Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Errore
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 65

BookSprint Edizioni Blog

29 Apr
Vota questo articolo
(1 Vota)

I Premi Letterari Nazionali e Internazionali: l’alloro dell’era moderna.

I Premi Letterari Nazionali e Internazionali: l’alloro dell’era moderna. © pojoslaw

“I premi letterari sono una crudeltà. Soprattutto per chi non li vince.” Queste parole di Umberto Saba, grande scrittore e poeta italiano del Novecento condensano esattamente il pensiero dei maggiori esponenti della letteratura della sua epoca. L’ambizione e la volontà di ottenere un riconoscimento prestigioso a livello nazionale e internazionale hanno per secoli accompagnato lo scorrere della penna sul foglio degli scrittori più famosi delle passate stagioni letterarie. Ma per i nuovi scrittori è ancora così importante aspirare alla vittoria di un premio letterario?

Scrivere è ancora un esercizio di stile e una forma d’arte o una gara tra best-sellers per la  conquista di un’effimera notorietĂ  sancita soltanto dal numero di copie vendute? Storicamente esistono premi dedicati alla poesia come alla prosa, ve ne sono per autori di differenti fasce d'etĂ , per particolari generi letterari o per tematiche affrontate; si hanno inoltre premi internazionali oppure incentrati sulla produzione letteraria di un solo paese. I piĂą celebri a livello mondiale sono indubbiamente il Premio Pulitzer, dedicato maggiormente al giornalismo e il Premio Nobel per la Letteratura, che ha incoronato tra i grandi anche notissimi scrittori italiani, come Giosuè Carducci, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale e Dario Fo. In Italia la prima esplosione di premi avvenne durante il regime fascista nel tentativo di rinnovare e "bonificare", seguendo le direttive di Benito Mussolini e Giuseppe Bottai, la cultura italiana. Durante il Ventennio fascista furono fondati due dei premi letterari piĂą noti, il premio Bagutta e il premio Viareggio.
Nel dopoguerra fu istituito il premio Strega, 1947, al quale fece seguito, nel 1952, il premio Bancarella e nel 1962 il premio Campiello. Per gli esponenti del mondo dell’editoria, tutti questi premi rappresentano un appuntamento annuale importantissimo per discutere delle nuove tendenze, per confrontarsi, per esporre alle luci della ribalta scrittori emergenti su cui si è deciso di puntare, per ottenere,attraverso la premiazione del proprio autore, il giusto riconoscimento alla rispettiva casa editrice per il grande lavoro di costruzione, supporto promozione e diffusione che c’è dietro alla pubblicazione di un libro.
PiĂą di un effimero nome in classifica, piĂą della temporanea conquista della vetrina di una libreria, la vittoria di un premio letterario è la sublimazione della carriera di uno scrittore, l’assegnazione di uno spazio riservato per l’eternitĂ  nelle biblioteche di tutto il mondo, l’applauso della critica piĂą spietata, quella degli intellettuali della letteratura. Un premio di livello internazionale conferisce prestigio e valore all’intera Nazione di appartenenza dello scrittore che lo riceve, sottolineandone la ricchezza del patrimonio artistico e culturale. La produzione letteraria nostrana, però, non ottiene un plauso oltre i propri confini da molto tempo ormai, eppure  l’Italia ha da sempre rappresentato l’esempio piĂą alto nel campo della letteratura, con capolavori immortali conosciuti ancora oggi in tutto il mondo, che ci fanno ben sperare per un futuro in cui le opere di altri italiani saranno degne di un Nobel per la Letteratura.

 

 

Lunedì, 29 Aprile 2013 | di @

Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicitĂ .
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)