Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura è un valido strumento per fissare le emozioni ed impedire che il tempo le scolorisca, è un mezzo per narrare il vero ed evitare che le suggestioni possano variarne la forma,
è un modo per far crescere un'idea e dare la possibilità che possa essere conosciuta e condivisa, è una possibilità per dare dignità agli ultimi e agli oppressi e una spinta per far progredire l'uguaglianza e la giustizia sociale.
La scrittura è la voce della libertà, è l'essenza della pace, è l'anima della preghiera.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il libro è parte della mia vita, ne descrive il cammino, gli incontri, le cadute e le sconfitte, racconta come sia difficile a volte sostenere un'idea, diffonderla, renderla pubblica e di come stia crescendo nella società il muro dell'indifferenza e si stia prosciugando il mare della solidarietà e della fratellanza.
Le pagine sono come i giorni che uno dietro l'altro ci accompagnano nelle vicissitudini del lavoro, della politica e delle relazioni umane.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stato soprattutto una fatica per trovare lo spazio e il tempo per ricucire gli eventi, armonizzare gli argomenti, attualizzare i contesti e far emergere quelle considerazioni apparentemente prive di una rilevanza pubblica.
Il libro è una piccola sfida, mettersi alla prova e non sottrarsi al giudizio dei lettori.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è la conclusione di un ragionamento semplice: come il pane costituisce un alimento essenziale per l'uomo così anche il libro dovrebbe accompagnare quotidianamente la nostra esistenza.
Del pane non si butta nulla così idealmente anche un libro dovrebbe nutrirci interiormente, rafforzare l'intelletto e corroborare la mente ed il cuore.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
I miserabili di Victor Hugo, perché nella solitudine e nella sofferenza si riesce a misurare la grandezza dell'uomo, la sua forza interiore e la sua bontà d'animo.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo ma anche ebook, l'importante è leggerlo
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia non è una vera e propria carriera, ma l'input è nato dal desiderio di farmi conoscere soprattutto dalle mie figlie che crescevano, affrontavano l'adolescenza e la vita con un padre che per i tanti impegni condivideva così poco tempo con loro. Non per giustificare la mia assenza ma come un gesto di amore.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Si tende a dimenticare i fatti, a travisare la storia a sminuire le cose, a giustificare tutto mentre è necessario delineare i contorni, separare i commenti dagli eventi, mostrare la realtà senza le interpretazioni personali o le convenienze particolari.
Il libro rimane, i fatti restano e anche quando la memoria comincia a perdere i colpi c'è la possibilità di ritrovare l'autenticità dei momenti passati.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sento la gioia di aver vissuto momenti importanti e la responsabilità di doverli confrontare con una comunità di persone che non sempre è dalla mia parte e non sempre è portatrice di quelle idee e di quei valori descritti nelle pagine e nelle vicende del libro.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie che è stata una sorte di custode delle mie ore notturne trascorse a correggere, sezionare, tagliare. impostare, passo dopo passo la stesura del libro.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Comodo e pratico, un'alternativa ma non una sostituzione della lettura.
