Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

BookSprint Edizioni Blog

25 Ott
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Rosalba Dalila Amato

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Rosalba Dalila Amato, ho 19 anni e vengo da Lampedusa, la maggiore delle tre isole Pelagie. Il mio amore per la scrittura è nato all'età di nove anni, quando insieme alla mia famiglia ci siamo trasferiti per un anno a Mazara del Vallo (poiché vi erano più opportunità per mio fratello che giocava a calcio). In quel contesto mi sentivo sola ma in realtà, ho scoperto la vera solitudine per la prima volta quando siamo ritornati a Lampedusa. Avevo perso tutte le amicizie. Tutti erano ormai scissi in gruppi ed io mi sentivo un po’ di troppo. Così iniziai a scrivere per riempire quei vuoti e da lì non solo non ho più smesso, ma ne sento l'esigenza, come una migliore amica di cui ho sempre bisogno. Come l'ossigeno, parimenti, non posso fare a meno della scrittura.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dedico alla scrittura la mia parte preferita della "giornata", dal tramonto alla notte. Molti mi hanno già chiesto il perché ed io rispondo sempre mostrando il mio terrazzo tramite foto. Da lì io vedo un mare che non ha confini. Vedo il sole che annega nel mare, lasciando molte sfumature di rosso. Vedo la chiesa, parte del paese e di notte vedo le stelle. A volte anche quelle cadenti. Insomma con un paio di cuffie, carta e penna, posso dire di aver trovato il mio posto nel mondo.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Amo tutta la letteratura ma se devo scegliere in assoluto citerei Petrarca, Baudelaire e tra i contemporanei Charles Bukowski e Alda Merini.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Il mio manoscritto è nato in seguito alla mia passione per la scrittura e al rapporto che ho con essa. Come ho già detto, per me, la scrittura è un'amica alla quale riesco a raccontare le mie emozioni e i miei pensieri. É l'unica vera "amica" che io abbia mai avuto in quanto è sempre stata capace di tirarmi su quando stavo emotivamente male. Al contrario, la maggior parte delle persone, non fa altro che farti sentire incompreso ed emarginato. Dal connubio tra incomprensione e voglia di urlare il dolore o un'ingiustizia è nato il mio manoscritto, "L'Ermetica Ribellione”.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Già dal titolo dell'opera si può capire quanto abbia influito il contesto sociale in cui ho vissuto e vivo tutt'oggi. Queste due parole "Ermetica" (che allude appunto a qualcosa di chiuso) e "Ribellione" (Che allude invece all'anticonformismo) sono due parole che hanno dietro un significato importante per me. La prima rappresenta un po’ la mia isola, così bella eppure così obsoleta nei suoi modi. La seconda rappresenta la mia personalità, che per quanto sembra apparire semplice e nel comune, non smette mai di lottare contro gli ostacoli, dai più banali ai più pesanti. Ho sempre creduto che per migliorarsi non si debba mai mollare la presa, infatti non l'ho mai fatto. Non mi sono mai arresa.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è quella possibilità divina che ci rende consapevoli del mondo in cui viviamo ma in più ci offre la possibilità di poter evadere, anche solo per poco, ed emigrare in un mondo totalmente nuovo, ad esempio: Se noi siamo emotivamente a terra, scrivere (come dipingere o altro) ci consente di trovare una soluzione in più ai mille problemi che ci rendono paranoici o semplicemente tristi. Scrivere fa rima con vivere e sopravvivere... è vita insomma.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nel mio manoscritto c'è molto di me. C'è molto di quello che ho provato, che provo e che ho superato emotivamente. Non ho deciso di scrivere in maniera individuale, l'ho fatto e basta. Man mano che scrivevo mi rendevo conto di quanto mi assomigliava la figura della protagonista (Andrea) ma a me non piaceva rendere l'idea di un diario autobiografico infatti, pur parlando di me, i veri protagonisti/protagoniste di quest'opera sono tutti coloro che si ravvedono nella figura di Andrea, nella sua anima ribelle, nei suoi pensieri e nelle sue poesie pur essendo diversi da lei, pur essendo totalmente opposti ma pur sempre avendo qualcosa che li accomuna.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì. Molte persone si sono rivelate fondamentali, soprattutto quelle che hanno fatto più male anche se sembra strano dirlo. Nonostante alcune di loro non facciano più parte della mia vita mi sento di dire grazie a coloro che ad oggi forse continuano ad odiare o sono indifferenti. Grazie perché mi hanno insegnato a non essere come loro e a non arrendermi davanti al loro male.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ovviamente a mia madre, la persona più importante della mia vita.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero non venga accantonato del tutto il cartaceo. Infatti, personalmente, preferisco acquistare libri cartacei che leggere o scrivere tramite un tablet o dallo smartphone. In ogni caso, l'importante è continuare a scrivere o a leggere nel modo che soggettivamente riteniamo più opportuno.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che possa rappresentare un nuovo modo di comprendere un testo, ma senz'altro, preferisco di gran lunga leggere un libro cartaceo.
 


 

 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Giovedì, 25 Ottobre 2018 | di @BookSprint Edizioni

Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)