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11 Ott
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Intervista all'autore - Vincenzo Baio

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nato a San Biagio Platani (AG) il 12/10/1949, il giorno del mio quarto compleanno morì mia madre e a nove mio padre però quel giorno nacque quella che successivamente diventerà mia moglie. A undici anni andai in un altro paese a garzone, simile allo schiavo, poi verso i quattordici andai, tramite mia sorella, a lavorare in Germania, quindi vi lascio immaginare come è stata la mia infanzia, ma io non vivevo quella realtà, quando potevo mi rifugiavo nella mia fantasia e quindi vivevo due realtà una reale che non sentivo e una fantastica che era la mia. Quando ho deciso di diventare scrittore? Mai, ho sempre scritto per me per stuzzicare la mia fantasia.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non ho momenti particolari, però di solito, durante la notte mi vengono le migliori idee.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Mi piace Pirandello.



4. Perché è nata la sua opera?

Vedendo film e leggendo libri sulla Roma antica, più delle volte si raccontano le culture di altri paesi oppure i romani vengono rappresentati come i cattivi di sempre, allora ho voluto fantasticare su Romolo e Remo.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Moltissimo.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Io spesso sogno e qualche volta, quando il sogno mi piace, lo scrivo per potermelo leggere successivamente.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Tutto.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Sì, un amico che dopo averlo letto, essendo bravo in grammatica italiana, me lo ha corretto.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

A un mio collega maresciallo come me.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Non so, posso solo dire che spesso guardo le decine di foto dei miei figli e dei nipoti, però quando sfoglio l'album delle fotografie trovo un'altra soddisfazione.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso di aver detto tutto sopra.


 

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