Una coesistenza di sensi che non fa impazzire tutti i lettori del mondo, tanto che sui vari blog dedicati alla lettura sono in molti ad affermare di preferire l’immaginazione dei suoni raccontati dagli scrittori nelle proprie pubblicazioni, piuttosto che ascoltarli effettivamente e contemporaneamente alla lettura del manoscritto e perdere, così, gran parte della fantasia che un libro e un buon scrittore, che sia emergente o meno, sanno suscitare. E nemmeno le case editrici sembrano sgomitare per accaparrarsi i primi lavori in questo formato.
Insomma, per la maggior parte degli utenti e degli operatori meglio un ebook standard che un qualcosa che si formi, con effetti sonori, nella direzione degli audiolibri. Audiolibri che, in realtà, non hanno mai sfondato sul mercato. Il formato epub3 è comunque leggermente diverso da un audiolibro vero e proprio: i primi infatti permettono e supportano l’integrazione di file multimediali ai normali libri elettronici.
Ma stiamo divagando, torniamo al brevetto. Con questa “invenzione”, Google inc. continua la sua lotta contro i competitor Amazon, Barnes & Noble e Apple per la conquista di quote di mercato sempre più ampie. Avrà fatto, anche questa volta, la scelta giusta?
Soltanto le vendite potranno dirlo: non resta che restare a guardare e, perché no… anche a sentire!!!