Leggere un libro fa sempre bene, ma nei mesi invernali ancora di più perché aiuta a combattere depressione, stress e ansia
In letteratura e in editoria quasi non ce n’è traccia, eppure è soprattutto nei mesi come questo, cioè quelli immediatamente successivi al rientro dalle vacanze e al contemporaneo riprendere della routine quotidiana, che si sente parlare di book therapy o terapia del libro. Non è difficile immaginare che si tratti di una “ricetta naturale” per sconfiggere qualche patologia post-ferie, dato che al ritorno dagli ombrelloni gli stati d’animo dei vacanzieri variano da depressione (34%) a stanchezza (16%), passando da malinconia (27%) e ansia (22%).
Secondo i ricercatori dell’Harvard Smithsonian, leggere in digitale aumenterebbe la comprensione e la velocità dei soggetti dislessici rispetto all’uso del cartaceo
Arriva dagli Usa la scoperta che la lettura degli ebook mediante eReader agevola i dislessici.
Si tratta di un’indagine svolta su 100 studenti della Landmark High School di Boston affetti da dislessia, un disturbo che coinvolge sempre più ragazzi (il 5% degli alunni) e che consiste in una diversa attenzione visiva data nel momento della lettura.
Trasformate in librerie all’aperto, le cabine telefoniche destinate alle discariche vengono riqualificate per rilanciare la cultura e lo scambio libero dei libri
Libri e telefoni non sono mai stati così amici. Sembrerebbe infatti impossibile accumunare questi due prodotti, eppure nei paesi anglosassoni c’è sempre qualcuno che ne sa una più del diavolo.
È il caso dello studente britannico di Kingstone James Econ e dell’architetto newyorkese John Locke (solo omonimo del personaggio avventuroso nella serie televisiva “Lost”).
Da Chicago la conferma che mantenere il cervello allenato in quest’attività permette alla mente di tenersi più giovane e sana
Leggere e scrivere rallenta l’invecchiamento: dopo millenni di ricerche e leggende alla ricerca dell’elisir di lunga vita, arriva dagli USA la scoperta che permetterà all’essere umano di vivere un po’ più a lungo. Stiamo parlando della vita celebrale, e non di quella riguardante l’intero organismo, ma è già un grande passo in avanti, specie nella nostra epoca dove malattie senili come l’Alzheimer distruggono e mortificano l’esistenza di chi, purtroppo, ne è vittima.
Avete presente l’immagine della scimmia che corre e dopo qualche passo (che dura migliaia di anni) diventa l’uomo contemporaneo? Ecco, quell’immagine, così impressa nelle nostre coscienze, è un bella menzogna.
Mette le cose in chiaro fina dal titolo, Piero Barovero. Senza filtro e senza timori reverenziali, lo scrittore lo dice già in copertina: “Darwin ha sbagliato”. Nelle 102 pagine che seguono e completano l’opera uscita per la nostra casa editrice, Barovero argomenta la sua affermazione, dura e shoccante, con dati, immagini e riflessioni che conducono il lettore a un livello più profondo di conoscenza.
Lanciata nel 2012, questa piattaforma digitale si pone come obiettivo quello di rilanciare l’editoria femminista in un periodo in cui la violenza sulle donne è tornata all’ordine del giorno
Una libreria digitale dedicata alle donne e al femminismo.
Stiamo parlando di
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, la prima libreria al mondo completamente femminile. Si tratta di un’iniziativa dell’Associazione di donne Orlando di Bologna, in collaborazione con il Server Donne, la Biblioteca Italiana delle Donne e l’Archivio di Storia delle Donne. Una piattaforma elettronica, a dire il vero, già lanciata l’anno scorso, ma che quest’anno sta riscontrando importanti feedback, perché vuole pubblicare racconti e raccontare storie di e per le donne.
Sempre più case editrici si specializzano nelle letture da toilette. Ecco alcune curiosità sul fenomeno
Il bagno, si sa, è uno dei luoghi preferiti per la lettura. Leggere tra le quattro mura, seduti sulla tazza, è un’esperienza a dir poco gratificante. Lo fanno gli italiani, lo fanno i tedeschi, lo fanno gli inglesi, i russi e anche gli americani (non è una barzelletta!). Insomma, indipendentemente dalla longitudine e dalla latitudine, sono in molti sul nostro pianeta a preferire la cultura sul gabinetto (e non stiamo parlando di quello comunale!).
