Un romanzo intrigante, impegolato, ricco di suspense e ricco di eventi nelle sue 262 pagine totali in cui l’arte ha un posto di prima fila. Questo è il lavoro nato dalla penna di Giorgio Laura, “Vite infrante”, edito dalla BookSprint Edizioni (e-book disponibile).
La vicenda inizia nella stazione ferroviaria Principe a Genova nel mese di giugno 1987, dove Andrea Manara attende l'arrivo di Micaela Fairfax.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Già in gioventù avevo scritto sul "Secolo XIX"di Genova, "La Stampa" di Torino ed altri giornali tipo "l'Eco della Riviera" ecc...Poi superai gli esami all'università e sostituii mio padre ammalato, per un lungo periodo, nello studio di consulenza del lavoro. Infine, come hobby, iniziai a scrivere.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di solito al pomeriggio.
Denunciare la violenza su donne e bambini, parlare di un dramma che purtroppo affligge ancora molti paesi sottosviluppati, lanciare un messaggio di speranza, questo è lo scopo che si prefigge Laura Demasi nel suo libro “S.O.S Sarita”. Il romanzo è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed quindi disponibile nel duplice formato, classico col cartaceo e moderno col digitale.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Salve, mi presento in breve, mi chiamo laura Demasi, sono nata a Torino il 25 marzo del 1991, in una famiglia di origini metà calabresi, metà venete e torinesi. La mia vita l’ ho vissuta tra traslochi e cambiamenti vari di scuole, e amicizie che a mio dispiacere non ne ho potute avere molte.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Potrei consigliare un bel libro che parli della realtà, in cui viviamo, un libro che faccia aprire gli occhi a chi sta leggendo, per far capire che non tutto è come si legge rose e fiori, ma che nella vita ci sono delle grandi difficoltà, che nessuno racconta nei libri, come la droga, l’ alcolismo, il razzismo, l’ omofobia ecc.
Uno spaccato di vita di due diciassettenni trentini, che alla fine degli anni ’70, si ritrovano a fare il giro d’Italia a bordo di una Vespa PX. Il racconto di Danilo Fia, “Quelli del PX”,80 pagine, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è quindi disponibile nel duplice formato, classico col cartaceo e moderno col digitale.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato ad Arco (TN), il 22 giugno 1963, nel territorio meglio noto come Alto Garda Trentino, ho sempre vissuto in questa zona, bellissima e vocata al turismo, dove svolgo la professione di avvocato titolare di uno studio legale ad Arco di Trento. Tra le tante passioni ne ho due in particolare, che mi hanno sempre accompagnato: la bicicletta e la moto. Considerato il lavoro che faccio, durante l'arco della giornata scrivo un fiume di parole ma che, ovviamente, non lasciano traccia nella memoria collettiva, se non negli addetti ai lavori. Proprio per questo ho deciso di cimentarmi nello scrivere dei racconti che possano rimanere nel tempo ed essere letti da un numero imprecisato di persone. Mi piace molto la forma del racconto perché, a mio parere, riesce a dare al lettore una fotografia immediata e chiara di quanto viene scritto ed è una forma più vicina al contenuto delle storie che, di solito, vengono raccontate oralmente.
Un libro che racconta le difficoltà vissute da un bambino, in una situazione di povertà e di fame, un racconto autobiografico drammatico e toccante. “Una vita vissuta tra fame, freddo e fatiche” è il libro pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni (e-book disponibile) scritto da Giovanni.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Lonato (BS) e cresciuto Valle Trompia.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Io consiglierei a un adolescente il mio libro, perché insegna ad affrontare certe difficoltà della vita.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nato in Contrada Leopardi (Torre del Greco), alle falde del Vesuvio, di fronte all’Isola di Capri, ho cominciato a viaggiare e a soggiornare in vari Paesi europei a partire dal secondo anno d’Università, corso di Lingua, Letteratura e Istituzioni Straniere a indirizzo diplomatico. Laureatomi con 110 e lode all’Orientale di Napoli, ho preso parte come unico esponente italiano al Primo Seminario Internazionale di Slavistica svoltosi nel luglio del 1958 a Mosca. Con una borsa di studio europea, ho frequentato un corso bi-semestrale di etnologia sociale presso l’Università di Belgrado. D’estate, ho inoltre frequentato corsi di Civiltà francese presso la Sorbonne di Parigi e l’Università di Strasburgo.
Contadini, operai, artigiani, imprenditori, architetti, insomma storie ordinarie di gente comune vissuta alla falde del Vesuvio sono raccontate nel nuovo libro di Umberto Vitiello “Gente del Vesuvio – Racconti di vita vissuta e verità ritrovare” pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile sia nel classico formato delle brossura cartacea, sia nel moderno formato elettronico dell’e-book.