2. Come nasce l’idea di questo libro?
Proprio a causa delle mie convinzioni e cioè le cose vanno fatte sempre bene, ad un certo punto della mia vita ho voluto cominciare a dare invece che ricevere, per cui avendo un debito morale ho creduto che il momento era giunto, potevo regalare i miei pensieri, i miei studi, il mio lungo percorso a chi volendo avrebbe potuto usufruirne.
3. A chi si rivolge il suo manuale?
Questo manuale si rivolge umilmente a coloro che vogliano approfondire le conoscenze sulla razza, partendo dalla storia delle nazioni che principalmente hanno contribuito allo sviluppo della razza e mi riferisco alla Germania, madre patria, e all’Italia. Si rivolge a tutti quelli che non vogliono lasciare nulla in sospeso, ai giovani appassionati che vogliono partire con delle basi solide e strutturate, e a coloro i quali amano la razza e contribuiscono con la loro opera a migliorarla.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra le varie alternative?
Sono un istintivo, scrivo di getto i miei pensieri, al secondo tentativo ho subito individuato il titolo e senza pensarci due volte ho deciso che quello sarebbe stato.
5. A chi ha fatto leggere per primo il libro?
Una volta scritto l’ho inviato ad un amico, che però non lo ha letto, allora ho pensato di usare la conoscenza e anche la bravura grafica di Barbara Baravelli per avere un aiuto sulle foto che in un primo momento non volevo includere; è stata lei che in un primo momento era restia al telefono, una volta letto si è buttata poi a capofitto su questo lavoro, contribuendo alla sua riuscita. Non la ringrazierò mai abbastanza. 6.Ha mai pensato, durante la stesura, di non portarlo a termine? Piuttosto il contrario, ogni volta mi venivano in mente cose da scrivere e ricominciavo, poi ad un certo punto ho deciso di fermarmi perché altrimenti non lo avrei portato a termine, 1000 pagine non sarebbero state sufficienti.
7. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Fino a che non lo hai materialmente in mano non te ne rendi conto. Ricordo un particolare: mi era appena arrivata la stesura e proprio in quel momento la Baravelli mi ha chiamato e dal mio strano modo di rispondere mi ha detto: ”Ma per caso hai in mano il libro?” È un’emozione strana, i tuoi pensieri prendono forma le tue idee saranno lette è emozionantissimo, da crampi allo stomaco.
8. La sua passone per i Boxer lo ha portato a fare innumerevoli esperienze e a conoscere personalità di spicco nel campo, c’è stata una persona in particolare che l’ha motivato?
Devo questo mio lavoro a Tomaso Bosi ed a Elena Bosi che per 10 lunghi anni mi hanno fatto conoscere un mondo a me impensabile.Ho conosciuto la pazienza e la severità, ho imparato a vedere la razza, a considerarla sopra ogni titolo, premio, lusinghe. Ho conosciuto l’umiliazione dell’ignoranza ma anche il piacere della risposta giusta.
9. Cosa lo attira del Boxer?
La capacità di riuscirne a capire il vero fascino.
10. Che approccio consiglierebbe ad una persona che viene in contatto per la prima volta con un cane di questa razza?
Non sarei capace di consigliare, sarei devastante.
11. E-book o cartaceo?
Rigorosamente cartaceo contro tutte le mode. Un libro è un libro!