1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
«Cinque rintocchi batteva, da lontano,
l'orologio del Castello chiaramontano,
a poche miglia dalla Valle agrigentina,
fra l'odore di zolfo e la brezza marina;
cinque rintocchi su quel far della sera,
secondo dì alle prime idi di primavera,
l'anno che entrò la nostra Costituzione:
nel mondo feci io la mia apparizione.
Quarto fra cinque figli, secondo di tre,
modesta famiglia, amato come un re.
Nella città dell'elefante di Eliodoro,
in lingue straniere cinsi il capo d'alloro.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Su di me non ho grandi notizie. Non credo di avere un’identità e, pertanto, mi riesce difficile connotarmi. La mia vita è stata piatta, poi turbolenta ed affollata ed, infine, regolare. Gli anni trascorsi sui banchi di scuola sono stati monotoni ma gratificanti. Al liceo ho iniziato a studiare musica e, dopo la maturità, per una decina d'anni ho lavorato in quel settore. Il sabato e la domenica facevo le scintille, dal martedì al venerdì frequentavo l'università. Verso i trent'anni ho lasciato Milano e sono ritornato al mio paese d'origine nell'entroterra ligure. Tutt'ora insegno in un liceo classico genovese. Per quel che riguarda la mia attività di scrittore debbo dire che non mi ritengo tale. Per me lo scrittore fa letteratura e la letteratura è qualcosa che richiede doti estreme: non solo capacità di raccontare ma capacità di comprendere e, nello stesso tempo, di perdere il bandolo della matassa. Anche quella è una dote, per me.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è essenziale, mi aiuta molto e riesco ad esprimere tutto ciò che provo; e mentre scrivo provo così tante emozioni che non è facile descrivere, ma un’emozione che non posso scordare facilmente è quella di sentirmi libera, so bene che posso scrivere tutto ciò che voglio senza troppi limiti.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Di reale proprio niente o forse poco. Mi rispecchio nel minimo nella protagonista del racconto, perché cerco di affrontare ogni singolo problema che la vita mi presenta, senza darmi mai per vinta.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È accendere l'interruttore della luce nelle mie tenebre. Attraverso la scrittura vedo le parole, le sento, le tocco con mano, si muovono sulla mia penna e mi trascinano in una stanza illuminata che fino ad un attimo prima era completamente tetra.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Una parte relativa al racconto descrive i miei stati d'animo e una parentesi di vita evocando le emozioni più profonde che ho vissuto in quel momento. Il resto racchiude la psiche di una ragazza di ventuno anni che ha esternato e descritto con un linguaggio semplice l'argomento più complesso ed incomprensibile della sfera umana, ovvero l'amore.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È presente tutta la mia vita dal punto di vista spirituale e ideale, l'emozione di percorrere la via fatta di ostacoli e che deve portare al bene.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Per me la vita reale si identifica con la vita spirituale e ideale che deve portare a raggiungere e a realizzare quei principi fondamentali che ci permettono di vivere bene.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mettere insieme tutto quello che ho pensato sempre nei limiti della ragione umana.
Torna in libreria Paolo Zizi, con un nuovo libro di filosofia, “La metafisica platonica” in cui affronta la della ricerca della verità sul senso dell’esistenza attraverso il pensiero filosofico. 262 pagine edite dalla casa editrice BookSprint Edizioni e disponibili anche nella versione e-book.
Una vacanza in montagna si trasforma per un medico sessantenne e per una giovane donna, in un’occasione, imprevista, per ripensare alla propria vita, alle abitudini e lasciare che un colpo di fulmine ed un’affinità intellettuale rompano le abitudinarie difese erette a protezione della propria quotidianità. Vincenzo Paroli racconta quest’intrigante storia nel libro “Un Sogno e una realtà” edito per i tipi della Booksprint Edizioni e disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e della brossura.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un medico. Attualmente sono in pensione pur rimanendo attivo nella società.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ogni momento può essere buono quando c'è l'ispirazione.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Piero Chiara oltre ai classici.
C’è un momento nella vita di ognuno di noi in cui ci si ferma a pensare e solo il silenzio permette una riflessione profonda per analizzare le sfumature della propria interiorità. È proprio da una situazione di profonda quiete che nasce la raccolta di poesia e racconti di Leone Laminati. Il libro “La via del silenzio “viaggio con me stesso” – Metafora della mia vita” è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è fruibile sia nella versione cartacea che in quella e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando scrivo provo l'esigenza di comunicare con gli altri. Scrivere è il mezzo principale per trasmettere emozioni e per condividerle con gli eventuali lettori.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
È praticamente un'autobiografia descritta in poesie e brani metaforici.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È significato, attraverso un percorso interiore, una migliore conoscenza e gestione del proprio "Io". È come, per rimanere in termini di metafore, se avessi "fatto un figlio" che rispecchia la mia identità nel riflesso degli eventuali lettori.