Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Dico sempre che scrivere è liberazione dell'anima. Ogni volta che lo faccio provo una passione immensa. E come se si aprissero dei portali temporali che mi portano in nuove realtà e orizzonti.
È come se mi ritrovassi catapultata in queste storie. Un brivido mi percorre lungo la schiena. È un'attrazione unica che mi invita a non smettere mai.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molto, in quanto proprio come le Thomson, protagonista del romanzo, sono costrette a dover fare numerose lotte contro i nemici, anche io nella mia vita lotto continuamente per raggiungere i miei sogni e i miei obiettivi. È come se vivessi in una sorta di montagne russe piene di alti e bassi, ma proprio come loro, continuo a lottare e non mi arrendo mai, perché penso che solo così i nostri sogni un giorno si avvereranno.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo romanzo è stato un viaggio dentro me stessa e i miei pensieri. Un modo per sprigionare tutta la fantasia e l'immaginazione che erano in me, che la società spesso ha cercato di mettere a tacere. È stato anche un percorso introspettivo, dove ho imparato ad accettarmi così per come sono, capendo che tutti abbiamo un valore e che quel valore può essere importante anche per qualcun altro.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta non è stata molto difficile, anche se inizialmente si sarebbe dovuto chiamare il mistero delle sei amiche. Poi però man mano che scrivevo qualcosa stonava e non vi era armonia. Quindi poi ho scelto che fosse più adeguato il mistero delle sei sorelle come titolo del romanzo.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Questa domanda è molto difficile in quanto avrei molti romanzi che vorrei portare con me. Penso però che la mia scelta sia Game of Desire di Hazel Riley. Come autrice porterei proprio lei. So che insieme potremmo affrontare mille avventure e storie fantasiose, dunque non ci annoieremo mai. Lei è capace di creare queste storie fantastiche ricche di sfide, di misteri da scoprire e la reputo molto affine a me. Penso anche che andremo molto d'accordo.
Ebook o cartaceo?
Mi spiace andare controcorrente ma io sono una fan del cartaceo. Amo molto sfogliare il libro tra le mani, sentire il suo profumo, vedere dal vivo la copertina. Capisco però anche chi non avendo tempo a causa del lavoro preferisca l'ebook.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho deciso di intraprendere questo percorso all'età di 15 anni, anche se ho preso piena consapevolezza di voler fare questo per tutta la vita all'età di 23 anni attraverso i corsi di scrittura creativa dell'Unitrè di Priolo Gargallo, con la docente Rita Dugo. Ho scelto questo percorso perché mi fa sentire me stessa. Mi sento a casa quando scrivo e mi sento libera di esprimere tutto ciò che ho dentro. Inoltre amo molto il rapporto che si può creare con i lettori. Poter conoscere nuove persone, infondere coraggio, speranza e poterli vedere da vicino abbracciando.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce un po' come una sfida con me stessa. Volevo mettermi alla prova e vedere cosa avrei potuto scrivere, cosa riuscivo ad esternare. Inoltre, volevo vedere anche questo sogno dove mi avrebbe portata.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione unica ed indescrivibile. È la conferma che tutti i sacrifici sono andati a buon fine. È una rivalsa e un dare voce alle proprie emozioni. È una magia che ti spinge ad andare avanti.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio romanzo è stata mia madre. Ogni volta che finivo di scrivere un capitolo la chiamavo, glielo leggevo e le chiedevo cosa ne pensasse e che impressioni avesse.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo che gli audiolibri sono carini. Dipende però da chi li fa. Mi spiego meglio, la voce dell'audio libro ovviamente deve rispecchiare il suo tema. L'unica cosa che secondo me potrebbe essere negativa per quanto riguarda l'audio libro è il togliere la fantasia al lettore di immaginare le voci dei protagonisti.
