Era il 20 febbraio 1958 quando in Italia fu varata le legge Merlin, che abolì la regolamentazione delle prostitute e di conseguenza portò alla chiusura delle “case chiuse”, allo scopo di contrastare lo sfruttamento delle prostitute. Antonio Larivera, era un ragazzino e ricorda bene i dibattiti scaturiti dalla legge. Da qui l’idea del libro Servizio pubblico “sulla strada”, un romanzo che fa riflettere su una tematica molto discussa e delicata. Il libro, pubblicato dalla BookSprint Edizioni è disponibile ben duplice formato cartaceo/e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato in un paese del Molise, Castelmauro. Mio padre era in guerra prigioniero ed è tornato a casa nel 1946. La mia mamma è dovuta fuggire da Castelmauro quando avevo circa sei mesi di vita, per sfuggire alle razzie dei tedeschi; si è trasferita a Larino un paese che dista da Castelmauro circa 40 chilometri in cui abitava mia nonna paterna, è lei che ci ha ospitati nella sua casa. Non ero solo, oltre a me e alla mia mamma c'erano tre sorelle più grandi di me. Fin da piccolo ho sempre lavorato, cominciando in campagna, ho fatto il garzone in una falegnameria, ho lavorato in una masseria facendo svariati tipi di lavori. A 19 anni sono venuto in Piemonte e ho cominciato a lavorare in un'azienda telefonica. Ci ho lavorato fino all'età pensionabile. Successivamente ho cominciato a gestire (insieme a mio figlio) un circolo di tennis. Mio figlio è maestro ed io insieme a mia moglie l'aiutiamo nella conduzione della struttura.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono napoletano, nato e residente nel quartiere di Fuorigrotta, quello dello stadio San Paolo. Da piccolo giocavo a calcio proprio fuori allo stadio in strada e la strada è un grande palcoscenico dove quotidianamente tanti attori recitano commedie diverse. Tanti di quei passanti sono entrati nei miei libri. Vivendo a due passi dalla RAI la mia infanzia è stata segnata da piccole apparizioni in TV che anticipavano le mie future performance. Napoli è un libro aperto dove si incrocia di tutto ed ogni famiglia è un teatro stabile. Sono contento di essere nato qua.
Essere mamma in quest’epoca così tecnologica, non è una cosa facile. Oltre a marito, figli, casa e lavoro, spesso ci si imbatte “involontariamente” in conversazioni e vari gruppi creati su WhatsApp che diventano assillanti e ossessivi. Da questa considerazione nasce “Mamma ha abbandonato il gruppo”, l’esilarante libro nato dalla penna di Monica Tonelli e pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni (disponibile anche in versione e-book)
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Nacqui a Buccino, Salerno, il 28 marzo 1930. Trascorsi la prima infanzia normalmente, senza penuria economica, grazie all’attività dell’impresa di fuochi artificiali di mio nonno materno. Crescendo, invece, la mia vita venne dilaniata da un binomio clerico-fascista e dal credere-non credere, che limitò la mia infanzia, costretta in un contesto retto da legami sociali tanto imbecilli quanto cinici. Poi arrivò come una tempesta a ciel sereno la guerra del 1940-1945, che ci gettò nel panico, colpendo e squartando ogni entusiasmo dell’infanzia. Arrivai così ai quindici anni di vita, in una miscuglio di credenze non terrene e non umane, in una società deviante, incanalata in un bordello padronale di baroni e baronesse, dove si dissipavano, si sperperavano, tanto i valori morali e sociali quanto i patrimoni materiali e culturali. La vita stagnava così in un’arroganza trascendentale dettata da un clerico-fascismo, che ci accompagnava come una maledizione.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata in Lombardia a Milano ma sono cresciuta nel Veneto. Guardavo il cielo, un giorno dopo il decesso di mio marito ho provato tra una sorta di profondo dolore e solitudine, mi sono accorta di quante altre persone come me, tengono nel cuore segreti celati da tutta la vita. Così ho iniziato a scrivere su fogli di carta.
Attraverso il racconto di alcuni episodi di vita professionale, Antonio Zammitti, ex carabiniere, racconta un prezzo di storia italiana. “Racconti di vita in diretta da comandante” è la sua autobiografia pubblicata dalla casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni ed è fruibile, come di consueto, nella duplice veste della brossura cartacea e del libro elettronico.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è stato soprattutto, anni addietro, uscire dal tunnel della depressione che stava per sconfiggermi. È stato ed è emozionante e impegnativo scrivere frammenti delle mia vita di investigatore nell’Arma dei Carabinieri; risolvere fatti delittuosi, salvare vite umane, svolgere altre attività impegnative, sempre proteso alla ricerca della verità.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nel Libro scrivo soltanto di fatti reali della mia vita profondamente vissuta senza risparmio di energie. Non vi è nulla di inventato, ma la pura e semplice verità.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono di formazione salesiana. Sono entrato subito nel mondo della Comunicazione scrivendo articoli e servizi dalle redazioni di periodici e quotidiani regionali. L’idea di scrivere un libro è nata quando compresi che le informazioni raccolte direttamente nell’ambiente in cui lavoravo per svolgere un incarico stampa specialistico, potessero contribuire al progresso della comunità, a migliorare il Settore e alla crescita civile culturale della società siciliana.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solo nei momenti in cui mi sento in forma e concentrato con le idee.
Un libro che vuole fare chiarezza sulla difficile situazione delle biblioteche e dei centri culturali italiani e nello specifico nella provincia di Catania, in Sicilia. Il saggio scritto da Raffaele Lanza “Viaggio nel futuro: schede, ufficio stampa e profili delle biblioteche che verranno” è un volume ricco di spunti di riflessione, consigli e suggerimenti che porta i lettori alla scoperta del nostro sistema bibliotecario. Il volume con le sue 490 pagine totali, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è disponibile anche nella versione e-book.