Un breve ritratto della giovane pakistana candidata al premio Nobel per la pace per la sua battaglia pacifista a favore del diritto all’istruzione
Malala Yousafzai è una ragazzina di 16 anni, pakistana, una studentessa. Ma non è solo una ragazzina, non è solo una studentessa. Malala è molto di più. Malala è il simbolo della lotta al terrorismo, Malala è il segnale che la rivoluzione, quella pacifica, può e deve partire dal basso, Malala è il messaggio che un libro può sconfiggere la tirannia, l’oppressione, persino la guerra.
Proprio no. Questa volta non ce la faccio. Chiudo il libro e lo lancio dalla finestra, e che vada al diavolo il più lontano possibile.
Quante volte abbiamo desiderato abbandonare un libro? E quante volte lo abbiamo realmente fatto (senza arrivare per forza all’estremo della defenestrazione)?
Nella lettura c’è chi si prende tutte le libertà che gli spettano: sbircia il finale, salta i capitoli, pianta in asso il libro; e non gl’importa quanto la critica abbia osannato quella pubblicazione né quanto la storia della letteratura la tenga in considerazione. E c’è invece chi abbraccia la sua croce e arriva in fondo alla strada costi quel che costi, cercando di non pensare al peso e ai chilometri che restano (e magari, solo alla fine, procede alla defenestrazione).
Tengono il passo Ungaretti e Montale, meglio evitare Leopardi, Dante e D’Annunzio
Come tutti gli anni, anche il 2013 è stato foriero di sorprese per gli studenti che hanno affrontato la prova di maturità. Questa volta, tra le tracce predisposte dal Ministero dell’Istruzione per la prova d’italiano, quella relativa all’analisi poetica riguardava il semi-sconosciuto (per molti alunni) Magris. Un nome a sorpresa, che non ha certo fatto sorridere i tanti studenti che avevano puntato tutto su autori più “approfonditi” nelle nostre scuole. Infatti, se si guardano le tracce scelte dal ministero negli ultimi quindici anni, molto sfruttati sono stati i nomi di Ungaretti, Montale e Quasimodo.
Lei è bella, atletica, aristocratica. Ama correre a cavallo per i propri sterminati possedimenti, mentre una folla di pretendenti si perde tra le onde della sua chioma. Nessuno, però, fa al caso suo, e li respinge uno dopo l’altro. Ma Lui non l’ha ancora incontrato. Spalle larghe, robusto e slanciato, gioca a tennis e sfreccia sulla sua auto sportiva con occhiali da sole e maglioncino legato al collo.
S’incontrano e sono scintille, che innescano un incendio d’amore.
“[...] Solo Visconti, comunista e aristocratico, poteva con tanta sottigliezza dosare il grado di scetticismo e di poetica nostalgia del principe di fronte alle questioni sociali e politiche dell'epoca [...]. E' il film di Visconti più equilibrato, più misurato, più puro e più accurato [...]”. (Alberto Moravia, "L'Espresso", 7/4/1963). Con queste autorevoli parole, la critica descrive l’abile trasposizione cinematografica di uno dei grandi capolavori della letteratura italiana di tutti i tempi: Il Gattopardo.
La ragazza stava leggendo. Aveva i capelli raccolti, e il sole primaverile risplendeva sulla pagina. Le persone le passavano accanto quasi sfiorandola, ma quello doveva essere davvero un buon libro, perché lei neppure se ne accorgeva. Continuava a starsene lì, con un certa innocenza, mentre i passanti quasi la investivano, come se fosse la cosa più naturale del mondo. In fondo, se una ragazza ha voglia di leggere, non può forse farlo dove e quando le pare?
Sugli scaffali delle librerie, negli ultimi anni, non è difficile trovare libri scritti da magistrati e avvocati. Sono alcuni degli scrittori emergenti che, abbandonati per un po’ i fascicoli giudiziari e le aule di tribunale, si cimentano con la scrittura creativa e diventano scrittori di racconti. Un fenomeno in crescita quello degli scrittori “togati” che riscuote successo tra il pubblico di lettori tanto che più di una casa editrice ha cercato di assicurarsi qualche nome nella sua rosa di autori.
Una donna giovane, single e in carriera. È questo il perfetto identikit della lettrice cui si rivolge la chick lit, la cosiddetta letteratura per “pollastrelle”. La chick literature si afferma prevalentemente negli anni ’90 e sono soprattutto alcune scrittici americane e britanniche a far crescere questo genere letterario e a portarlo al successo. Debitrice del più classico genere del romanzo rosa, la chick lit ne differisce per il taglio più umoristico che conferisce alle sue storie.
“I premi letterari sono una crudeltà. Soprattutto per chi non li vince.” Queste parole di Umberto Saba, grande scrittore e poeta italiano del Novecento condensano esattamente il pensiero dei maggiori esponenti della letteratura della sua epoca. L’ambizione e la volontà di ottenere un riconoscimento prestigioso a livello nazionale e internazionale hanno per secoli accompagnato lo scorrere della penna sul foglio degli scrittori più famosi delle passate stagioni letterarie. Ma per i nuovi scrittori è ancora così importante aspirare alla vittoria di un premio letterario?
