1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a San Biagio Platani (AG) il 12/10/1949, il giorno del mio quarto compleanno morì mia madre e a nove mio padre però quel giorno nacque quella che successivamente diventerà mia moglie. A undici anni andai in un altro paese a garzone, simile allo schiavo, poi verso i quattordici andai, tramite mia sorella, a lavorare in Germania, quindi vi lascio immaginare come è stata la mia infanzia, ma io non vivevo quella realtà, quando potevo mi rifugiavo nella mia fantasia e quindi vivevo due realtà una reale che non sentivo e una fantastica che era la mia. Quando ho deciso di diventare scrittore? Mai, ho sempre scritto per me per stuzzicare la mia fantasia.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho momenti particolari, però di solito, durante la notte mi vengono le migliori idee.
La magia delle piccole cose che diventano poesia, la natura con tutta la sua forza e grandezza, intime emozioni sopite tradotte in parole dolci e musicali. “Di poesia in poesia”, l’ultimo libro di Rosalba Di Giacomo, non deluderà le aspettative grazie alla maestria dimostrata nei componimenti poetici che faranno vibrare l’animo dei lettori fino all’ultimo verso.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere significa per me tirare fuori tutto ciò che si prova quando un evento della vita ti colpisce: un’emozione indescrivibile che mi porta a mutarli in poesia.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questa raccolta c’è parte integrante della mia vita.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Questa raccolta di poesie per me vuol dire un sogno di tutta una vita ed un auto complimentarsi a me stessa come a dire: “Brava Pietra”. E spero chi leggerà le mie liriche possa Percepire le mie emozioni.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata a Fiuggi, una cittadina in provincia di Frosinone, a 70 Km da Roma, città in cui ho ambientato parte della mia storia. Trovo che sia una capitale meravigliosa e spesso sottovalutata da molti italiani.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
I libri di John Green, o Rick Riordan. Sono i miei autori preferiti: geniali, ironici e divertenti. Spero di poter riuscire a scrivere come loro, un giorno.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Io personalmente, come molti altri miei coetanei continuiamo a preferire le emozioni che solo pagine traboccanti d'inchiostro possono regalare.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
L'amore per la scrittura è una marea con i suoi alti e bassi.
Sapori genuini ed emozioni forti potranno essere rievocati ed assaggiati con la lettura di “Profumo di zucca e cannella” della giovane Sara Stuani. Edito dalla BookSprint Edizioni e disponibile sia in versione cartacea che in e-book, l’autrice dona al grande pubblico qualcosa che va oltre ad un semplice manuale di ricette, regalando un vero e proprio diario di ricordi e sensazioni incancellabili provate sulla propria pelle.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Mantova il 25 giugno 1985 e attualmente mi divido tra due città: Mantova (la mia città di origine alla quale sono particolarmente legata e dove vive la mia famiglia) e Milano (la mia città del cuore, che più mi rappresenta). Mi sono laureata a Ferrara sei anni fa e attualmente lavoro come farmacista nella farmacia di famiglia. Ho deciso di diventare scrittrice un giorno quando, rovistando nella soffitta della mia bisnonna, ho trovato il suo antico ricettario di cucina. Sfogliandolo ho assaporato quel senso di tradizione che ormai è andato perduto e ho sentito forte il desiderio di condividere con tutti i lettori le sue antiche ricette e di rivivere il ricordo della mia bisnonna trasportando il lettore all'interno della sua casa. Anche se purtroppo non ho mai conosciuto la mia bisnonna sono riuscita, attraverso i racconti di mio padre a ricostituire la sua storia attraverso un percorso culinario. Ho attentamente raccolto tutte le sue ricette e mi sono divertita a cucinarle tutte una dopo l'altra.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata ad Agrigento, la città che Pindaro definì "la più bella dei mortali". È qui che sono cresciuta, al calore del sole siciliano e tra le onde di un mare che non stanca mai.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
I romanzi di Alessandro D'Avenia sono forse quelli che più consiglierei ad un adolescente. È principalmente a loro che l'autore si rivolge (ma non solo), insegnando l'amore, che per i giovani è qualcosa di nuovo da affrontare, e la speranza e la disperazione che l'età adolescenziale porta con sé. Il dramma della vita e la gioia immensa che in essa si cela sono le grandi lezioni che questo scrittore ha comunicato a tutti i suoi lettori in modo chiaro e coinvolgente con ciascuno dei suoi libri.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Scrittore è una parola grossa; come scriveva Stevenson: “Non desideravo tanto essere uno scrittore (sebbene, in fondo, lo sognassi) quanto consacrarmi a imparare la scrittura”. Ecco, credo sia il corretto pensiero che riflette le mie idee. Ci sono tanti pessimi scrittori in giro; essere un piccolo artigiano della scrittura, a mio avviso, sarebbe già una grande vittoria. Mi chiamo Filippo Mason, ma ho deciso di abbreviare il mio nome in Phil Mason. Vivo a San Martino di Lupari, una cittadina in provincia di Padova e questa è la mia prima vera pubblicazione. Adoro i film, le serie-tv, i fumetti e, ovviamente, passo gran parte del tempo libero a leggere. Ridendo e scherzando, negli ultimi anni penso di aver letto (e recuperato) una vita intera: da Dickens a Roald Dahl, passando per scrittori quali Stephen King, Asimov e Nic Pizzolato (anche notevole sceneggiatore). Generalmente, preferisco le atmosfere horror e dark (soprattutto al cinema), ma guardo/leggo quasi di tutto. Spero di poter realizzare anche una piccola graphic novel - per i disegni, ho in mente la persona giusta. Per il resto, spero che possiate apprezzare le pagine che ho scritto. Solo la noia, quella non la vorrei.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Penso che scrivere significhi sostanzialmente andare a fondo nelle cose; scalfire la superficie e individuare quel bagliore di verità che la letteratura è in grado di cogliere. Non dico che sia semplice (e tanto meno che io ci riesca), ma è questo che provo quando scrivo: la stupenda sensazione di dar vita a ciò che non c'era, o che era confinato nella mia testa.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Abbastanza da rappresentarmi, meno per dire che ci sia alcunché di autobiografico. Sicuramente rivedo molto di me stesso nei personaggi che ho scritto: so essere impacciato come David, vanitoso come Bobby e petulante come Ellie e Rosy; vorrei essere tenace come Linda e sveglio come Stuart. D'altronde scriviamo di esperienze di vita, e non c'è nessun'altra vita che noi conosciamo meglio della nostra.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me significa guardarsi dentro e spingersi oltre il proprio sguardo e soprattutto trovare quella spinta verso la propria esistenza con un pizzico di fantasia.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
C’è tutto e niente, la voglia di trovare il passato come spinta per creare il futuro. Forse se avessi vissuto 500 anni fa penso sarebbe la stessa cosa di adesso, la mia continua ricerca di cose nuove per stimolarmi a creare cose di cui necessita la vita. Nel libro molte capacità sono dettate dalla fantasia ma ritengo che nella fantasia si nasconda la realtà.