1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sono le emozioni che mi spingono a scrivere. Con ogni poesia che nasce fermo ciò che provo con dei versi; un po’ come scattare delle diapositive di vita. Scrivere è una esigenza mentale, è un rielaborare sentimenti, avvenimenti, attimi di vita. Mi sono da sempre definita una scrittrice di emozioni, che non sono necessariamente le mie. Mi capita di entrare talmente in empatia, a volte, con delle persone, ascoltandole, che poi mi è semplice scrivere delle loro sensazioni, come se fossero mie.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è vivere la vita dei personaggi che creo, sentire le loro emozioni, dall'ira alla gioia, dalla tristezza all'allegria. Parto da me stesso per arrivare ai personaggi. Scrivere è anche l'opposto: parto da loro per giungere a me stesso: è una forma di catarsi. Mi libero della negatività e mi carico di energia positiva, creando caratteri, spazio e tempo diversi, dai quali osservo il reale. Scrivere è vita: libertà totale, possibilità infinite.
Le chiese oltre a rappresentare un luogo di culto, sono indubbiamente anche un’espressione dell’arte e dell’ingegno umano. Cosa porta la gente a visitarle? Perché hanno una struttura particolare? Che simbologia nascondono? Con il suo libro “Geometria d’amore”, l’autrice canadese Margaret Visser cerca di dare una risposta a queste domande. Il libro in italiano tradotto da Gianpaolo Menichetti, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni (disponibile nel doppio formato cartaceo/e-book).
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho pubblicato altri cinque libri in inglese prima di questo. È il mio primo libro pubblicato in italiano. I miei libri sono tutti dei best sellers in Canada, Stati uniti e Gran Bretagna. Sono stati tradotti in numerose altre lingue. Ho scritto per spiegare alla persone il significato delle cose semplici di tutti i giorni. Credo che le cose più semplici e ordinarie sanno dirci molto su chi siamo, come pensiamo e cos’è la modernità. Molto spesso non siamo consapevoli degli importanti significati espressi dal nostro comportamento quotidiano. Il mio lavoro include la descrizione e la spiegazioni del comportamento delle persone che hanno culture differenti dalla nostra.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Tenendo conto del fatto che tutto è cominciato per caso e che "777 giorni" è il mio primo e finora unico lavoro, direi che scrivere mi diverte, sì, mi soddisfa e per questo mi considero un privilegiato: faccio quello che mi piace fare...e non tutti possono permetterselo. Mi piacerebbe che i "ragazzi" della mia età potessero rispecchiarsi in Peyton, in me e in quegli anni, e contemporaneamente vorrei lanciare un messaggio ai veri giovani. Li inviterei, per quanto sarà loro possibile, a cercare di non ripetere gli stessi errori che noi commettemmo allora, ma sono convinto che gli stessi giovani sanno già sbagliare per conto loro e che siano in grado di farlo anche molto bene, tra l'altro...per cui al limite sarebbe tempo sprecato dar loro consigli.
“Ademia e suo fratello” più che un semplice romanzo può essere definito un libro psicologico, in cui vicende anomale e incestuose prendono corpo. L’autore è del volume Salvatore Ferrazzano, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile sia nel formato cartaceo, che nel formato elettronico.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è mettere una parte di me stesso in una condizione che, chi lo vuole e lo può fare, possa comprendermi meglio, comprendere di me i lati forse più nascosti e poi, chissà, giungendo ad uno scambio diretto delle idee e delle impressioni e delle emozioni, che io possa imparare qualcosa per migliorare la mia vita ed il mio stile di scrivere.
Ritorna più carico che mai in libreria Mario Giovanni Galleano, autore di BookSprint Edizioni, con il libro "42.7 quarantaduepuntosette – Lavoro, riposo e altre cose. Riflessioni sulla vita lavorativa e sul tempo di riposo", un'opera autobiografica, sottoforma di racconti brevi, dello scrittore piemontese edita dalla giovane casa editrice di Vito Pacelli e disponibile nel classico formato della brossura cartacea.
Un viaggio sia fisco che interiore che Gino il protagonista di questo libro, affronta tra avvenute, mistero, azione e romanticismo. “L’uscita” è il romanzo fantasy, nato dalla penna di Luigi Squillante che, alla sua prima esperienza editoriale, pubblica il suo lavoro con la BookSprint Edizioni (disponibile anche nella versione e-book).
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Penso che non sia semplice spiegare cosa si prova. Sono emozioni molto personali: scrivere parole, comporre delle frasi, completare le pagine dando un senso compiuto alla mia fantasia, partecipare fisicamente alle vicissitudini del protagonista, esaltarsi con lui, cadere con lui, nel bene e nel male. Molto facile cominciare, triste scrivere la parola fine. Di lui sai tutto anche i segreti più profondi quelli inconfessabili che neanche sua madre conosce. Quando finisci la storia e come liberarsi di un peso enorme che non sapevi di portare, ma lo sai che ti mancherà.