1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Riportare in rima situazioni che vivo o che ho vissuto negli anni passati, luoghi ai quali sono legato, storie raccontate da persone anziane, o semplici serate con amici a cui a braccio dedico le mie rime. L'emozioni è vedere questi amici soddisfatti dopo una rima a loro dedicata. Emozione e soddisfazione è far conoscere luoghi, situazioni, avvenimenti di questa terra di Tuscia.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Diciamo che una buona parte della mia vita è descritta in questo libro. Dalla prima fanciullezza all'età adulta.
Racconti brevi che raccolgono riflessioni che nascono da errori, delusioni, da eventi legati alla vita quotidiana. “Andare oltre” è il libro di Maria Renata Paolinelli, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni, è un invito ad andare oltre gli sbagli, il passato, a superare gli ostacoli, le difficoltà della vita; è un’esortazione a credere in se stessi, a mettersi sempre alla prova, a non dimenticare l’importanza dei rapporti reali.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Maria Renata Paolinelli e sono nata a Lucca. Abito in questa splendida città di arte, che amo. Sono diplomata, ho lavorato per oltre 10 anni in una multinazionale. Ho dovuto sospendere questa attività per cause familiari, mia madre 72, mio fratello di 48 anni, a poca distanza l'uno dall'altro sono deceduti. Non ho lavorato per due anni, avendo la responsabilità di gestire la mia famiglia e la proprietà, inoltre ho dovuto badare ai miei figli, Jessica, Massimiliano e Alessandro i miei gioielli che adesso sono abbastanza grandi. Oggi lavoro insieme ad un architetto come assistente, felice di questo lavoro. Amo l'arte e amo tutto quello che ne fa parte. Io mi ritengo una persona semplice scrivo da sempre, non per questo mi sento scrittore, ma se in futuro ci sarà un successo condividendo e aiutando le persone, per questo lo farò. Sarò una scrittrice!!!
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è tutto, sono nel mio elemento quando lo faccio. Ciò che provo è indicibilmente travolgente, riesco a raccontare sempre qualcosa di me e questo mi rende paga in modo esaustivo. In poche parole, la scrittura per me è l'afflato della vita.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Di sicuro nel libro che ho scritto c'è la mia grande curiosità, quella che mi ha spinto a cercare di conoscere le cose di cui poi ho parlato nella mia opera. Credo fermamente che la conoscenza incarni la vera libertà, perché solo se conosci sei davvero libero.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
A Firenze, poi son cresciuto in Friuli e in Lombardia dove son andato all'università Bocconi.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Pinocchio perché contiene tutte le caratteristiche umane, da Geppetto, alla fata turchina, al gatto e alla volpe, senza dimenticare Mangiafuoco.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
È una nuova frontiera; per persone anziane come me meglio il cartaceo, ma comprendo i giovani e il desiderio di esplorare nuovi orizzonti.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Bari. 11 anni fa mi sono sposato e mi sono trasferito ad Andria, dove insegno in un istituto superiore. A Bari ho potuto sviluppare una proficua attività teatrale e giornalistica, che mi ha aiutato molto nella crescita come scrittore.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non ho dubbi a riguardo: “Moby Dick” di Melville. La potenza del libro, la ricchezza della sua allegoria, la capacità evocativa dell’eterna lotta tra l’uomo e il male, rappresentata mirabilmente nel capitano Achab e nella gigantesca balena, rendono Moby Dick un classico, che deve essere letto. E la sua stessa lettura non può che essere affrontata come un viaggio, che non può non affascinare i giovani.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io vengo da Messina, una città che per me è come una sorella. Studio all'Artistico Ernesto Basile. È in questa scuola che arrivano le mie ispirazioni per le poesie. In verità già alle medie ho scritto brevi poesie ma è solo da un anno che sono riuscito a esprimere ciò che avevo dentro.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando non ho impegni e quando sono molto triste o felice.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Andrea Camilleri.
Un percorso di vita, fatto di parole che diventano una storia, la storia dell’autore. Uno sguardo vero, critico ad una vita che non sempre regala gioie, ma che diventa un attimo di fermo immagine nella mente del poeta trasformando quelle istantanee di vita vissuta in poesia a volte malinconica, a volte triste ma in ogni caso vera. “Le mie poesie” è una raccolta di versi e pensieri, pubblicata dalla casa editrice BookSprint edizioni e fruibile sia nella versione cartacea che in quella e-book, nata dalla penna di Massimo Bua.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono Massimo un ragazzo di 31 anni che abita a Piossasco un paese in provincia di Torino. I miei genitori sono originari del sud, mio padre è della Sardegna, mia mamma originaria dell’Abruzzo. Caratterialmente devo dire che da mia mamma ho preso la tenacia e la forza di lottare, mentre da mio padre la timidezza e la testardaggine; quindi anche se di fatto sono una persona molto chiusa e riservata, mantengo al contempo una grande forza di volontà rispetto alle difficoltà della vita. Nella mia vita ho dovuto superare grandi difficoltà già da subito, perché nasco prematuro con una paralisi celebrale infantile a cui sono seguiti una serie di interventi correttivi, perché la parte più colpita nel mio caso specifico sono state le gambe e in modo pervasivo tutta la zona celebrale del movimento.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a San Cristoforo(Al) nel 1941. È un grazioso paese a 300 metri sul livello del mare, dove ho vissuto fino all'età di 9 anni, per poi trasferirmi a Genova con la famiglia. Da ragazzo ho vergato qualche poesia, ma la voglia di scrivere è nata intorno ai 50 anni, quando per la prima volta ho sentito la necessità di raccontare la vera storia di un cane.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento preciso. Posso stare alcuni giorni senza scrivere e poi buttare giù molte pagine nel corso di parecchie ore se mi frulla in testa un argomento interessante.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Giampaolo Pansa, giornalista e scrittore, per i suoi scritti sul Fascismo e la Resistenza, temi sempre di attualità e che a me interessano assai.