Arriva dagli U.S.A. l’idea che permette di scaricare sulla metropolitana l’anteprima digitale dei libri in commercio
Le biblioteche reali sono sempre più vuote per mancanza di tempo e informazioni, ma quelle digitali sono sempre più piene di utenti pronti a scaricare i romanzi dei nuovi autori, o gli ultimi best seller acclamati dall’editoria nazionale e internazionale. Ecco che, allora, l’idea venuta a Max Pilwat, Keri Tan e Ferdi Rodriguez, tre studenti della Miami Ad School, e riportata dal magazine americano “Bookriot”, è destinata ad avere grande successo.
Oltre 5mila anni di storia e ancora una forza comunicatrice unica: è questo il segreto delle lettere
Sono passati più di 5mila anni da quando l’umanità ha iniziato a fare uso delle lettere. Le prime scritte risalgono, infatti, al 3000 a.C. ed avevano carattere commerciale e amministrativo. Stiamo parlando delle tavolette d’argilla dei Sumeri e dei primi papiri egizi. Le lettere ne han fatta poi di strada per arrivare ai giorni nostri. Ce ne sono alcune che hanno avuto la forza di cambiare la storia di un intero continente, come quella inviata da Carlo V, re di Spagna, nel 1538 e diretta al viceré spagnolo in terra americana, con lo scopo di ordinare la distruzione dei templi degli Indios.
È l’azienda nordamericana Google inc. ad essersi accaparrata l’invenzione, nella speranza di anticipare e battere l’agguerrita concorrenza
Suoni e rumori accompagnavano già alcuni ebook, e precisamente quelli in formato epub3. Ma da qualche giorno l’idea, evidentemente non originalissima, è stata brevettata da Google. Non è quindi l’azienda statunitense ad aver inventato la possibilità di introdurre rumori, suoni e canzoni all’interno degli ebook, ma di sicuro la compagnia nordamericana ha visto lungo e, con un’abile strategia di marketing, si è coperta le spalle mettendo la propria firma su di un formato che unisce al piacere della lettura anche quello del sonoro.
Un breve ritratto della giovane pakistana candidata al premio Nobel per la pace per la sua battaglia pacifista a favore del diritto all’istruzione
Malala Yousafzai è una ragazzina di 16 anni, pakistana, una studentessa. Ma non è solo una ragazzina, non è solo una studentessa. Malala è molto di più. Malala è il simbolo della lotta al terrorismo, Malala è il segnale che la rivoluzione, quella pacifica, può e deve partire dal basso, Malala è il messaggio che un libro può sconfiggere la tirannia, l’oppressione, persino la guerra.
All’inaugurazione presente la giovane pakistana Malala, candidata al Nobel per la pace per la sua lotta contro il terrorismo e l’analfabetismo
Non poteva che essere lei, Malala Yousafzai, la sedicenne pakistana salvata e trapiantata in Inghilterra dopo l’attentato talebano dello scorso anno e candidata al prossimo premio Nobel per la pace per la sua lotta contro l’ignoranza e la tirannia, la madrina della nuovissima biblioteca di Birmingham. Malala che, nel suo discorso inaugurale, ha dichiarato che i “libri sono le armi contro il terrorismo”.
Inaugurata il 3 settembre, la Library of Birmingham è entrata per onor di cronaca nel “Libro dei guinness dei primati” per essere la biblioteca più grande d’Europa.
La tecnologia e-ink degli eReader rende la lettura su questi dispositivi del tutto simile a quella su carta, se non addirittura superiore. Restano indietro gli schermi retroilluminati.
Nel mondo dell’editoria, una domanda da sempre riempie il dibattito tra studiosi, esperti del settore e utenti: la lettura su eReader fa più o meno male rispetto alla lettura su carta? E nel confronto coi dispositivi con schermo retroilluminato, qual è la differenza?
Grazie all’applicazione per cellulari ideata da David Risher, dal 2013 la lettura sarà possibile in tutte le aree del mondo
Leggere libri in Africa non è mai stato così semplice.
