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BookSprint Edizioni Blog

Intervista all'autore - Federico Sacchetti -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono nato a Roma il 08-08-1940 da famiglia medio borghese. A 17 anni ho preso il brevetto di pi...

Intervista all'autore - Marcello Parlagreco -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Per me scrivere è sempre stato come respirare. Non potevo farne a meno. Come per scherzo ho scritto sul social a cui sono iscritto, ho imparato prim...

Intervista all'autore - Alessio Ronzan -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Buongiorno e grazie per la sua disponibilità ad intervistarmi, Sono nato, cresciuto e vissuto a Roma fino all’età di trentaquattro anni.

Intervista all'autore - Piera Ruocco Amati -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere per me è un obbligo; non posso vivere senza la scrittura: so di non poterne fare a meno, anche se sono consapevole che costituisca un lavoro ...

Intervista all'autore - Fabio Monticelli -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere per me è uno sfogo. l'esternazione delle mie intime emozioni, tanto è vero che preferisco scrivere poesie che racconti o romanzi, perché sono...

Intervista all'autore - Alberto Barozzi -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Sono nato a Milano dove ho vissuto fino ai 29 anni. Mi sono poi trasferito in campagna, in valle Staffora, e l'anno successivo a Carezzano in provincia...

Il lungo viaggio dell’anima

“Il lungo viaggio dell’anima”, di Cinzia Rinaldi, è un libro a sfondo autobiografico.  

Intervista all'autore - Cinzia Rinaldi -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? È una cosa naturale, una sensazione difficile da descrivere in parole anche semplici.

Gli amici l’amore e lo Xanax

“Gli amici, l’amore e lo Xanax”, di Diggler Smith, è un testo a sfondo autobiografico dove l’autore mette a nudo sé stesso raccontando la sua vita complicata, la sua grande passione per la musica ma s...

Intervista all'autore - Diggler Smith -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? scrivere per me è sempre stata una grande emozione, perché mi sento importante, concreto, e la mia scrittura essendo spesso ironica so che suscita all...

Intervista all'autore - Gioele Delivrance Pietrini -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Sono nato nel cuore dell'Africa, più precisamente nella Repubblica Democratica del Congo.

Intervista all'autore - Zen -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Ciao a tutti. Mi chiamo Zen e ho 20 anni. Sono nato ad Albertville in Francia, ma ho vissuto quasi tutta la vita in Italia.

Venerdì, 29 Dicembre 2017 13:29

Intervista all'autore - Renato Ronco

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Sono nato in una famiglia contadina, in quegli anni in cui contadini usavano fare tutto da soli. Chi ha avuto questa fortuna a dieci anni sapeva già un sacco di cose, che nessuna scuola di oggi o di ieri può insegnare, ad esempio: sapeva fare il vino, il miele, il pane, il burro, allevare animali piccoli o grandi, accendere il fuoco, raccogliere i semi degli ortaggi, coltivare quasi tutto, usare gli attrezzi più comuni. Apprendere queste cose da bambino era una specie di gioco. Si imparava “facendo”, e le cose manuali sono indelebili. Sono cresciuto con questo rapporto privilegiato con la natura, con dei grandi maestri. I miei genitori. 2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente? Non mi è facile citare un libro… per un adolescente poi. Dovendo dirne uno suggerirei “Creature grandi e piccole” di James Herriot, per l’ironia nell’affrontare la quotidianità della vita, ma l’adolescente dovrebbe provare passione per la natura. 3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook? Personalmente vedo il fatto come una perdita, non ho mai letto un libro in formato eBook, ma ritengo che presto o tardi il libro in forma cartacea sarà soppiantato. Mi sembra un incubo immaginare una biblioteca di eBook, mi mancherebbe persino l’odore della carta.
Venerdì, 29 Dicembre 2017 12:03

