2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo romanzo si possono trovare situazioni e passaggi che sono riconducibili alla mia vita di tutti i giorni: basti pensare all'ospedale ed al lavoro che fa una delle due protagoniste. La storia si svolge in una piccola città di provincia...
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo romanzo è stata per me una esigenza quasi obbligatoria. E' nato da emozioni profonde vissute in un passato non tanto remoto: tante suggestioni che pesavano la mia anima e che hanno trovato il modo di uscire attraverso questa piccola e delicata storia, placando così alcuni miei turbamenti e angosce latenti. E' stato bello e liberatorio scrivere questa storia; con questo romanzo ho definito meglio alcuni miei tratti distintivi ed ho capito meglio alcune suggestioni che si agitavano nella mia anima. Dicono che ,spesso, scrivere è terapeutico, ecco, per me lo è stato.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo in partenza era diverso e di certo molto più drammatico e direi " solenne" ed impegnativo. La persona che ha fatto l'editing del romanzo , mi disse che il titolo andava cambiato e proprio per le ragioni che ho descritto prima. Dopo vari ripensamenti è " sbocciato" IL DESTINO ALTROVE che improvvisamente è sembrato adatto e decisamente giusto per la storia e per ciò che volevo raccontare con il mio romanzo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei Margaret Mazzantini , perchè amo ciò che scrive e come lo scrive. In particolare porterei il suo " Nessuno si salva da solo ".
6. E-book o cartaceo?
Carta sempre. Adoro il libro classico: mi piace scrivere con la mia penna blu sulla carta, adoro andare in libreria a scegliere ciò che voglio leggere e mi piace esplorare e toccare con mano i libri prima di leggerli. Amo anche l'odore che hanno: direi che la scelta di un libro per me passa da tutti i cinque sensi, per cui l'e-book per me è un po' troppo distante e anonimo. Capisco però che sia necessario, in questi tempi di alta tecnologia, che questo supporto sia presente ed usufruibile per tutti coloro che lo amano e lo utilizzano. In fondo l'importante è leggere .
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho voluto provare a realizzare un sogno. Il mio più grande sogno era pubblicare un mio romanzo e se poi, questo mia storia, avrà anche un seguito, allora il sogno sarà davvero completo. Scrittrice? Si, mi piacerebbe molto. Ho molte idee che spero di poter utilizzare per la realizzazione di altre storie ed altri romanzi.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non ci sono aneddoti in particolare da raccontare: c'è però un'estate più solitaria del solito e c'è la necessità urgente di mettere su carta una serie di cose e di parole che fluivano leggere e naturali tanto da costruire, lentamente, la storia che viene raccontata ne " Il destino altrove".
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E' come veder crescere un figlio. Io non ho figli , però questo romanzo ,spesso, lo definisco la mia creatura. L'ho fatto nascere io e l'ho visto crescere piano piano: ora lo vorrei vedere camminare nel mondo con le sua gambe, che vorrei ogni giorno sempre più forti e agili.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
I primi capitoli, proprio agli albori, li lesse la mia cara amica Francesca e , successivamente, a libro finito, la Sig. Iris Ruozzi che mi fece l'editing e la scheda del romanzo. Fu lei a spronarmi ad insistere, dicendomi che la storia aveva un certo peso e che , con i debiti tagli ed accorgimenti, il romanzo poteva funzionare. Quindi grazie a Lei e a chi mi ha sostenuto in questa mia avventure letteraria.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che possa essere un bel salto in avanti, per la letteratura a patto che, chi legge la storia sia preparato e dia anima alla storia. L'unico neo , secondo me, è la possibilità , per chi ascolta, di perdersi alcune emozioni che la lettura personale crea .