2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ci sono molte cose della mia vita nel libro, come ad esempio gli atti di bullismo. Oppure i caratteri dei due protagonisti; Diego è la dolcezza e la voglia di amicizia che ho sempre avuto io, mentre Daisy rappresenta l'adolescenza piena di confusione, rabbia e tristezza che ho passato e che sto passando a causa del bullismo subito per otto anni.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha rappresentato nuove emozioni vissute senza neanche averlo fatto per davvero. Provare dolore e felicità anche se non ero lì per davvero. Ho vissuto due vite che non erano mie. E anche i lettori potranno farlo, vivere per un breve periodo la vita di Daisy e di Diego.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non è stato facile, anche perché all'inizio avevo deciso che i due protagonisti non dovevano mettersi insieme come in tutte le altre classiche storie, ma andando sempre più avanti il racconto si è scritto da sé, non era più solo nella mia testa. Stava vivendo. E, continuando a scrivere e a conoscere sempre di più i due protagonisti, il titolo è stato deciso. Ed è bastata una canzone.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei il libro di Penelope Douglas, Mai Per Amore. La storia di due ex migliori amici, vittima e bullo, che si ritrovano dopo anni di dolore ed incomprensioni. Questo libro mi ha toccato come nessun altro, riuscivo ad entrare nei panni della protagonista e a sentire il suo senso di nausea ad ogni scherzo. Stavo diventando lei. Ma, al posto suo, non lo avrei mai perdonato. Neanche se ne fossi stata innamorata.
6. E-book o cartaceo?
Mi piace la leggerezza nel trasportare l'e-book, ma preferisco i cartacei. Adoro il profumo della carta stampata e vissuta, il poter girare pagina e il poterli stringere vicini al cuore, me li fa sentire più vicini e più veri.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Da bambina, se non avevano figure, non li potevo neanche vedere i libri. Nemmeno quando ho imparato a leggere, ma mi piaceva comunque scrivere. Le parole erano come le volevo io, i personaggi erano dei pezzi di me e la mia fantasia era libera. Poco a poco ho scoperto che era veramente la mia passione e non ho più smesso. Ero solo in prima media quando è iniziato tutto.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ogni volta che leggevo un libro, cartaceo o su wattpad (il sito per leggere e scrivere libri), vedevo sempre che era il maschio quello cattivo della coppia. Quello misterioso, che faceva sempre soffrire l'altro e non dava mai risposte di sé. Così ho pensato: "E se fosse la ragazza quella cattiva fra i due?". Tutta la storia è diventata il contorno di quest'idea.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Non saprei descriverlo esattamente, ma è emozionante. Il cuore ti batte forte, ti sudano le mani e vedi che tutti i torti subiti non avevano fondamento nella realtà. La sensazione è magnifica, è come avere il proprio bambino fra le braccia, il proprio lavoro, sul quale hai lavorato tanto, realizzato.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che l'ha letto tramite il mio pc è stata mia madre, ma ho raccontato la storia per intero e a voce ad una delle mie cugine, un anno più piccola di me. Siamo cresciute insieme in estate e mi fido cecamente di lei. Probabilmente il fatto che entrambi i nomi dei protagonisti iniziano con la D è merito suo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Secondo me, è molto utile per i ragazzi e le persone che hanno difficoltà nel leggere, anche se resto convinta che, se possibile, le storie dovrebbero essere lette da noi stessi. Con le nostre menti e le nostre voci.