Intervista all'autore - Laura Gigante

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono nata a Napoli, nel quartiere "bene" di Posillipo, da mamma nobile e papà contadino. Mio padre in realtà, laureato in fisica, possedeva un'intelligenza emotiva, per cui adorava la musica: ha imparato da solo a suonare la chitarra ed il violino, da solo ha imparato anche a praticare molti sport. Erano una coppia molto unita e felice. Nonostante la serenità della famiglia, io ero incline alla solitudine, all'introspezione, ed ero molto curiosa, in generale. A soli sette anni, mentre i miei coetanei giocavano a palla e nascondino, io stavo a casa e scrivevo. Scrivevo di principesse, cavalieri, castelli incantati, streghe cattivissime, incantesimi, avventure di eroi ed eroine straordinarie. Mia nonna con la quale trascorrevo molto tempo libero esordiva col suo accento marchigiano" Nun ce è posso crede che l'hai scritte te!" e correva a prepararmi pan, olio e pomodoro una delizia naturale che purtroppo i bambini di oggi non conoscono, preferendo schifezze industriali dal sapore nauseante. 2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Direi che, come avviene con la lettura, non esiste un momento preciso . Al principio mi avvicino sospettosa alla tastiera, dopo, quando i personaggi prendono forma, cominciano ad agire, le loro gioie i loro dolori mi coinvolgono completamente. Divento loro prigioniera, e l'immersione è quasi totale. Ho lavorato anche a teatro dove invece avviene il contrario, perché , in qualche modo, sei passiva, uno strumento che dà corpo e voce ad un personaggio, ma l'adesione è ugualmente totale... Ti accade poi di rifiutare di vedere porcherie in tv, di frequentare solo gente dell'ambiente, e soprattutto repelli la banalità. Scrivendo sei solo, ma sei il creatore della realtà che ti circonda… E' comunque un'esperienza straordinaria!
Giovedì, 28 Dicembre 2017 17:07

Il volo spento di un gabbiano

Un uomo dal cuore spezzato, la ricerca dell’amore eterno e i sadici scherzi del destino, sono gli ingredienti principali dell’ultimo romanzo di Luigi Di Piazza, “Il volo spento di un gabbiano”, una storia che non lascerà indifferenti i cuori dei lettori. Edito dalla giovane Casa Editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni, il romanzo è disponibile sia nella tradizionale versione cartacea che nel moderno e-book.   Aldo è un aitante self-made man che ha costruito il suo successo lavorativo solamente sulle proprie capacità, con determinazione e spirito di sacrificio, ma questo successo non si ripete nella sua vita sentimentale che è segnata da due storie importanti, entrambe finite male. Ce la farà Aldo a riprendere in mano la sua vita ed affrontare il sadico gioco del destino e quello che ha in serbo per lui?  
Giovedì, 28 Dicembre 2017 16:58

Intervista all'autore - Luigi Di Piazza

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Sono nato e cresciuto a Palermo. Sono sposato e ho due figlie e tre nipotini. Sono stato Dirigente presso un Ente Pubblico, dove ho svolto anche attività sindacale. Sono laureato in Scienze Politiche. 2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente? Naturalmente il mio romanzo e i classici riferiti a Giovanni Verga, Pirandello e Sciascia. 3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook? Sarebbe una grave perdita. Personalmente preferisco quello cartaceo.
Giovedì, 28 Dicembre 2017 12:53

Intervista all'autore - Antonio Sodano

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Mi chiamo Antonio e sono nato a Napoli, dove attualmente vivo. Molto spesso è lo scrittore che decide di diventarlo, nel mio caso è la scrittura che ha scelto me. 2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Quando sono ispirato posso scrivere anche tutta la giornata. Infatti il mio terzo libro l'ho scritto in 8 giorni. Il primo libro l'ho scritto in 20 giorni e questo in un anno e mezzo. Capirà il potenziale lettore, che scrivere una raccolta di aforismi non è facile e impiega del tempo. 3. Il suo autore contemporaneo preferito? Sarò sincero, sono un pessimo lettore. Leggo quasi esclusivamente libri che mi servono per la scrittura. Però ho letto volentieri un libro, quello di Ken Follet, I pilastri della terra. Mi piacque tanto che restavo sveglio la notte per sapere come andava a finire la storia.
Giovedì, 28 Dicembre 2017 12:31

Intervista all'autore - Alfredo Biondolillo

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Quando scrivo mi sembra di comunicare con la mia creativa più profonda, entro in contatto con l'immaginazione, mi ritrovo dentro a una stanza dove conosco ogni angolo e so dove andare a prendere ciò che mi serve, e quando riesco a lasciarmi andare tutto scorre come già predefinito. Un disegno che lentamente prende forma grazie anche alla parte bambino che ho sempre tenuto a disposizione. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Diciamo che in certi passaggi ci sono immagini di vita reale che vedevo in modo nitido e da lì partiva l'immaginario. 3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera. Una sfida, scrivere per me è condividere con gli altri, lo amo fare attraverso monologhi, lettere, storie comiche. Scrivere un romanzo e divulgarlo significa vincere la paura del giudizio di non sentirsi adeguati. Oggi so che posso farlo e continuerò a coltivare il mio talento, perché sono riuscito ad andare oltre.
Giovedì, 28 Dicembre 2017 11:49

