scuole fino al liceo e all’ università e qui poi ho lavorato fino alla pensione. Ma ho sempre sentito vigorose le radici meridionali materne, rinvigorite dalla lontananza e dalla nostalgia, dal momento che ho avuto pochissime occasioni di tornare in Salento. Anche per riempire questo vuoto che provavo dentro di me ho cominciato a scrivere alcune pagine sparse, che poi ho cercato di mettere in ordine in questo libro.
Un romanzo che ha al centro la mente, i ricordi, e la riflessione. Una storia d’amore intrisa di mistero e fantascienza che colpisce e affascina. Questo è “Replay di un amore” il libro nato dalla penna prolifica di Vittorio Catani, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Parliamo un po’ di lei, dov’è nato e cresciuto?
Sono nato a Lecce nel luglio 1940, da padre umbro e madre calabrese. Di Lecce però non mi resta nulla. Mio padre, Maresciallo, poi Tenente di Guardia di Finanza, aveva continui trasferimenti. Era appena esplosa la guerra, e sei mesi dopo la mia nascita la famiglia dovette spostarsi da Lecce a Francavilla Fontana, in provincia di Taranto. Tra i primi ricordi: bombardamenti notturni sulla vicina ferrovia, l’ululato degli allarmi e delle sirene, raffiche di mitraglia della contraerea, l’incrociarsi sul nerissimo cielo notturno dei fasci di luce, gente ululante che si precipitava nei sottoscala, dove peraltro si rischiava di crepare schiacciati come topi. Molta campagna (ricordo, anche con la puntura di un’ape), cani, galline, uova, bestiame, latte, enormi panorami di piante del tabacco e l’uva da vino e l’ulivo e mandorli – i tesori della Puglia. All’imbrunire, lunghe passeggiate con mio padre in campagna. Il cielo non era affumicato com’è oggi e le stelle risaltavano in modo spettacolare. Alle mie domande di cosa fossero quelle luci, mio padre spiegava che erano soli lontanissimi, con forse anche pianeti lontanissimi e forse abitati da creature di chissà quali forme. Io ascoltavo ipnotizzato immaginando viaggi impossibili.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Vivere. In pratica il mio amore per la scrittura, comincia a l'età di otto anni. Dopo che da tre anni recitavo quelle degli altri, ho cominciato a partecipare ai concorsi di recitazione, presentando le mie poesie. A soli dieci anni le pubblicavo già nei giornali e nelle antologie, vincendo anche tante premiazioni. Emozioni ?Sono tante. Sono molto emotiva e per me scrivere poesie è come uno sfogo. Molto spesso una canzone, un film, una persona che incontro per la strada, sono le mie forze trainanti per creare, per dare vita alle mie emozioni.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando scrivo, la mia mente esce dal mio corpo. Tutta la mia esistenza svanisce e ogni voce o viso scompare. Io divento le parole, i luoghi e i personaggi. Posso essere libera di essere me stessa senza imbarazzarmi. Scrivere è la mia scappatoia dal mondo e dalle sue preoccupazioni. Il mio cuore rallenta, si calma e non ho più paura.
La mete con la sua parte conscia e inconscia gioca un ruolo fondamentale nella vita di ogni uomo determinando così i successi o gli insuccessi degli studenti, degli atleti, agli imprenditori o più semplicemente delle casalinghe. Marco Marchese e Gennaro Russo mental coach e formatori di PNL, (programmazione neuro linguistica), mettono in luce questo aspetto nel manuale “AllenaMENTE da Campioni” pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni, disponibile sia nella classica veste della brossura cartacea, che nella moderna versione dell’e-book.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Torino una città meravigliosa. Arrivo da una famiglia con la quale ho un legame molto forte; ritengo che tutti loro dal mio nipotino (ultima new entry) alla mia splendida nonna, siano il fulcro della mia vita. Mia moglie, i miei genitori, mia sorella, sono una fortissima motivazione per me nella vita.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
È una domanda che mi viene servita su un piatto d'argento. Senza alcun dubbio il mio libro "Allenamente da Campione", perché per l'adolescente può essere molto utile sapere come funziona la nostra mente ed allo stesso tempo mettere in atto ciò che legge; ad esempio nel libro c’è un esempio su come gestire l'ansia prima di un’interrogazione.