Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto in un paesino recondito, uno dei borghi (Irsina) più belli della Basilicata, intreccio pittoresco di vicoli, punteggiati da costruzioni sia civili che religiosi,esprimenti un affascinante gioco artistico di labirinti curiosi, e la razionalità architettonica in spazi ristretti. Il tutto immerso in una natura incontaminata. È qui, che la mia fantasia si è slanciata libera in ogni angolo del possibile, fino ad innescare la mia vena poetica. Nel 1991 mi sono trasferito a Bologna, dove lavoro tuttora, come infermiere, all’ospedale S. Orsola.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ho vaga contezza, oggigiorno, che si stia perdendo la facoltà di riflettere soprattutto sul bene altrui, così che mi viene in mente il mito di Prometeo, in cui si narra che i due fratelli, Prometeo (letteralmente significa preveggente, colui che vede prima), ed Epimeteo, il fratello minore (letteralmente significa colui che è imprevidente), agisce senza troppa ponderatezza, riflessione e in maniera impulsiva. Questi vennero chiamati dagli dei per distribuire le varie qualità agli esseri viventi. Ma quest’ultimo, proprio per la sua irriflessione, commise un errore: distribuì tutte le qualità agli animali mentre agli uomini non lascio nulla.
Ergo… per educare gli adolescenti alla riflessione e avvicinarli al mondo della filosofia, mi sento di suggerire il libro, “Il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Per quanto il libro cartaceo, contenga il sapore del tatto e l’odore della carta, gli ebook hanno molti vantaggi: disponibilità (download immediato), prezzo (inferiore rispetto alla versione cartacea), immaterialità (ridotto peso, potendone fruire a migliaia da un piccolo dispositivo) e multimedialità (con la possibilità di approfondimenti immediati presenti sul web).
Per tanto, mi sento di suggerire di non perdere il gusto di leggere un libro cartaceo rispetto all’ebook, ma di fruire dell’uno o dell’altro a seconda delle circostanze.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per quanto concerne, in particolare la scrittura poetica, è sia l’uno che l’altro. Si può essere investiti da una intuizione, ma questa va attentamente levigata dal punto di vista sonoro, affinché possa giungere, senza rallentamenti cacofonici, ai centri della propria sensibilità e suscitarli.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
È da anni che deposito foglietti volanti di scrittura poetica in uno
scrigno segreto, gelosamente serbato, e lasciati lì, come perle in fondo al mare. Un giorno, spinto da un impulso curioso, li ho ripescati, come un sub, in apnea, alla ricerca di tesori, per godere di quel respiro di pregiato passato che apre al futuro. Così l’idea del libro, diventa strumento di appartenenza, consolazione e rifugio.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Che un flusso di note nel suo armonizzarsi, risvegli, l’inconsapevole sopore agli animi spenti.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
In nuce, probabilmente, già in età adolescenziale, serpeggiava la passione per la scrittura, tant'è vero, che all’età di 12 anni composi una poesia, anche se particolarmente prosaica. Di lì, in seguito, la mia passione per la scrittura è stata caratterizzata da lunghe pause, affidandomi a quello che nell’immaginario collettivo, si definisce ispirazione. Perciò, è in itinere che ho acuito la consapevolezza di poter intingere la mia piuma nel miele della fantasia.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Una notte feci un sogno che mi sconvolse piacevolmente: vago era il riferimento spaziale dove mi trovassi, forse su una barca per il dondolio e i riflessi argentati dell’acqua. La luce era tenue, si delineava appena il viso di un volto femminile accarezzato dal diadema fluente dei suoi capelli e, mentre questi accarezzava il mio volto, io declamavo poesie da un libro che stringevo fra le mani. Che piacevole sensazione! Codesta letizia si perpetuò fino a dopo aver accennato ad aprire gli occhi. Completamente vigile mi dissi: “Peccato…era solo un sogno!” È così che è nato il desiderio di materializzare quel sogno in un libro.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Si, per il timore di non riuscire a conciliare il tutto con i miei impegni familiari e lavorativi, ma la mirabile redazione BookSprint, che ringrazio profondamente, mi ha incoraggiato a continuare.
Il suo autore del passato preferito?
Hermann Hesse
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo che se la lettura di un libro ha come finalità lo studio, cioè capirlo e assimilarne il contenuto, forse è meglio rimanere fedeli alla carta, ovvero, se capita di perdere la concentrazione o ci si imbatte in passaggi più ostici, si può tornare indietro e rileggerli. Se si tratta invece di semplice svago, o si è particolarmente stanchi, meglio l’audiolibro.