3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La prima parola che mi viene in mente è libertà. Finalmente sono riuscita a "recuperare" l'adolescente triste e problematica che ero, insieme ora viviamo un momento di grande soddisfazione, direi quasi di riscatto. Una conquista importante che coincide con il traguardo dei miei primi sessant'anni.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
"La donna che sono" è una poesia recente. Ispirata dal fatto che da quando sono andata in pensione ho scoperto una nuova dimensione. Mi sono subito resa conto che questo sarebbe stato anche il titolo ideale per questo libro.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Amo molto leggere romanzi. Quello che porterei con me su un'isola deserta è senz'altro "I pilastri della terra". L'ho amato dalla prima all'ultima pagina, per la sua intensità, per la ricostruzione storica, per le sensazioni che mi ha trasmesso. È stato come fare un lungo e avventuroso viaggio.
6. E-book o cartaceo?
Entrambi. L'e-book per motivi pratici. Senza dubbio lo trovo utilissimo in determinate circostanze. Il cartaceo per la sensazione irrinunciabile di voltare le pagine e, perché no, di sentire il peso del libro (amo molto leggere volumi consistenti).
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
L'idea di essere una scrittrice in carriera mi fa sorridere. In realtà tutto è avvenuto per caso. Ho scritto per la mia amica pittrice alcune poesie dedicate ai suoi quadri. Ne è rimasta particolarmente colpita e le ha volute esporre insieme alle sue opere. Ho ricevuto molti apprezzamenti, la mia amica quindi mi ha consigliato di attivarmi affinché questo mio "talento" non restasse nascosto. Così mi sono mossa in tal senso.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Curiosa di sapere quanto le mie poesie fossero "interessanti" ho chiesto un parere a Sante Serra, anch'esso vostro autore. Il suo giudizio è stato molto favorevole. Mi ha incoraggiato a proseguire. Mi sono messa all'opera: ho raccolto il materiale che avevo conservato in questi anni (la più vecchia delle mie poesie risale al 1970) e dietro la sua paziente guida sono arrivata fino a voi.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Incredulità sicuramente. Io che pubblico le mie poesie??? Se me l'avessero detto un anno fa avrei senz'altro riso. Ora è una realtà. Sono molto felice.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
A parte Sante Serra che mi ha aiutato, la prima persona che ha letto il mio libro è stato mio fratello che vive una America. Le parole di apprezzamento che mi ha scritto, la sua commozione, la sua meraviglia per avere "scoperto" questa mia capacità, hanno reso questo mio libro ancora più prezioso. La gioia di condividere questa opera con le persone a me vicino, mi dà comunque un successo impagabile.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia un'idea fantastica. Pratica e suggestiva nello stesso tempo.