1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È una necessità cui non posso rinunciare in quanto mi consente di esternare sensazioni ed emozioni che provo e pensieri che sono dentro di me. L'emozione mi coinvolge e mi aiuta a trasmettere ciò che provo e penso della vita, dei sogni che l'accompagnano e l'impossibilità di una vita senza amore.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene?
Fin da piccolo avevo la passione di auto e moto esclusivamente Bmw a queste si è aggiunta la passione per il Boxer strano caso la vita tutte cose Bavaresi, sarà stato un caso? Vengo da un piccolissimo paese della Ciociaria, Santopadre 2000 anime, paese di collina a 800 metri l.m. Ho sempre amato e praticato sport estremi, paracadutismo, volo libero, e immersioni, lunghissimi viaggi in moto hanno sempre accompagnato i miei percorsi. Tutte passioni che hanno sempre condizionato la mia vita, Boxer compreso. Tutto questo fatto sempre con la massima professionalità e studio diversamente non sarebbe stato possibile.
1. Che cos’è per lei scrivere, quali emozioni prova?
Mi è sempre piaciuto scrivere, fin da adolescente amavo farlo. Anche la lettura è stata e continua ad essere una delle mie più grandi passioni. Sono più che convinta che per essere convincente come autrice si deve essere prima un'appassionata lettrice. Scrivere, per me, è sempre stato un modo per parlare a me stessa e agli altri; a capirmi e a far capire ciò che ero e ciò in cui ho sempre creduto. Forse è stato anche un modo di evadere da una realtà che a volte mi deprimeva.
Racconti brevi, che hanno al centro l’uomo e i suoi comportamenti “normali”; storie che parlano delle debolezze umane, del denaro, del sesso, delle devianze, delle fantasie e l’uso esagerato e spesso sconsiderato della tecnologia. “Storie da giorni nomarli” è il libro d’esordio dell’autore partenopeo Antonello Petrella pubblicato dalla casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni e fruibile sia nella classica veste del libro cartaceo, che nella moderna versione dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Non amo molto parlare di me. Sono nato e vivo a Napoli e passo il mio tempo dedicandomi alla musica, alla scrittura e alla filosofia, senza, però, mai dimenticarmi di vivere, conoscere gente, osservarla ai bar o per strada, altrimenti le tre cose, di cui mi occupo, non avrebbero alcun senso... Confesso che non mi sono mai alzato una mattina dicendo: "Voglio fare lo scrittore!", scrivo per necessità, non è né un hobby né mi rilassa, scrivo perché non potrei non farlo e questo è tutt'altro che rilassante! Questo fa di me uno scrittore? MAH!
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solitamente scrivo la notte...ma spesso giro con un taccuino su cui prendo appunti durante il giorno.
Un saggio sulla storia dei paesi lucani, che si sofferma sulle origini, sulla conformazione geografica e soprattutto sulla descrizione accurata dei beni artististici. "Terre lucane – Frammenti di storia e di civiltà lucana osservati nel più ampio quadro storico meridionale e nazionale", è il nuovo libro di Mario Cancro. opera, edita per la casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brossure cartacea.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È un' esigenza intima, impellente del cuore e della mente che ti fa realizzare pienamente. Ti permette di parlare degli altri e di te stesso, del tuo mondo interiore e della realtà che ti circonda, del passato e del presente e della speranza nel futuro. Puoi esprimere le tue osservazioni e giudizi su azioni e comportamenti umani con scienza e coscienza e con profonda buona fede, mettendoti in discussione. Si viene coinvolti spiritualmente e intellettivamente nell'esternare sentimenti, fantasia e immaginazione.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È un momento importante di dialogo con me stesso circa gli avvenimenti del quotidiano traslati a temi più vasti. Fermando con le parole stati d'animo, emozioni, percezioni e sogni...si sospende il tempo. Avere la possibilità di bloccare in un istante, il caleidoscopio di essenza che ci investe, con la possibilità di riaffrontarlo/viverlo/leggerlo/percepirlo in seguito, con altre emozioni dentro, con altra vita alle spalle e sogni ancor più vasti dinnanzi...non ha paragoni.
Una guida che vuole essere un punto di congiunzione tra la filosofia, l’antropologia e la psicologia per aiutare l’uomo ad avere risposte reali e concrete su come far evolvere le proprie capacità. “Emozioni e felicità” è il nuovo libro scritto da Alberto Bonizzato in collaborazione con le dottoressa Maria Russo. Il libro con le sue 276 pagine è disponibile sia nel classico formato della brossura cartacea, che in quella del libro elettronico ed è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Verona, ho avuto un’infanzia felice e ricchissima di stimoli, sono cresciuto in un granissimo negozio di ferramenta dove i miei genitori e due fratelli lavoravano. I negozianti del quartiere e i loro figli erano la mia vita sociale. A scuola andavo bene, ero molto vivace e questo mi definì come irrequieto e indomabile. La mia adolescenza fu vivace e ribelle, era l'epoca della droga e Verona era tristemente nota per questo. Io la sfiorai, come tutti, e fu in quel contesto che iniziai a scoprire che la nostra mente contiene qualcosa da scoprire. Non capivo perché gli amici di compagnia (alcuni) usavano eroina e si sballavano. Non decisi di diventare scrittore, ma di scoprire cosa li guidava.