La trama. Siamo negli anni '40 in un piccolo paesino della Puglia. Il giovane Vito è innamorato di Maria, bella, semplice. Ma quando la ragazza muore, le due famiglie decidono di dare in sposa all'uomo Anna, la sorella piccola di Maria. All'inizio le cose non sembrano andare per il meglio, ma quando i due giovani si scoprono e si conoscono meglio, sboccia l'amore. Gli eventi che si susseguono segnano il passare delle stagioni e lo sviluppo dell'Italia nel dopoguerra, con le difficoltà di crescere e andare avanti. I lutti sono sempre dietro l'angolo, ma c'è il tempo anche per la felicità e la gioia, finché la maledizione della famiglia non si abbatte anche su Vito, che lascia così Anna e la figlia. Nonostante tutto, sarà la donna a portare avanti la prole, cercando di trasmettere sempre serenità e speranza, nella certezza che è il ricordo è l'unica cosa che fa continuare a vivere chi perdiamo nel cammino della nostra vita.
Una storia intensa, emozionante, bella, incredibilmente drammatica e reale, che penetra nel profondo dell'animo e scandaglia emozioni che cerchiamo di tenere sopite, per non far riaffiorare il male. Il male del distacco, dell'abbandono, della morte, che è però un elemento naturale dell'esistenza umana e che va accettata e affrontata, perché la morte non è sempre un addio. È questo il massaggio di Gaetana Liantonio, nata a Bari nel 1956 e trasferitasi poi a 18 anni a Palo del Colle, sempre in provincia del capoluogo pugliese, dove vive tuttora. Insegnante di matematica in una scuola primaria, adora i bambini e coniuga, insieme al lavoro, la sua passione per la scrittura. Che emerge attraverso uno stile delicato ma diretto.