1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ho frequentato tutti i corsi regolari di studi, medi, superiori, come tutti i ragazzi che avevano la mia età. Settimo di sette figli. Mio padre funzionario dello Stato. Spesso nelle mie opere ricordo i giorni tristi della mia infanzia di bambino del dopo guerra mondiale. Sono nato a Corleone, in provincia di Palermo perchè mio padre era ufficiale della Posta Militare dell'Esercito Italiano comandato a Corleone e Palermo era stata bombardata dagli Americani e dagli Inglesi e la mia famiglia era stata "sfollata", come si diceva allora.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Angela Anna. Sono stata docente universitaria per molti anni. Ho insegnato Teologia Spirituale, ho scritto molti libri e anche libri di poesie. Ho sempre avuto la passione dello scrivere. Ricordo da bambina scrivevo versi poetici e poi distruggevo, perché non mi sembravano interessanti.
Perché premiare solo gli scrittori? Perché non valutare l’arduo lavoro svolto dai nostri giurati? Sono stati loro a leggere, attentamente, ogni pagina e a fornirci preziose valutazioni. Casa Sanremo ed. 2015 è loro riconoscente e ha deciso di premiarli con i seguenti premi: n°1 soggiorno per due persone, per partecipare dal vivo a Casa Sanremo Writers ed. 2015 n°1 eReader Kindle n°2 buoni del valore di 50 euro da spendere sul nostro sito BookSprint Edizioni n°6 pass per accedere all’esclusiva area riservata di Casa Sanremo Writers ed. 2015 E i giurati chi sono?
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Crosa, un paesino piccolo del Biellese, in una famiglia numerosa, ho fatto le scuole elementari in collegio, a Imperia, ho tanti bei ricordi, ma ancor di più quelli brutti, comunque sono esperienze che insegnano. Ho un figlio, Luca, e abito solo soletto. Ora sono in pensione.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è comunicare alla gente emozioni, valori interiori che si sono persi, soffocati da questo degrado sociale.
Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Perché è nata la sua opera?
Mi chiamo Gabriella Campo e abito a Milano. Mi sono laureata in Matematica presso l’Università Statale di Milano. Insegno Matematica, Fisica e Informatica presso il Liceo “Maria Immacolata” di Gorgonzola dove lavoro da 15 anni. Tutti i giorni sono a contatto con ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni con le loro gioie e le loro difficoltà. In questi ultimi anni nelle classi in cui insegno ho avuto molti studenti con disturbi specifici dell’apprendimento, soprattutto discalculici e ho notato che, in commercio o sul web, a livello di scuola secondaria di II grado, esistono pochi materiali che possano aiutare questi studenti.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
E' una vocazione innata, che ben presto è diventata un piacere. A scuola il giorno del tema in classe d'italiano era come un giorno di festa ed ero impaziente di conoscere l'argomento da trattare. Naturalmente i consensi che ricevevo mi gratificavano e mi stimolavano a coltivare la dote innata. Nello scritto esprimo me stesso; forse divento ancora più sincero, incisivo, coraggioso e spiritoso di quanto non sia parlando. Lo scritto ha l'enorme pregio di poter essere riletto, aggiustato, modificato.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è sempre un'emozione, mi dà il senso della liberazione. In genere i contenuti maturano negli anni, talvolta nei mesi, ma poi la scrittura è veloce, di getto e in qualche mese il libro è scritto. Non ritorno sui miei passi, la prima stesura resta quella definitiva. La nascita del libro mi dà gioia, rappresenta la chiusura di un capitolo della mia vita a cui posso guardare con nostalgia, ma che resta chiuso. Come è accaduto per " Insegnare Poesia".
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura è vita. E la vita si compie come un'opera. Non si sa quando comincia una e finisce l'altra. Sono inscindibili. Si compenetrano. La parola che resta è un graffio che eterna la caducità del tempo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Napoli, ma non sono il classico napoletano pizza e mandolino. Sono un "napoletano svizzero" (la mia cicogna era miope e, invece di portarmi a Losanna, mi consegnò a Napoli). Ho deciso di diventare scrittore nel 1975, sotto il servizio militare: fingevo di dattilografare importanti dispacci militari, e invece stavo scrivendo il mio primo racconto, "Nella stanza". Ma la consacrazione è avvenuta in seguito, quando ho avuto la fortuna e il privilegio di incontrare Michele Prisco e Italo Alighiero Chiusano, che mi hanno incoraggiato e confermato nel mio proposito. Soggetto come sono a sindrome bipolare, uso la narrativa anche come terapia contro la depressione. E funziona!