1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Milano nel Luglio del 1994 e cresciuto a Bovisio Masciago, in provincia di Monza.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono Alessandro Liotta, l'autore de "Il talento del poveri" e sono nato a Roma. Ancora oggi vivo in questa magnifica e complicata città. La mia vita è stata quella di una persona normale: da adolescente andavo a scuola e uscivo con gli amici, poi ho intrapreso la carriera universitaria, prendendo nel 2006 il diploma di laurea in Biologia.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me significa, rivivere i momenti del passato, metabolizzare alcune storie dolorose, ma nello stesso tempo sorriderne per il modo in cui le ho superate. È una grande emozione, mi ritrovo, nello stesso posto e nella stessa situazione che sto raccontando. L'autobiografia, penso faccia bene a se stessi e a i lettori, tante persone hanno difficoltà nella vita e aiutare raccontando come si superano, fa bene all'anima.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è stato sempre un modo come trovare la mia pace interiore. Dare sfogo alla mia creatività, che riesco a raccogliere nel corso della mia giornata professionale, a volte anche intensa. Fin da ragazzo, quando mi mettevo a scrivere, anche su un quaderno per appunti, per me era come librarmi in uno spazio immenso, nel cielo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
A dire la verità sulla mia vita ci sarebbe da raccontare molto, per la quale, nonostante avergli dedicato un libro necessiterebbe aggiungere dell'altro a complemento, anche se, grossomodo, il concetto di base condito dagli aspetti più salienti che la riguardano è stato efficacemente reso. Ciò che ha pilotato principalmente gli eventi dirottandoli verso l'attuale situazione indubbiamente lo è stata la mia spiccata emotività e sensibilità decretando l'inevitabile disadattamento nell'ambito sociale nel condurre a breve a un ingente crisi esistenziale.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono sardo, vengo da Nuoro, faccio l'insegnante. Scrivo, amo farlo, ma non sono uno scrittore, non posso raccontare storie di vocazione infantile o predestinazione. D'altronde, credo che di scrittori ce ne siano in giro meno di quanto sembra. Sono prima di tutto un lettore di storie altrui. Amo il tennis, le piccole officine dove si aggiustano le auto, la parte est di Berlino, la Vienna di Joseph Roth
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono una donna che a fatica ha raggiunto l'età attuale .I miei 58 anni sono il risultato di una forte voglia di vivere e lottare contro le diverse avversità della vita e una malattia quasi sconosciuta contratta a soli 18 anni a pochi mesi dalla nascita del mio unico figlio.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me lo è come un battito d'ali, una pennellata su una tela..
Ogni volta che i pensieri avvolgono la mia anima, io scrivo.
Scrivo per odio, passione, malinconia, ma pur sempre immensa gioia, come un parto.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono tarantino, già dalla nascita soffrivo di crisi epilettiche quindi all’ età di 9 anni entrai all’istituto la Nostra famiglia di Ostuni. Uscì all’età di 15 anni, così da ragazzo mi venne la passione della fotografia e adesso sono un fotografo.