Grazie all’applicazione per cellulari Wordlreader Mobile, promossa dalla omonima organizzazione no-profit (fondata nel 2009 da David Risher, ex dirigente di Amazon) che, proprio nel continente nero, ha distribuito e continua a distribuire nelle scuole lettori Kindle, ora anche nei paesi in via di sviluppo entrare in contatto con un libro non sarà più un’utopia. Sono infatti già più di 200mila gli utenti registrati e 500mila i lettori in questi ultimi mese.
Immagina di incominciare a scrivere una storia. Butti giù una frase, poi un’altra. Attacco graffiante, suona bene, sei proprio in vena. Già vedi il momento in cui invierai il manoscritto alla casa editrice, ti sembra quasi di toccare il tuo libro pubblicato. Ma a un certo punto qualcosa si inceppa, le idee se la danno a gambe, si sparpagliano nei prati della tua mente. Provi a riprenderle, ma è tutto inutile. Metti da parte la storia, con tutte le buone intenzioni di riprenderla l’indomani. Ma il giorno seguente ti accorgi di non riuscire più a continuare, così ne inizi un’altra e cerchi di metterti l’animo in pace e dimenticare quell’incipit pieno di promesse.
Ma perché farla finita così?
Librerie da spiaggia per una tintarella letteraria. È l’iniziativa di Legambiente Campania, che, con il prezioso contributo dei comuni balneari, ha piantato gli scaffali nella sabbia, proprio accanto agli ombrelloni, sulle stupende spiagge del litorale. Non restava che riempirli di libri, e BookSprint Edizioni non poteva mancare.
Proprio no. Questa volta non ce la faccio. Chiudo il libro e lo lancio dalla finestra, e che vada al diavolo il più lontano possibile.
Quante volte abbiamo desiderato abbandonare un libro? E quante volte lo abbiamo realmente fatto (senza arrivare per forza all’estremo della defenestrazione)?
Nella lettura c’è chi si prende tutte le libertà che gli spettano: sbircia il finale, salta i capitoli, pianta in asso il libro; e non gl’importa quanto la critica abbia osannato quella pubblicazione né quanto la storia della letteratura la tenga in considerazione. E c’è invece chi abbraccia la sua croce e arriva in fondo alla strada costi quel che costi, cercando di non pensare al peso e ai chilometri che restano (e magari, solo alla fine, procede alla defenestrazione).
Cosa succede in libreria? I volumi che erano in vetrina una settimana fa sono spariti, pile di nuovi libri quasi intralciano l’entrata, in ogni angolo c’è “il miglior libro del secolo” con la sua buona fascetta.
Il meccanismo è inarrestabile. Più si è vicini alla vetrina, più la vita del libro si accorcia. Il tempo di esposizione è sempre più breve, e, a dispetto della speranza di uno scrittore emergente, vince la legge implacabile del mercato, la dittatura dei nuovi arrivi.
Si sente spesso parlare i critici di buoni libri, ma che magari nessuno compra, o di successi letterari che vengono tenuti poco in conto dagli esperti. A chi tocca il compito di decidere se un libro è un buon libro?
Negli anni della crisi economica e del quinquennio più nero per le vendite in libreria dei romanzi, è necessario fare affidamento su libri che siano di un livello qualitativamente elevato e che, contemporaneamente, riescano a far presa sul pubblico a tal punto da garantire, all’editore e alla casa editrice, almeno la copertura delle spese per la pubblicazione dell’opera. Il successo stesso degli ebook e del self-publishing pongono sempre più la questione di elevare l’aspetto qualitativo dell’offerta editoriale, ma in questi stessi anni, però, emerge sempre più la discordanza tra quelli che sono i pareri dei cosiddetti “critici”, rispetto a quelli che sono i gusti del pubblico. Un pubblico che, ovviamente, è meno esigente dei primi sotto certo aspetti (grammatica, sintassi, tematiche affrontate), ma che vuole storie vere, verosimili e intriganti, che lo facciano evadere dal contesto sociale un po’ troppo degradato e assuefatto da stereotipi e cliché troppo ben annidati nel nostro stile di vita.
Di solito avviene in libreria, con le sedie ben allineate e una certa atmosfera istituzionale che mette soggezione. L’autore sta dietro al tavolo, seminascosto da pile di libri stampati. Quando va bene, dopo un po’ si passa dal lei al tu, e il dibattito culturale ingessato diventa uno scambio autentico e diretto. Se qualcosa va storto, l’effetto soporifero è garantito.