4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ho sempre desiderato scrivere fin da giovane, ma è una attività alla quale occorre dedicare molto tempo, che non ho mai avuto per impegni lavorativi. Da quando sono pensionato ho potuto dare sfogo alla mia passione.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Le poesie non si scrivono a comando. Io attendo sempre le occasioni che la vita mi propone per poter mettere su carta le emozioni che provo. Questo libro costituisce la mia logica prosecuzione alla precedente raccolta "Ci siamo sfiorati" pubblicata nel 2014. Per motivi strettamente familiari ho dovuto fare i conti con lunghi momenti di solitudine e la scrittura è stata per me di grande conforto.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
In virtù delle mie esperienze personali, esorto chiunque a non arrendersi di fronte alle avversità della vita.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho sempre amato la scrittura, ma solo recentemente ho preso coscienza che avrei potuto raccogliere le mie poesie e pubblicarle. Giorno dopo giorno il progetto ha preso corpo e al momento sto lavorando per la mia terza opera.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
La spinta alla nascita della mia prima silloge è dovuta all'incontro con la mia attuale compagna che tuttora mi supporta e mi sprona a coltivare la mia passione.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, anche perché non mi sono mai posto obiettivi temporali vincolanti.
10. Il suo autore del passato preferito?
Gabriele D'Annunzio.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo che possa avere un grande futuro, anche se personalmente mi sento molto legato al libro tradizionale.