Vi avevamo già dato la notizia che Lorenzo Bracco e Dario Voltolini, autori di “Da costa a costa” erano nella rosa delle 26 opere presentate Amici della domenica alla Fondazione Bellonci. Silvio Perrella e Marcello Fois, infatti, hanno scelto proprio il libro edito da BookSprint per far sì che fosse sottoposto al comitato direttivo che, nei primi giorni della prossima settimana, annuncerà i 12 titoli che si disputeranno il LXVII Premio Strega.
Se c’è un modo per vendere più copie di un libro, è farlo passare come un testo maledetto, un manoscritto inviato da una penna demoniaca. Un libro talmente inquietante che tutte le istituzioni, religiose e politiche, hanno fatto di tutto per evitarne la pubblicazione. Ma nonostante questo, il volume che volevano impedirvi di leggere è lì, davanti ai vostri occhi, opera di un nuovi scrittori misteriosi. Pochi euro e potete portarlo a casa.
Saranno i lettori di domani ma per far sì che diventino degli appassionati lettori è fin dall’infanzia che devono essere avvicinati al mondo della lettura. I bambini, infatti, fin dai primi anni di vita, dovrebbero imparare ad apprezzare il piacere di leggere un buon libro e scoprire come la lettura sia uno dei piaceri e degli strumenti più importanti della nostra vita.
Ad avvicinarli ai libri dovranno essere i genitori, cui spetta un compito non facile, soprattutto oggi che i bambini sono immersi in mille altre attività e non riescono a cogliere quanto può essere bella l’esperienza di leggere un libro.
Hanno fatto il loro ingresso sulla scena solo pochi anni fa e sembrava dovessero diventarne i protagonisti assoluti. Sono gli ebook, i libri elettronici, che in poco tempo hanno conquistato numerosi lettori. A distanza di qualche anno, però, vediamo se hanno davvero avuto la meglio sul vecchio e caro libro cartaceo e se hanno convinto i lettori ad abbandonare le consolidate tradizioni di lettura.
Il maestro che gira la Basilicata con il Bibliomotocarro per diffondere la lettura
Quando la lettura va ben oltre il piacere e diventa necessità, strumento di vita, strumento di ribalta, strumento di incontro, si incontrano persone vere e splendide come Antonio La Cava, maestro elementare e maestro di vita. È grazie a lui che ha preso il via l’iniziativa ed il progetto del Bibliomotocarro, una biblioteca itinerante realizzata con una moto Ape celeste (trasformata in piccola casetta con tanto di comignolo) e una raccolta di libri, in costante aggiornamento, di circa 1200-1300 volumi.
Libri per bambini, ma anche per adulti, perché la lettura non ha età e necessita solo di essere riscoperta, anche da chi non l’ha incontrata sin da piccolo.
La Fondazione Bellonci, organo che gestisce il Premio Strega, nelle scorse settimane, man mano, aveva annunciato i libri presentati dagli Amici della Domenica, da sottoporre al Comitato Direttivo, incaricato di scegliere le dodici opere che concorreranno al Premio letterario più prestigioso d’Italia.
Come saprete, tra questi 26 c’è anche il nostro “Da costa a costa” di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini.
Dopo il parere di Silvio Perrella, critico letterario e già direttore del Premio Napoli, vi proponiamo la recensione di un altro componente degli Amici della Domenica che ha presentato “Da costa a costa” al Premio Strega. Si tratta di Marcello Fois, scrittore e romanziere noir che, parlando del libro di Bracco e Voltolini, paragona il loro stile addirittura a Jerome K. Jerome, autore del famoso “Tre uomini in barca”.
Ancora Amici della Domenica, ancora Strega 2013, nei pomeriggi della BookSprint Edizioni.
In seguito alla notizia di ieri, in cui vi annunciavamo la presentazione al Premio letterario più famoso d’Italia del nostro “Da costa a costa” scritto a quattro mani da Lorenzo Bracco e Dario Voltolini, oggi vi proponiamo, per intero, le recensioni del libro che Silvio Perrella e Marcello Fois, hanno presentato alla Fondazione Bellonci, l’istituzione che gestisce l’intero premio.
Il primo romanzo italiano nato con la scrittura collettiva fu il visionario “Lo zar non è morto” del 1929 del gruppo futurista di Marinetti
Scrivere un romanzo, un racconto, un libro di poesie o di satira, o un saggio, è senza ombra di dubbio un’arte individuale, solitaria, dove l’autore si cimenta col foglio bianco per intingerlo di quell’inchiostro nero che è parte di se stesso, del proprio sentire, del proprio modo di pensare e di ragionare, del proprio essere.
Occhiali sulla punta del naso, capelli bianchi, intento ora a leggere, ora a individuare per noi proprio quel libro che stavamo cercando. È il libraio, ed è così che molta gente ancora lo immagina. Ma per essere un buon libraio, occorre fare qualcosina in più che imparare a memoria la disposizione dei volumi e starsene seduti in cima a uno sgabello ad attendere gli avventori.
Due millenni di storia in cui i 266 successori di Pietro hanno avuto a che fare con i libri e la letteratura, non solo religiosa.
Come da pronostico, al secondo giorno del conclave la sede vaticana ha trovato il suo nuovo proprietario, il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, il primo vescovo di Roma latino-americano, che ha scelto per il suo pontificato il nome Francesco.
Tra i suoi interessi, lo stesso Bergoglio ha evidenziato quello per la lettura e i libri. Un hobby non insolito nel mondo della chiesa e del papato in particolare.