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28 Ago
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Intervista all'autore - Massimo Casella -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Bussolengo (VR) cresciuto a Malcesine un paese ai piedi del Monte Baldo e che si specchia nel lago di Garda.
Quarto di sette fratelli, ma in casa vivevamo in nove genitori e nonna che era la seconda mamma.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Libri di storie di ragazzi come Rinascere di Manuel Bortuzzo , oppure sui problemi di oggi come i libri di Greta Thunberg “La nostra casa è in fiamme”.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Penso se anche vi è questa tendenza nel eBook, il libro cartaceo non perda il suo carisma, certamente la lettura in video è pratica, ma l'emozione di tenere il libro in mano e lasciarti coccolare dai sogni, seduto comodamente sia parte del momento che stai vivendo.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura non penso sia stata un colpo di fulmine, amante della storia spesso sogno ad occhi aperti, l'idea di scrivere era nata come un mio desiderio di raccontare ai miei figli il proprio padre, non solo in veste di genitore ma di bambino e ragazzo. Era nata come una cosa privata ma un caro amico di infanzia mi ha spinto a scrivere per tutti quei miei ricordi.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho voluto raccontare romanzando un periodo da me vissuto e che mi accompagna sempre nei ricordi più felici. I personaggi sono persone da me conosciute giustamente i profili sono modificati e fantasiosi ma l'essenza dei dialoghi ho vissuto realmente.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Mi soffermo sulla parola naturale, oggi detta spesso e scritta troppo semplicemente. Ma cosa è naturale? Quando tutto e fatto con macchinari, non viene rispettato il tempo naturale delle cose, perché il frutto o il prodotto deve rispecchiare canoni di perfezione all' occhio del compratore e non meno importante la giusta maturazione ma anticipata per necessità umane, che ci porta a sfruttare animali rendendoli solo e unicamente a mezzi di produzione.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Penso di averne preso conoscenza pian piano, ho vissuto le varie stagioni della vita con i suoi interessi primari, giochi da bambino, la crescita adolescenziale, con i primi amori, genitore, padre, ed ora penso che sia il momento della vita di raccontare, come facevano i nostri nonni.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Si le mie estati in montagna e quelle piccole cose forse insignificanti che però spiegavano al meglio il periodo vissuto. Come i malghesi che se anche era in vigore l'ora legale, loro tenevano gli orologi sul ora solare, perché gli animali non leggono l'orologio dicevano a noi bambini. Oppure il profumo del latte fatto bollire subito per mantenerlo un paio di giorni ed il profumo che si spargeva pe casa.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Si ma per motivi non inerenti alla scrittura ma alla finanza personale. Essendo un operaio ed avere una famiglia, si deve valutare ogni spesa, spesso rinunciando a qualche sogno. Per fortuna nella vita vi sono anche persone che ti aiutano e credono in te.
 
Il suo autore del passato preferito?
Un autore preferito non posso dire, visto che ero interessato alla storia, ma se devo dirne uno, penso Jules
Verne, i suoi libri e la fantasia che esprimono senza avere punti di riferimento come ventimila leghe sotto i mari, mi fanno ancor oggi sognare. Oggi sono molto legato a libri che raccontano gli anni 70 e i vari episodi di quegli anni che per noi sono ricordi felici ma che erano anche anni molto pesanti. Come il sequestro Moro ho la storia di Salvador Allende e del colpo di stato in Cile. Un mio prossimo impegno è scrivere un romanzo sul 1978 l'anno dei tre papi, visto tramite la crescita di un quattordicenne di paese che ha vissuto quel periodo spesso solo tramite i telegiornali.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia per i giovani una comodità, certamente apre spazi enormi di pubblico lettore, ma vi sarà sempre chi andrà in biblioteca per leggersi un buon libro

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Giovedì, 28 Agosto 2025 | di @BookSprint Edizioni

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