1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è sempre stata la mia passione, sono sempre stata attratta dai blocchi di fogli vuoti. Fin dall’infanzia ho avuto il desiderio di scrivere poesie, racconti e soprattutto diari personali, ma tutto ciò che iniziavo a scrivere non riuscivo a portarlo a termine, e poi strappavo tutto quello che avevo scritto. Sono arrivata al punto di chiedermi se mai sarei riuscita a scrivere qualcosa che non avrei lasciato a metà e non avrei cancellato… fino a quando, quasi senza accorgermene, mi sono ritrovata con parecchi fogli scritti, dai quali ho trovato spunto per scrivere “Al centro del cuore”, un libro che mi ha donato le più forti e belle emozioni che io abbia mai provato nella mia vita, ed è riuscito a cambiare il mio DNA.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è una forma liberatoria, nel senso che scrivendo riesco ad esprimere più facilmente quello che non riesco dire a voce. Le emozioni sono tante, come nella vita possono essere di tristezza, rabbia, felicità, Amore, ribellione. Dipende dal periodo del racconto che sto scrivendo.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Solo l'età della protagonista e l'ambiente in cui si svolge la vicenda che è Milano la città dove sono nata e cresciuta.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato ad Acireale, provincia di Catania, lì ho vissuto parte della mia infanzia con i miei nonni, fino a quando preadolescente, andai a vivere con i miei genitori in Germania, dove ho finito gli studi. Poi a metà anni novanta, mi trasferì a Parma dove vivo con mia moglie e mio figlio.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il mio! Scherzo, o meglio, auspico che molti adolescenti leggano il mio libro, visto che è rivolto soprattutto a bambini e ragazzi. Oggi purtroppo, noto che la letteratura per ragazzi segue sempre gli stessi filoni, con gli stessi ingredienti: magia, distopia, fantascienza e azione. Naturalmente non ho nulla contro la letteratura fantasy ,purché scritta bene, ma credo che i romanzi per i ragazzi debbano avere anche una componente di formazione. Insomma dovrebbero insegnare qualcosa oltre che essere un piacevole passatempo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a San Nicandro Garganico (FG), un paese che ha ricchezze naturali a dir poco meravigliose, ma che la realtà dei fatti sembra che trascuri per far vivere disoccupazione e povertà assurde alla gente che ha deciso di restare. Ebbene, la mia vita è nata e vissuta in questi posti dove la poesia è di casa ed accompagna la fantasia a vivere momenti meravigliosi che non sarebbe giusto non tramandare ai posteri e farli conoscere al prossimo; per tanto ho deciso di scrivere da quando ho preso per la prima volta la penna in mano.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Antonio Vista, sono nato a Napoli il 4 maggio del 1995. All'età di 10 anni, cominciai a suonare il mio primo strumento musicale: la batteria. Da allora mi avvicinai e mi appassionai completamente alla musica. Ho deciso di diventare uno scrittore, quando ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni e i miei primi testi musicali.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Posso scrivere qualsiasi cosa in qualunque momento della giornata.
Franco Righi ha dei figli, una moglie, un lavoro, eppure pensa di essere in gabbia. Conduce una vita alienante dalla quale non trae nessuna gratificazione. Poi all’improvviso un giorno l’incontro con un uomo misterioso dà una scossa alla sua esistenza. Questo è il protagonista de “L’indenne”, il romanzo pubblicato dalla BookSprint Edizioni, nato dalla penna di Giovanni Righetto e disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Non è certamente mia intenzione diventare scrittore. È stato solo un desiderio forse inconscio di mettere per iscritto i miei pensieri. Le mie origini non sono assolutamente letterarie. Sono Geometra, ha svolto questa professione da sempre in una piccola cittadina (Bagnacavallo) in provincia di Ravenna e la mia attività si è sviluppata in questo settore. Le mie origini familiari sono modeste e la formazione me la sono guadagnata leggendo e studiando.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
I momenti che riesco a strappare al mio lavoro li dedico alla scrittura ma non in modo continuativo in quanto per me la scrittura è un momento di ispirazione che va catturato nel momento in cui arriva. Anche la notte è un buon momento per scrivere. Da solo, coi tuoi pensieri. È strano come la notte siano diversi dal giorno!
Si può perdonare un tradimento? Si può ricominciare una nuova vita dopo aver amato per ventisei anni l’uomo sbagliato? Sabrina Chiappetta con il suo romanzo, racconta la sua esperienza e ci insegna che si può sempre trovare la forza per rialzarsi. Il suo libro, “La forza di volare perdonando l’uomo amato”, è edito dalla BookSprint Edizioni ed è disponibile nel duplice formato del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è sicuramente una terapia poiché permette di entrare nella nostra identità individualistica per il tema da trattare e ci dà la possibilità di esternare le nostre emozioni sia negative che positive. Scrivere permette di analizzarci facendoci conoscere nuovi aspetti relativamente alla nostra personalità. In questo modo possiamo fare un'autoanalisi con la conseguenza di migliore solo noi stessi e possiamo apprendere realmente nuove emozioni che vissute in prima persona possono portare ad assumere atteggiamenti concreti per il nostro benessere e dell'umanità esternando la parte positiva a volte anche innata e ignorata. In questo modo, scrivendo, si condivide cosa siamo e cosa vogliamo con il mondo che ci circonda. Per le emozioni che si provano sono sicuramente su una scala di valori molto alta poiché si scrive con smisurata emozione. E tutto questo è meraviglioso perché si cerca di migliorare noi stessi aiutando anche chi ci legge facendo interpretare i nostri concetti per un futuro migliore.
Massimo Distilo è l’autore di un manuale in cui il protagonista indiscusso della trattazione è il pianoforte: non un semplice strumento musicale, ma un vero e proprio simbolo di ricchezza e di eleganza per le famiglie benestanti che scelgono di arricchire il proprio arredamento; simbolo di passione e disciplina per i giovani che si avvicinano al suo studio. Nel libro “Sigismund Thalberg: primordi e sviluppi della scuola pianistica napoletana”, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni (e-book disponibile), l’autore offre una panoramica dello sviluppo dell’arte pianistica a Napoli dalla fine dell’Ottocento fino a gran parte del Novecento.