1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Torre Annunziata in provincia di Napoli, diplomato in ragioneria e, terminati gli studi, arruolato nell'esercito come volontario dal 1998 al 2000. Nel 2001 ho lasciato a malincuore la mia amata città, il suo mare che ispirò la mia prima poesia, per trasferirmi a Quistello in provincia di Mantova per lavoro, dove tuttora risiedo. Sono sposato da 15 anni e ho due figlie. Come suddetto fu il mare che schiuse la "porticina" dell'anima, poi questa fu completamente spalancata dalla morte di mia madre. Da allora sono diventato lo scriba della mia stessa anima.
Rino Palmieri raccoglie in un saggio pensieri e opinioni che nascono da una riflessione attenta su aspetti e problematiche che opprimono la nostra società. “Pensieri in libertà” è un volume pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è disponibile come di consueto nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book. Il libro, strutturato come un saggio, è intervallato da alcune poesie che l’autore dedica alla moglie o che sono frutto di alcuni ricordi della sua vita.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto nel Comune di Terni, in Umbria.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
“De bello gallico” di Giulio Cesare, versione bilingue. Cultura ed avventura.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Che presto subentrerà la fase discendente.
Dopo il libro “Botta e risposta”, Claudio Cajati torna in libreria con una nuova raccolta di racconti i “Racconti dell’incertezza”, pubblicata sempre dalla casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni e disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book. Ogni racconto ha vita a sé, e può essere letto indipendentemente dagli altri. Benché siano racconti molto brevi, infatti, hanno vita propria e sprizzano energia. Ci si immedesima, volta per volta, in ogni personaggio.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Napoli, e lì sono vissuto per 61 anni. Ma subito mi sono mostrato alieno dal solito 'napoletano verace': un mio professore universitario, ad Architettura, mi disse che sembravo uno svedese!
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"L'isola del tesoro" di Stevenson.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è la nostra verità. Noi siamo ciò che riflettiamo e la scrittura è la manifestazione più veritiera ed intrinseca della nostra anima, appunto del nostro riflettere. Vede, prima dell’avvento “totale” della tecnologia e non parlo dei social, chat o forum, ma prima ancora che i computer entrassero nelle case, tutti scrivevano il proprio diario. Resoconti della propria vita, delle giornate, delle emozioni. Cronistorie della propria esistenza che spesso diventavano delle narrazioni avvincenti. Ragguagli sul passato per poter, forse, affrontare il futuro con coraggio e vigore. Ecco tutti quegli scritti, rappresentavano la vita di ognuno. Quel tra-scrivere era appunto l’unione del nostro io, tra la nostra vita e lo scrivere stesso. Le nostre speranze, le nostre aspirazioni, i nostri progetti, le nostre conclusioni. Ecco cosa rappresenta per me scrivere. Oggi il metodo è diverso. C’è la tecnologia. Diciamo che devo ancora entrare in quest’ottica, fare login.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Premetto che parlare di me stessa è sempre un poco difficile ma proverò a farlo. Le mie passioni sono viaggi e lettura, passioni che ho sempre coltivato e che, sicuramente, mi hanno aiutata ad essere la persona che oggi sono.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento particolare per scrivere. Lo faccio quando i pensieri e le idee spuntano prepotenti. Li appunto su fogli o su quello che mi capita, li rileggo per poi limarli.
L’amore ha da sempre ispirato alcune tra le più belle poesie che l’umanità abbia avuto modo di conoscere; anche questa raccolta, “I petali di girasole”, nata dalla penna di Beatrice Mihaela Vieru, si lascia ispirare da questo nobile sentimento. Il libro con le sue 92 pagine, è pubblicata dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è godibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è vivere e rivivere le emozioni vissute: l'amore voluto, l'amore mai vissuto a pieno, l'amore così desiderato ma chiuso in un modo così sleale. Io mi rivedo, mi trovo in tutto quello che ho scritto e spesso rileggendo quello che scrivo provo delle emozioni contrastanti che sono il dolore, la solitudine, la delusione, ma soprattutto il mio amore verso di lui.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata e cresciuta a Taranto, la mia città. Ho un legame speciale con il mio luogo di nascita, mi sento a casa ogni volta che ci rimetto piede. Sono sempre stata attratta ai mondi nuovi, uno di questi, il più importante, quello della scrittura e della lettura.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il libro che ha cambiato la mia prospettiva di vedere le cose è stato “After” di Anna Todd, lo consiglio vivamente.