Il rapporto tra uomo e Dio è intimo, personale e va custodito gelosamente. Dov'è Dio? Perché lo sentiamo lontano? E cosa bisogna fare per raggiungerlo, per vederlo, per essere in lui? Questi sono alcuni interrogativi che l’uomo si pone e Roberto Di Benedetto, attraverso il suo libro racconta di un viaggio, un dibattito proprio tra un uomo e Dio, per spiegare alcuni concetti religiosi. “Dialogo fra un uomo e Dio” è edito dalla BookSprint Edizioni ed è godibile nel duplice formato del cartaceo e dell’e-book.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Torino. A 27 anni mi sono laureato in medicina, dopo di che, per qualche tempo ho svolto l’attività di medico fiscale e di medico scolastico sempre a Torino; in seguito mi sono trasferito nei pressi di Moncalvo, nel basso Monferrato ( terra di vini e tartufi), dove sono stato medico mutualista per 18 anni. Ho poi dovuto lasciare il lavoro per malattia e ritornare a Torino. Ho studiato la medicina ayurvedica e pratico regolarmente lo yoga.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è un parlare a cuore aperto con se stessi. È un lungo dialogo interiore, nel quale si attinge in una fonte interiore, per trovare ispirazione. È chiaro che la scrittura comporti disparate emozioni; spesso un quadro, un luogo, un brano o un momento particolare della mia vita, in base all'emozione che mi suscitano, mi spingono a riportare questa nei miei testi. In ogni caso, l'amore e l'uomo nel suo essere infinitamente complesso e vario, sono gli argomenti che ispirano maggiormente.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Mestre e qui sono cresciuto. Mestre e Marghera sono lo sviluppo di Venezia fuori dall'acqua, sono le fabbriche e i servizi. Le case per gli operai e i grandi centri commerciali. Tanta gioventù figlia di veneziani trapiantati dalla laguna alla terraferma. Sono cresciuto in una città viva e dinamica che guardava sempre alla bellezza di Venezia e della sua laguna, alla cultura che sapeva esprimere. Sono figlio di veneziani e tra i veneziani e la laguna vi è un vincolo affettivo indissolubile. Ma oggi le trasformazioni sociali in atto sono tali e tante che hanno completamente mutato il contesto cittadino che mi ha visto ragazzo.
Un viaggio nella Bibbia per comprendere il mondo e guardarlo con occhi diversi. Rosa Maria Rosella nel suo libro, “Al centro del cuore” propone un’interessante interpretazione tutta al femminile delle Sacre Scritture. Il libro è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è sempre stata la mia passione, sono sempre stata attratta dai blocchi di fogli vuoti. Fin dall’infanzia ho avuto il desiderio di scrivere poesie, racconti e soprattutto diari personali, ma tutto ciò che iniziavo a scrivere non riuscivo a portarlo a termine, e poi strappavo tutto quello che avevo scritto. Sono arrivata al punto di chiedermi se mai sarei riuscita a scrivere qualcosa che non avrei lasciato a metà e non avrei cancellato… fino a quando, quasi senza accorgermene, mi sono ritrovata con parecchi fogli scritti, dai quali ho trovato spunto per scrivere “Al centro del cuore”, un libro che mi ha donato le più forti e belle emozioni che io abbia mai provato nella mia vita, ed è riuscito a cambiare il mio DNA.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è una forma liberatoria, nel senso che scrivendo riesco ad esprimere più facilmente quello che non riesco dire a voce. Le emozioni sono tante, come nella vita possono essere di tristezza, rabbia, felicità, Amore, ribellione. Dipende dal periodo del racconto che sto scrivendo.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Solo l'età della protagonista e l'ambiente in cui si svolge la vicenda che è Milano la città dove sono nata e cresciuta.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato ad Acireale, provincia di Catania, lì ho vissuto parte della mia infanzia con i miei nonni, fino a quando preadolescente, andai a vivere con i miei genitori in Germania, dove ho finito gli studi. Poi a metà anni novanta, mi trasferì a Parma dove vivo con mia moglie e mio figlio.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il mio! Scherzo, o meglio, auspico che molti adolescenti leggano il mio libro, visto che è rivolto soprattutto a bambini e ragazzi. Oggi purtroppo, noto che la letteratura per ragazzi segue sempre gli stessi filoni, con gli stessi ingredienti: magia, distopia, fantascienza e azione. Naturalmente non ho nulla contro la letteratura fantasy ,purché scritta bene, ma credo che i romanzi per i ragazzi debbano avere anche una componente di formazione. Insomma dovrebbero insegnare qualcosa oltre che essere un piacevole passatempo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a San Nicandro Garganico (FG), un paese che ha ricchezze naturali a dir poco meravigliose, ma che la realtà dei fatti sembra che trascuri per far vivere disoccupazione e povertà assurde alla gente che ha deciso di restare. Ebbene, la mia vita è nata e vissuta in questi posti dove la poesia è di casa ed accompagna la fantasia a vivere momenti meravigliosi che non sarebbe giusto non tramandare ai posteri e farli conoscere al prossimo; per tanto ho deciso di scrivere da quando ho preso per la prima volta la penna in mano.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Antonio Vista, sono nato a Napoli il 4 maggio del 1995. All'età di 10 anni, cominciai a suonare il mio primo strumento musicale: la batteria. Da allora mi avvicinai e mi appassionai completamente alla musica. Ho deciso di diventare uno scrittore, quando ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni e i miei primi testi musicali.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Posso scrivere qualsiasi cosa in qualunque momento della giornata.