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09 Set
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Il segreto della lettera: un fascino che sfida il tempo

Il segreto della lettera: un fascino che sfida il tempo © LiliGraphie

Oltre 5mila anni di storia e ancora una forza comunicatrice unica: è questo il segreto delle lettere

Sono passati più di 5mila anni da quando l’umanità ha iniziato a fare uso delle lettere. Le prime scritte risalgono, infatti, al 3000 a.C. ed avevano carattere commerciale e amministrativo. Stiamo parlando delle tavolette d’argilla dei Sumeri e dei primi papiri egizi. Le lettere ne han fatta poi di strada per arrivare ai giorni nostri. Ce ne sono alcune che hanno avuto la forza di cambiare la storia di un intero continente, come quella inviata da Carlo V, re di Spagna, nel 1538 e diretta al viceré spagnolo in terra americana, con lo scopo di ordinare la distruzione dei templi degli Indios.

E altre che hanno superato i limiti geografici del nostro pianeta, come quella che nel gennaio del 1969 fu consegnata all’astronauta sovietico Satalov, in missione nello spazio. Ma è solo nel 1860, con l’alfabetizzazione ormai ampiamente diffusa e con l’introduzione del francobollo, che le lettere diventano il principale strumento di comunicazione di massa.
Oggi giorno, però, in un epoca in cui non c’è nemmeno il tempo per scrivere una parola per intero, e si ricorre così a diminutivi come xke, nn, tvb, c’è ancora spazio per le lettere, quelle scritte in “carta e inchiostro”, quelle marchiate su foglio, dopo averne stracciati quattro o cinque prima perché non eravamo convinti di quello che avevamo scritto…?
Ebbene sì, anche se in misura senz’altro ridotta rispetto al passato; la lettera, specialmente quella d’amore, ha resistito. Ha resistito al telegrafo, al telefono, ai messaggi, alle e-mail, a Twitter, Facebook, Whatsapp. Ha resistito al trascorrere del tempo e al cambiamento di usi e abitudini delle popolazioni di tutto il mondo.
E lo ha fatto perché la lettera scritta, quella che parte dal cuore per trovare il suo compimento nella penna, ha qualcosa di speciale, di unico: è tutt’ora il mezzo di comunicazione più profondo, intimo e duraturo che le persone conoscono. Essa trova uno spazio che nemmeno la parola sa superare, perché, come ci ricorda lo scrittore latino Cicerone, “la lettera non arrossisce”, poiché è la sola che è in grado di sopportare, tra le proprie righe, pudore e timore.
Capita così che ancora si scrivano lettere indirizzate ai propri genitori, o a zie lontane che mai abbiamo visto e che “provano una gioia immensa quando ne trovano una nella posta”. O ancora, si scrivono lettere indirizzate ai propri figli appena nati e che leggeranno solo quando saranno diventati abbastanza grandi per capire, o ai propri compagni di penna d’oltreoceano. Ma di sicuro, a farla da padrone, sono le lettere d’amore, quelle indirizzate al proprio lui o alla propria lei per chiedere scusa dopo un litigio, per dire “mi vuoi sposare”, per esternare con romanticismo e profondità un sentimento che a parole difficilmente è spiegabile.
Una lettera, chiunque siano mittente e destinatario, è romantica, e soprattutto… resta. E se scrivere una lettera, per qualcuno, “è un’emozione incredibile, che ti scuote dentro, un terremoto interiore”, per altri il bello è “l’attesa, il sapere che prima o poi, tra le pubblicità e le bollette, ci sarà una missiva per noi”.
Ecco perché siamo certi che la lettera sopravvivrà sempre, e non solo nelle pubblicazioni epistolari di alcune case editrici o nei musei ad essa dedicati!

 


1 COMMENTO

  • Link al commento Vittoria inviato da Vittoria

    Articolo molto utile alle nuove generazioni che non conoscono il fascino di scrivere una lettera, abituati agli SMS veloci e punteggiati...

    Martedì, 10 Settembre 2013 15:13

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