1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da una famiglia povera. Ho lavorato nel campo della carta, ora sono in pensione.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono romano, ho 45 anni; ho studiato nella capitale fino alla laurea in statistica, successivamente mi sono trasferito a Brescia dove ho conseguito due abilitazioni all'insegnamento. Attualmente sono precario. Da più di 20 anni soffro di depressione; la vocazione alla scrittura, giunta 2 anni or sono, rappresenta per me una valvola di sfogo, una via per trasformare il dolore in qualcosa di positivo.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata e cresciuta nel paese nel quale è accaduta la storia raccontata nel mio libro.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Io sono africano, vengo dal Benin. Sono nato a Cotonou, la capitale del mio Paese. Lì ho vissuto la maggior parte della mia vita. Lì ho acquisito i valori essenziali della vita e a questa terra sono riconoscente per avermi dato delle radici così forti e profonde. Sono riconoscente anche ai miei genitori ed in particolare a mio padre che mi ha impartito un’educazione dura ma retta.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Piombino, porto per l'isola d'Elba e città "dell'acciaio" prima con gli Etruschi e poi con....l'IRI (tutta un'altra storia!). Sono ingegnere e volendo affermarmi nella professione sono andato dove il lavoro mi portava: in Italia, a Milano, La Spezia, Genova, Busto Arsizio, Roma e all'estero Kazakistan, Russia, Bangladesh etc...
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere, per me è amore. È vita. È come abbandonare il corpo e diventare qualcos'altro...come quei monaci buddisti che prima di entrare in un monastero lasciano le scarpe fuori. È come se smettessi di essere materia, come se andassi oltre la fisicità delle cose. C'è un privilegio in chi scrive, quello di tramutare tutto nel "bello", anche il dolore.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Probabilmente, la parte più complessa nella scrittura di un libro è l’inizio: ci si trova di fronte ad uno sconfinato mare di pagine bianche cui urge essere riempito. Nella mia breve esperienza di scrittore, ho potuto constatare che, quella che potrei definire come una sorta di “bianco nulla” che le pagine di un’agenda (visto che, per molto tempo, ho preferito scrivere su agende) rappresentano, mi creasse due emozioni diverse, contrastanti e insieme, in un certo senso, coerenti.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Come ben ho detto nella prefazione, io son nato in un piccolo paese della Sicilia orientale Ispica (RG). Ho avuto una infanzia piuttosto difficile essendo stato sempre negli istituti, un po’ per le cure e un po’ perché la mia famiglia era povera, ho frequentato le medie in privato.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene?Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Il mio DNA proviene da lontano, ma sono e mi sento un Molisano che ha cercato e forse trovato le proprie origini. Il carattere ereditato da lontani antenati e coltivato e temprato dalle vicende della vita e dall'ambiente in cui sono vissuto, hanno fatto di me un soggetto povero di sostanze nonostante mi fossi dedicato ad ogni tipo di attività; ma ricco di ambizioni e sentimenti.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato nel 1949 in un piccolo paese della Liguria, Riva Ligure, nel quale abito tuttora. Sono Architetto, laureato al Politecnico di Milano, ed esercito la libera professione. Ho una bellissima famiglia formata da mia moglie Maria e da mio figlio Andrea. Il seme della scrittura ha cominciato a germogliare un po' di tempo fa.