Si è ufficialmente concluso il Concorso Letterario Casa Sanremo Writers ed. 2016 e anche quest’anno ad essere premiati non sono solo gli autori ma anche i giurati. Non si tratta di giornalisti, né di importanti critici letterari. Sono semplici appassionatati di lettura, divoratori di libri, assidui frequentatori di librerie e giovani lettori tecnologici. Da ogni parte d’Italia hanno letto e valutato attentamente tutti i lavori pervenuti, dando così il loro prezioso contributo nel decretare i 19 finalisti del Concorso Letterario Casa Sanremo Writers ed. 2016.
Dopo un attento lavoro di lettura e valutazione da parte dei giurati, sono stati scelti i 19 finalisti di Casa Sanremo Writer ed.2016. Gli autori provenienti da tutta Italia, prenderanno parte alla fase finale del Concorso Letterario Nazionale gestito dall’ editore Vito Pacelli della casa editrice BookSprint Edizioni, e dal patron di Casa Sanremo Vincenzo Russolillo. In redazione sono giunti 623 testi.
Un libro dedicato alle generazioni future, per metterle in guardia sui danni che l’uso di pesticidi e agenti chimici possono causare alla nostra salute. “Gli ultimi assassini” è il libro scritto da Erio Guandalini e pubblicato dalla giovane casa editrice BookSprint Edizioni (e-book disponibile).
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è una forma di espressione vitale. Non tutti riusciamo ad esprimere verbalmente le emozioni e la scrittura in alcuni casi è un arma potentissima in grado di facilitare la comunicazione di sentimenti che in altro modo rimarrebbero nascosti. Personalmente quando scrivo provo una forma di libertà profonda. È come se la mia anima il mio cuore e la mia mente si incontrano nelle parole che scovo nei meandri del mio essere.
Una raccolta poetica intensa e profonda che parla d’amore, di sguardi, di sensazioni delicate. Luigia Paglia pubblica per la BookSprint Edizioni, il libro “Prestiti d’amore”, 100 pagine ricche di emozioni, fruibili nella consueta duplice veste grafica del volume cartaceo e del libro digitale proposta dalla giovane casa editrice di Vito Pacelli.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sono le emozioni che mi spingono a scrivere. Con ogni poesia che nasce fermo ciò che provo con dei versi; un po’ come scattare delle diapositive di vita. Scrivere è una esigenza mentale, è un rielaborare sentimenti, avvenimenti, attimi di vita. Mi sono da sempre definita una scrittrice di emozioni, che non sono necessariamente le mie. Mi capita di entrare talmente in empatia, a volte, con delle persone, ascoltandole, che poi mi è semplice scrivere delle loro sensazioni, come se fossero mie.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è vivere la vita dei personaggi che creo, sentire le loro emozioni, dall'ira alla gioia, dalla tristezza all'allegria. Parto da me stesso per arrivare ai personaggi. Scrivere è anche l'opposto: parto da loro per giungere a me stesso: è una forma di catarsi. Mi libero della negatività e mi carico di energia positiva, creando caratteri, spazio e tempo diversi, dai quali osservo il reale. Scrivere è vita: libertà totale, possibilità infinite.
Le chiese oltre a rappresentare un luogo di culto, sono indubbiamente anche un’espressione dell’arte e dell’ingegno umano. Cosa porta la gente a visitarle? Perché hanno una struttura particolare? Che simbologia nascondono? Con il suo libro “Geometria d’amore”, l’autrice canadese Margaret Visser cerca di dare una risposta a queste domande. Il libro in italiano tradotto da Gianpaolo Menichetti, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni (disponibile nel doppio formato cartaceo/e-book).
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho pubblicato altri cinque libri in inglese prima di questo. È il mio primo libro pubblicato in italiano. I miei libri sono tutti dei best sellers in Canada, Stati uniti e Gran Bretagna. Sono stati tradotti in numerose altre lingue. Ho scritto per spiegare alla persone il significato delle cose semplici di tutti i giorni. Credo che le cose più semplici e ordinarie sanno dirci molto su chi siamo, come pensiamo e cos’è la modernità. Molto spesso non siamo consapevoli degli importanti significati espressi dal nostro comportamento quotidiano. Il mio lavoro include la descrizione e la spiegazioni del comportamento delle persone che hanno culture differenti dalla nostra.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Tenendo conto del fatto che tutto è cominciato per caso e che "777 giorni" è il mio primo e finora unico lavoro, direi che scrivere mi diverte, sì, mi soddisfa e per questo mi considero un privilegiato: faccio quello che mi piace fare...e non tutti possono permetterselo. Mi piacerebbe che i "ragazzi" della mia età potessero rispecchiarsi in Peyton, in me e in quegli anni, e contemporaneamente vorrei lanciare un messaggio ai veri giovani. Li inviterei, per quanto sarà loro possibile, a cercare di non ripetere gli stessi errori che noi commettemmo allora, ma sono convinto che gli stessi giovani sanno già sbagliare per conto loro e che siano in grado di farlo anche molto bene, tra l'altro...per cui al limite sarebbe tempo sprecato dar loro consigli.