Protagoniste dei romanzi sono quasi sempre donne dinamiche, alla moda, tra i venti e i quaranta anni che vivono in grandi metropoli, come Londra o New York, e che lavorano nei settori della moda, dell’editoria, della finanza e della pubblicità. Donne che le scrittrici immaginano pensando a se stesse a alle lettrici. Ed è proprio l’identificazione tra le protagoniste, da una parte, e la scrittrice e le sue lettrici, dall’altra, a diventare uno degli ingredienti di successo per queste storie.
Le scrittrici conoscono molto bene il mondo che raccontano e scrivere queste storie è un po’ come raccontare le loro stesse vite. Ma l’identificazione non è l’unico aspetto su cui puntare per giungere al successo e le scrittrici lo sanno bene. Altri elementi che non possono mancare sono lo svolgimento della storia pieno di ostacoli e di dilemmi morali, che la protagonista si trova ad affrontare, e l’immancabile happy ending. Antesignana del genere è stata Helen Fielding, la scrittrice di “Il diario di Bridget Jones” che ha fatto registrare grandi vendite e ha vendicato le tante donne “anatroccolo” che si sentono derise dalla vita. A seguire è arrivato “Sex and the city” di Candace Bushnell. Una storia molto diversa che ha come protagonista Carrie Bradshaw, una giovane scrittrice di Manhattan, ossessionata dalla moda e soprattutto dalle scarpe, che condivide con le sue amiche molte avventure. Romanzi della chick lit sono anche “Il diavolo veste Prada” di Lauren Weisberger e “I love shopping” di Sophie Kinsella, il primo di una serie di romanzi che ha come protagonista Rebecca Bloomwood, una ragazza inglese che, nonostante i suoi dissesti finanziari, non riesce a trattenersi dal comprare cose, apparentemente inutili, ma per lei indispensabili.
Vite e storie diverse, vissute tra New York e Londra, che finiscono tutte però col far trionfare l’amore. Il successo riscosso dalla pubblicazione dei libri, a firma di autori famosi così come di scrittori emergenti, è stato tale che ne sono stati tratti dei film e hanno spinto anche alcune autrici italiane a cimentarsi con questo genere. Esempi italiani sono “Meglio donna che male accompagnata” di Geppi Cucciari, “Il diario di Lara” di Chiara Santoianni e “Quasi quasi mi innamoro” della scrittrice esordiente Anna Mittone.