1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mia madre, nata a Casablanca e tuttora vivente (91 anni, età veneranda e che Dio la conservi ancora!), mi diede alla luce nei primi anni del dopoguerra. In quel periodo i miei genitori, provenienti da un soggiorno in Sicilia durato alcuni anni, si erano stabiliti a Napoli. Pochi anni dopo la mia nascita lasciarono il napoletano e si trasferirono nel Gargano, in Puglia, dove sono cresciuto, ho studiato, mi sono sposato, ho avuto due figli, Rossella e Maurizio, e mi sono separato da mia moglie. Non tutte le “love story” hanno un lieto fine! In Puglia, soprattutto nel territorio garganico, ho affondato le mie radici e amo questa terra in modo particolare. Svolgo un lavoro meraviglioso che ricompensa l'impegno e il tempo che richiede con molte, tantissime soddisfazioni. Sono un Istitutore e svolgo la mia attività in un convitto annesso all'Istituto Alberghiero di Vieste (Gargano). Forse non tutti sanno chi è e cosa fa un Istitutore.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono una persona semplice che ama la vita, non mi piace la violenza. non amo la solitudine, mi piace stare tra la gente lavoro come commessa a part-time. Quando guido accendo sempre la radio anche se poi mi concentro sempre sulla guida. Mi piace l'abbigliamento, andare a cena, a teatro, anche se non ho molto tempo mi piace leggere. Sono positiva, anche nel negativo cerco sempre un punto positivo. Arrivai in Italia da Tripoli ( Libia ) dove nacqui da genitori italiani, ed è li che sono cresciuta e ho trascorso la mia felice infanzia insieme ai miei fratelli e genitori. Ho vissuto anche a Milano, attualmente vivo nell'interland di Monza e Brianza.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura posso definirla come la mia migliore amica: mi fa sentire amata, apprezzata, capita. La scrittura è la mia via di fuga in un giorno da dimenticare; E' la mia forza quando mi sento calpestata dalla realtà che mi circonda; E' la mia voce quando vorrei esprimere le mie emozioni. Non sono brava a parlare di me con qualcuno, non sono capace di esprimere ciò che sento attraverso la mia voce, mi rimane più facile guardare un foglio e scrivere una lettera, oppure guardare il computer e scrivere storie che si avvicinano alla mia. La scrittura è il mio scudo: mi protegge dalle paure, con lei so di poter affrontare qualsiasi cosa!
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è buttare l’anima su un pezzo di carta, affinché in qualche modo il momento creativo possa, almeno in parte, essere fissato per sempre. È innanzitutto un pezzo di me stesso che parla a me stesso, per poi tentare di diventare emozione anche per chi mi legge. Scrivere vuol dire lasciare qualcosa agli altri, forse qualcosa di piccolo, di modesto, ma comunque qualcosa di mio.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è il bisogno di svuotare la mente da nozioni e dati accumulati nel tempo. L' emozione è quando, riversando le parole che brulicano nella mia mente nel computer, vedo nascere una bella storia che per essere tale, deve innanzitutto farmi divertire, crearmi esaltazione mentre la rileggo e darmi felicità.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Penso che chiunque scriva abbia le proprie motivazioni. Nel mio caso scrivere significa, nel modo più semplice, raccontare storie. Belle o brutte, interessanti o meno, non importa; trovo piacevole scrivere, ordinare i pensieri, inventare racconti, creare personaggi. E alla fine, la soddisfazione più grande è quella di riuscire a farlo. Infine cerco di capire, in coloro che mi leggono, soprattutto gli amici, se sono riuscito nell'intento, ovvero quello di regalare qualche ora piacevole attraverso la lettura di una storia interessante. Spero di riuscirci anche con chi vorrà leggere i miei libri.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere mi ha aiutata a liberare emozioni molto forti, difficili da controllare...dolore, rabbia ..ti sembra di essere un vulcano che sta per esplodere , allora mettere alcuni sentimenti per iscritto può rendere più semplici momenti di difficoltà.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me, è come essere catapultato in un angolo dell’ universo, trovarsi soli e percepire quella pace che ti avvolge, e iniziare a mettere su carta le proprie idee, dando forma a trame e personaggi, quella beatitudine che a volte desideri, tentando di uscire dalle difficoltà che la vita ti porta. E da lì, parte tutto.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Belpasso in Provincia di Catania. Non esiste una data o un tempo preciso in cui ho iniziato a scrivere. Sin da bambina mi dilettavo a scrivere piccole poesie, favolette... avevo un'inventiva straordinaria. Ricordo che a sei anni scrissi una poesia sulla foglia di un albero, avendola vista volare e volteggiare in balìa del vento! Man mano che crescevo le poesie diventavano sempre più impegnative. Da scuola correvo a casa e scrivevo poesie sui passanti che incontravo...mi ci divertivo... erano come amici tutti quanti....li conoscevo!!!
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata a Taranto nel lontano 1949. La mia nascita rientra, se così possiamo dire, fra gli imprevisti o fra i disegni misteriosi del destino. Sono, infatti, l'ultima di cinque figli arrivata dopo nove anni. Sono cresciuta nella mia città natale, dove ho studiato, lavorato e messa su famiglia.