Intervista all'autore - Carlo Bramanti

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere è la mia vita, poter trasmettere quello che anima i miei sogni la ritengo una piccola magia, e al tempo stesso un privilegio. Non è vile apparenza, non è semplice inchiostro sulla carta, ma un'impronta indelebile della propria essenza. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? C'è tanto di me in questo libro, sotto forma di metafora. C'è l'uomo che sono stato e vorrei essere, ci sono anime che ho incontrato in un libro o per strada, e che in qualche modo mi hanno stretto o riempito il cuore. 3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera. Oltrepassare la soglia della realtà, superare i suoi limiti, per abbracciare una speranza che abbaglia.
Mercoledì, 27 Dicembre 2017 17:00

Intervista all'autore - Andrea Palazzolo

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Sono nato a Casale Monferrato (ero un esserino di 8 mesi) e sono cresciuto a Vignale Monferrato, un paese tra le colline. Sono sempre stato a contatto con la natura tra boschi e vigne. Tutti i giorni un’ avventura. 2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente? Sicuramente tutti i romanzi su Sherlock Holmes sempre di Doyle "il mondo perduto", tutta la saga dei libri di Ulysses Moore. Sono più di 10 libri, molto belli e appassionanti. 3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook? A me personalmente l' eBook non piace perché mi manca lo sfogliare le pagine il profumo della carta. Tutte queste piccole cose che rendono la lettura un momento speciale e unico.
Mercoledì, 27 Dicembre 2017 15:14

Intervista all'autore - Mimma Ciotoli

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere per me è riuscire a descrivere ciò che provo, ciò che sento, tutto quello che voglio trasmettere. È veramente un’emozione fortissima: la possibilità di comunicare sinceramente il mio sentire e il mio pensiero a chi lo desidera. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Questo libro pone continue domande sull’essenza della vita, su chi siamo, su chi vogliamo diventare, sui nostri ideali, sui nostri sogni e su quanta voglia abbiamo di realizzarli… Evidentemente, c’è molto di me stessa. 3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera. Ogni volta che scrivo qualcosa spero soprattutto di donare spunti di riflessione interessanti agli altri. Scrivere quest’opera è stata una esperienza che mi ha cresciuto e incoraggiato a pensare ulteriormente sul significato della vita e del nostro agire. 4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative? Il titolo è nato spontaneamente, appena venuto in mente mi è piaciuto subito.
Mercoledì, 27 Dicembre 2017 15:04

Intervista all'autore - Alessia Ceccoli

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? La mia vita è stata, è e sarà sempre il dono più grande che ho ricevuto dai miei genitori. Un treno sul quale nessuno chiede di salire, ma che è in grado di portarci in posti meravigliosi. Anche quando pensiamo che scendere sarebbe l'unica soluzione, o quando tutto ci fa credere che non vale più la pena di viaggiare con lui. La realtà ci pone davanti a innumerevoli scelte da fare, decisioni da prendere o porte da chiudere, ma quello che fa di ognuno di noi un essere unico e inimitabile è il senso che diamo a quel "Viaggio". L'amore, la gioia, la sofferenza… sono tutte facce diverse di quell'immenso Amore chiamato Vita. Scrivere è stato sempre il "mio" modo di dare forma alle emozioni, cercando di comunicarle così come le vedo e le sento. Ma la cosa che amo ancora di più è condividere, perché attraverso l'espressione di ciò che siamo possiamo arricchirci di ciò che potremmo diventare. Scrivo da sempre, da quando ho iniziato con quel diario chiuso con il lucchetto che desideravo tanto avere da piccola. Ho iniziato così: partendo da semplici frasi che il tempo ha trasformato in pensieri più elaborati. Con il tempo mi sono accorta che scrivere non è solo un'esigenza ma anche un modo per elaborare sentimenti, amori, mancanze e delusioni. Diventare scrittore... non so se la gente potrà mai considerarmi all'altezza di questo termine ma la cosa di cui sono certa è che con questo libro sono riuscita a realizzare un grande sogno: condividere un'esperienza. Se questo farà di me una scrittrice (e soprattutto una brava scrittrice) lo dovranno dire le persone che decideranno di dedicarmi un po’ del loro tempo. 2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Soprattutto la mattina all'alba, ma non è una regola fissa. Giro sempre con un taccuino e una penna nella borsa perché a volte basta una canzone, un gesto di mio figlio, uno sguardo di un passante o una parola detta da chi ami, per dare forma ai miei pensieri e trasformarli in parole.

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