2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Poco o nulla, fortunatamente. Non si scrive solo per noi, ma anche per gli altri. Raccontandoli, gli si da' il diritto ad esistere.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Un atto di giustizia dovuta.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Tutt'altro che semplice. Avrei potuto intitolare il libro in almeno 3-4 modi diversi. E in base al titolo sarebbe cambiata anche l'impostazione.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Difficile scegliere fra i tanti capolavori della letteratura classica e contemporanea. Tuttavia sarei in buona compagnia con "Memorie di Adriano" di Marguerite Yourcenar. Una splendida opera, che unisce al cesello perfetto della ricostruzione storica il coraggio di presentare a tutto tondo un grande personaggio con le sue fragilità universalmente umane.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo. L'E-book non potrà mai sostituire il fascino di un libro.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho deciso niente. E' avvenuto così come avviene la vita. Senza programmarla. La vita è qualcosa che capita.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Più che nascere, si è concretizzato nel corso del tempo, osservando le ingiustizie nel mondo, le nefandezze, gli orrori che mi hanno mosso a sdegno, rabbia e indignazione.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Dopo una gestazione lunga, si prova un po' quello che si prova quando si da' la vita.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Strano a dirsi, ma la BookSprint ha letto per prima il mio libro. Mi trovavo all'estero e non c'era nessuno intorno che capisse l'italiano.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante.